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MrBlù.
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Titolo orig.: The Fountain
Produzione: USA, 2006
Genere: Drammatico
Regia: Darren Aronofsky
Cast: Hugh Jackman, Rachel Weisz, Marcello Bezina, Alexander Bisping, Ellen Burstyn, Cliff Curtis, Sean Gullette
The Fountain è una odissea sulla lotta millenaria di un uomo per salvare la donna che ama. Il suo epico viaggio ha inizio nella Spagna del XVI secolo, dove il conquistador Tomas Creo inizia la sua ricerca dell'Albero della Vita, una pianta leggendaria...
Fotografia: Matthew Libatique
Sceneggiatura: Ari Handel, Darren Aronofsky
Durata: 1h e 36 min.
Distribuzione: 20th Century Fox
TRAILER(medio) : www.apple.com/trailers/wb/thefounta...er1/medium.html
TRAILER(grande) : www.apple.com/trailers/wb/thefounta...ler1/large.html
Sembra-molto-promettente-visivamente-interessante-e-si-svolge-su-tre-piani/tempi-differenti
due-che-vira-sul-fantasy,un'altro-piu-reale-e-odierno
se-avete-il-cavo-scaricatelo-in-higt-definition
Edited by hellboy1 - 12/9/2011, 16:34. -
ednorton85.
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azz..ci sono Hugh e Rachel , adoro la Weisz....e nel trailer sembra ancora piu' gnocca del solito....spero solo nn si perda in un fantasy troppo inverosimile.....una visione è d'obbligo ad ogni modo . -
Budd The_Sidewinder.
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non ne ho letto molto bene però a me sembra molto interessante, vidi qualche spezzone ambientato nel passato ed era molto figo. . -
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Mi piace tantissimo Aronofsky ma questo non lo vedo benissimo......comunque andrò sicuramente al cinema . -
Trinità&Bambino.
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Lo andrò a vedere anche io, sembra intrigante!
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marsellus wallace.
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The fountain - l'albero della vita
The Fountain, Usa, 2006 - regia di Darren Aronofsky - scritto da Darren Aronofsky - con Hugh Jackman, Rachel Weisz, Ellen Burstyn, Sean Gullette, Sean Patrick Thomas, Donna Murphy - durata: 90 minuti - distribuito da Twentieth Century
L'amore senza epoca
Trama: un amore infinito che si snoda nel tempo, tre epoche distantissime attraversate da un filo conduttore di un uomo e una donna che si amano. L'albero della vita perpetua l'esistenza, potrà perpetuare anche il sentimento ?
Commento: Tre epoche diverse per chiarire un concetto atavico e immortale: il vero amore non muore mai. Attraverso passato, presente e futuro, il regista Darren Aronofsky tratteggia un affresco di grande visualità, impreziosito dalla fotografia di Matthew Libatique ( uno dei direttori della fotografia prediletti da Spike Lee ) e fortemente voluto da lui stesso in quanto tratto da un suo racconto scritto a quattro mani con Ari Handel. Partendo dai conquistadores spagnoli alla ricerca di un misterioso albero che dona la vita eterna, si prosegue con andata e ritorno nelle spire del tempo in un gioco di conoscenza del passato e scrittura di un libro sul futuro possibile, con la rabbia costante della paura di perdere la vita ma sopratutto come conseguenza di questo l'amore eterno che si è dichiarato in epoche ormai lontane. Il motivo dominante del film è raffigurato dalla parola "Finiscilo", nove semplici lettere che la Weisz ( stupenda nelle vesti della regina Isabel sia in quelle della bianchissima Izzi Creo, simbolo etereo di purezza e tranquillità ) ripete più volte, tentando di convincere l'amato Tomas/Tommy/Tom Creo ( Hugh Jackman, che partendo da una versione con barba e capelli folti nei panni dl conquistador spagnolo, piena di forza e di rabbia, arriva via via a una pelata e riflessiva) alla chiusura, scrivendolo, dell'ultimo capitolo del libro che nella epoca di mezzo sta leggendo per ricongiungere i fili di una storia che sembra inevitabilmente debba terminare con la morte, che giunge dopo una malattia, dolore fisico che paradossalmente può donare quella felicità e tranquillità sempre mancante nella spasmodica ricerca di vivere per sempre insieme, tranquillità alla quale Izzi vuole convincere l'amato senza tempo. Concetto mai corrisposto, che alla fine rischia di essere solo un continuo assommarsi di cerchi del legno che non trovano mai un centro definito come quelli dell'albero che invecchia e avvizzisce.
