Paulette

di Jérôme Enrico

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  1. poison78
     
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    Paulette

    USCITA CINEMA: 06/06/2013
    GENERE: Commedia, Drammatico
    REGIA: Jérôme Enrico
    SCENEGGIATURA: Jérôme Enrico, Bianca Olsen, Cyril Rambour, Laurie Aubanel
    ATTORI: Bernadette Lafont, Dominique Lavanant, Carmen Maura, Françoise Bertin, Andre' Penvern, Axelle Laffont
    MONTAGGIO: Antoine Vareille
    DISTRIBUZIONE: Moviemax
    PAESE: Francia 2013
    FORMATO: Colore

    Trama:

    Paulette è una signora anziana, che vive da sola in un complesso residenziale alla periferia di Parigi. Con la sua magra pensione non riesce a sbarcare il lunario. Una sera, osservando alcuni misteriosi movimenti fuori dal suo palazzo, Paulette scopre un mondo che non conosceva. Decide così di iniziare a vendere cannabis. Dopo tutto, perché non dovrebbe? Paulette era una pasticciera: il suo fiuto per gli affari e il suo talento come cuoca saranno un grande aiuto nella ricerca di soluzioni originali per la sua nuova attività. Ma non si diventa spacciatori in una notte!



    Commento:

    Arriva dalla Francia questa nonnetta anticonvenzionale, sboccata, razzista e egoista ma con uno spiccato senso degli affari. Piacevole la commedia diretta dal regista Jérome Enrico che affascinato da un racconto di una sua studentessa, ha trasportato in pellicola le avventure di un anziana spacciatrice di cannabis. Diretto con garbo e senza nessuna pretesa di inventiva, il film di Enrico ricorda molto da vicino le commedie italiane del dopoguerra per i suoi risvolti sociali con evidenti richiami al cinema di Ken Loach e alla commedia britannica moderna.

    Il ruolo della nonnetta pusher era stato affrontato in precedenza da una pellicola indimenticabile come “L’Erba di Grace” di Nigel Cole ma se la memoria non mi inganna questa è la prima volta che vediamo una sessantenne in azione sul campo alle prese con i clienti, la concorrenza e la vita di tutti i giorni.

    La società moderna non offre molte alternative alla miseria, quella della terza età è immancabilmente la più colpita e abbandonata a se stessa in balia della precarietà e della solitudine. In questa situazione muove i suoi passi la protagonista Paulette, una donna per molti aspetti odiosa che grazie al suo ingegno risorgerà dalle proprie ceneri in questa piacevole favoletta urbana capace di giocare sui soliti luoghi comuni, fortunatamente con il giusto grado di ironia ed una piacevole analisi sociale.

    Alla base di tutta la pellicola del resto la droga è solo il pretesto di mostrare i problemi e l’ingiustizia derivate dalla precarietà. Persone destinate a raccogliere gli alimenti e gli oggetti dalla spazzatura. Deturpati dei loro beni, perché troppo poveri per pagare i propri debiti. Tutto questo fortunatamente non viene affrontato da un analisi drammatica e negativa ma al contrario grazie al fascino della risata.

    Un ritmo incalzante da sfogo agli avvenimenti esilaranti che girano intorno alla burbera nonna spinello che grazie alla ritrovata disponibilità economica inizierà una completa metamorfosi fisica e morale del suo personaggio. Un cambiamento che non fa altro che rimarcare purtroppo l’importanza vitale del denaro nella nostra società dove quando si è vittime di precarietà e dolore troppo spesso si diventa cattivi e egoisti soprattutto nei confronti del diverso. Perfetta l’interpretazione di Bernadette Lafont, indimenticabile protagonista di “Mica scema la ragazza” di Truffaut.

    Notevoli in fine anche i personaggi di contorno che costellano e completano la vita di Paulette. Dal suo gruppo di amiche/complici dove spicca la sempre bravissima Carmen Maura, fino ai suoi familiari più stretti come la figlia maltrattata perché colpevole di essere moglie di uno sbuccia banane, il suo modo gentile ed educato di chiamare il suo genero di pelle scura. Naturalmente non mancano gli immancabili veri delinquenti e capi banda malfamati purtroppo tratteggiati sempre nello stesso modo.

    Questo è forse l’unico vero limite della pellicola, ovvero il giocare suoi soliti cliché caratteriali per quanto riguarda i così detti antagonisti. Tutti tratteggiati in modo poco originale e dal sapore agrodolce del già visto. Difetto tuttavia marginale per una piacevole commedia devota alla riflessione sociale che senza far gridare al capolavoro sarà molto presto annoverata tra le piccole perle delle pellicole politicamente scorrette dedicate alla terza età. Simpatica la soluzione finale.

    7=

    Edited by [pako] - 2/10/2013, 23:14
     
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    Guardando il trailer l'altra sera in tv anche a me è subito venuto in mente "L’erba di Grace". Situazione simile e, almeno sembrerebbe, stesso spirito humour di fondo.
    Credo sarà uno dei prossimi film che vedrò al cinema o, al più tardi, che recupererò una volta che sarà uscito in DVD.
     
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  3. poison78
     
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    Fammi sapere poi ^^
     
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2 replies since 10/6/2013, 15:45   42 views
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