Svolgendosi lungo tre epoche assistiamo a uno spettacolo diversificato ( appesantito inoltre dal fatto però che la narrazione non è lineare ma segnata da continui salti nel tempo avanti e indietro ), con soddisfazione di avere ambientazioni sempre diverse, da quella forestale, quella urbano-ospedaliera, e infine un microcosmo vegetale simile ad una bolla di sapone che vaga nello spazio. Il limite che si riscontra nella visione di questo "albero" è che il concetto basilare viene ripetuto all'infinito, estremizzando i limiti del suo elastico narrativo, con continue riflessioni anche un po' banali nella parte del presente che diventano monotone litanie, per poi scatenarsi in un finale pirotecnico di grande visualità dove Libatique ha potuto mostrare le sue capacità con una fotografia di altissimo livello che impreziosisce e illumina una saranbanda di effetti speciali notevoli che hanno il loro fulcro nella primavera improvvisa dei germogli. Di fatto le due parti esterne del tempo sono le migliori, più coinvolgenti sia nella riflessione che nell'azione in quanto più visuali della centrale troppo banale e piatta.
Portandosi dietro l'albero per il tempo Aronofsky, che torna alla regia dopo Requiem for a Dream (2000) e che praticamente aveva prima di Requiem girato solo un lungometraggio prodotto con soldi di amici e parenti, e che nella vita è il fidanzato della Weisz, vuole tratteggiare un novello paradiso dell'eden, mentre Adamo ed Eva devono giocoforza separare le loro esistenze perchè l'albero porta i germogli di una storia lunga ma non fruttuosa che non trova mai vera consolazione, parafrasi del film che racconta con un percorso troppo lungo
troppo poco, cercando storia in radici senza propaggini.. -
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Lo andrò a vedere di sicuro perchè sbavo su Requiem For A Dream e mi piace Pi Greco....però avevo il sentore che non sarebbe stato riuscitissimo....l'ho sempre visto come un progetto un pò troppo "difficile" e col rischio di caduta nel ridicolo.
Le parole di Marsellus non fanno che aumentare la puzza di bruciato...dall'altra parte però c'è un buon riscontro del pubblico (imdb)...vedremo. -
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Mmmmmm.....sono un pò perplesso da questo ultimo Aronofsky...
Si vede bene che è un film "suo" vista la tematica trattata (l'ossessione/dipendenza), ma come temevo il risultato è un pò confuso...
Le 3 parti della storia sono collegate in un modo che francamente mi sfugge.
E' un film che vorrò rivedere per cercare di approfondire...ma così ad occhio e croce mi sembra che sia un pò una Lynchata, ovvero che puoi anche perdere ore a lambiccarti il cervello per giungere a qualcosa di plausibile, ma tanto è tutto inutile
Tecnicamente è bellissimo: grande fotografia, OST strepitosa del solito quartetto di Requiem For A Dream (altra colonna sonora memorabile ), regia di impatto (anche se mancano le tipiche scene in primo piano sincopato tipiche dei 2 film precedenti e alle quali mi ero affezionato ormai ) attori in forma anche se non aiutati da un copione che si prende un pò troppo sul serio (alcuni momenti dovrebbero essere "mistici" o illuminanti ma rischiano il ridicolo).
Nota di demerito per le VACCATE New Age che ogni tanto (spesso) fanno capolino, soprattutto quando parla il personaggio di Rachel Weisz contemporanea.
Nzomma son combattuto..e infatti rileggendomi vedo che non sono riuscito a esprimermi in modo decente
Per ora do 5,5/6, poi si vedrà. -
MrBlù.
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lo-vedrò-stasera-probabilmente,peccato-per-la-non-buonissima-impressione . -
Willy Wonka.
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a me è piaciuto..anhe se avvo letto molte critiche negative..secndo me ha avuto questo riscontro negativo solo perchè parla del tema dela morte.. cmq molto bravo il grande Hugh Jackman! .