Il Capitale Umano

di Paolo Virzì

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    Il Capitale Umano

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    USCITA CINEMA: 09/01/2014
    GENERE: Drammatico, Thriller
    REGIA: Paolo Virzì
    SCENEGGIATURA: Paolo Virzì, Francesco Bruni, Francesco Piccolo
    ATTORI:
    Fabrizio Bentivoglio, Valeria Golino, Valeria Bruni Tedeschi, Fabrizio Gifuni, Vincent Nemeth, Luigi Lo Cascio, Gigio Alberti, Bebo Storti, Pia Engleberth, Giovanni Anzaldo, Guglielmo Pinelli, Matilde Gioli
    FOTOGRAFIA: Jérôme Alméras, Simon Beaufils
    MONTAGGIO: Cecilia Zanuso
    MUSICHE: Carlo Virzì
    PRODUZIONE: Indiana Production, Rai Cinema
    DISTRIBUZIONE: 01 Distribution
    PAESE: Italia 2013
    FORMATO: Colore
    TRAMA: I progetti faciloni di ascesa sociale di un immobiliarista, il sogno di una vita diversa di una donna ricca e infelice, il desiderio di un amore vero di una ragazza oppressa dalle ambizioni del padre. E poi un misterioso incidente, in una notte gelida alla vigilia delle feste di Natale, a complicare le cose e a infittire la trama corale di un film dall’umorismo nero che si compone come un mosaico. Paolo Virzì stavolta racconta splendore e miseria di una provincia del Nord Italia, per offrirci un affresco acuto e beffardo di questo nostro tempo.

    Edited by [pako] - 8/1/2014, 18:49
     
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    Riuscitissima introduzione di Virzì in un cinema diverso da quello che lui predilige, in un misto tra noir, poliziesco e thriller. Ci ritorno presto, ma quello che mi sento di dirvi è: andatevelo a vedere oppure poi non dite più che il cinema italiano fa schifo ( le tamarrate americane quelle no eh, o le solite commediucole quelle neppure) bla bla bla bla, siete voi che dovete cogliere l'attimo, soprattutto adesso che questo bellissimo film verrà soppiantato dalle produzioni d'oltreoceano presto in arrivo. Ingiustamente.
     
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  3. marsellus wallace
     
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    stupendo film, thriller e status sociale insieme. bravo Virzì. davvero.
     
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  4. badòands
     
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    assolutamente imperdibile per me.virzì è il miglior regista che abbiamo oggi in italia,curioso di vederlo in un terreno diverso dal solito
     
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    Corri al cinema badò, davvero stupendo.
     
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    CITAZIONE (Pak7 @ 11/1/2014, 01:10) 
    non dite più che il cinema italiano fa schifo ( le tamarrate americane quelle no eh, o le solite commediucole quelle neppure) bla bla bla bla, siete voi che dovete cogliere l'attimo, soprattutto adesso che questo bellissimo film verrà soppiantato dalle produzioni d'oltreoceano presto in arrivo. Ingiustamente.

    Amen.
    :) :wub:

    Ho sentito anche diverse polemiche da parte degli amministratori monzesi nelle cui terre il film è girato.
     
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    Polemica secondo me inutile.


    Ambientato nella fittizia Ornate, in Brianza, " Il capitale umano" è secondo me il miglior film del buon Virzì, che si distacca dalle altre sia per il tema trattato che per il genere, lui che tanto è vissuto di commedia. Noir, poliziesco e commedia nera: c'è tutto in questa pellicola, fino ai personaggi ben caratterizzati che avremo modo di conoscere a fondo nei quattro capitoli in cui è suddiviso il film. E questa è secondo me una scelta importante e che dá una certa profondità al film.
    Strepitosa interpretazione di un Bentivoglio estremamente a suo agio nei panni di un viscido imprenditore di provincia disposto a tutto pur di arricchirsi più di quanto già lo sia, ma anche l'interpretazione degli altri 3 co- protagonisti ( Valeria Bruni Tedeschi, Fabrizio Gifuni e Valeria Golino) è davvero importante. Finale amarissimo un pochettino addolcito, ma il pugno nello stomaco rimane. Da applausi.

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    CITAZIONE (Pak7 @ 11/1/2014, 01:10) 
    Riuscitissima introduzione di Virzì in un cinema diverso da quello che lui predilige, in un misto tra noir, poliziesco e thriller. Ci ritorno presto, ma quello che mi sento di dirvi è: andatevelo a vedere oppure poi non dite più che il cinema italiano fa schifo ( le tamarrate americane quelle no eh, o le solite commediucole quelle neppure) bla bla bla bla, siete voi che dovete cogliere l'attimo, soprattutto adesso che questo bellissimo film verrà soppiantato dalle produzioni d'oltreoceano presto in arrivo. Ingiustamente.

    Beh, va detto che in quanto a tamarrate e commediucole insulse il cinema italiano la fa da padrone incontrastato eh!!! Tra Zalone, Pieraccioni, Brignano, Siani, Genovese, Brizzi, Vanzina, Parenti, Moccia, Sapori di te, di me, di noi, immaturi, ex, maschi contro femmine, boss in salotto, indovinelli su chi viene a Natale, notti prima e dopo gli esami e chi ne ha più ne metta.

    Non è un Virzì (o un Sorrentino, Garrone, Bellocchio, Moretti ecc., alcuni di questi ormai di lungo corso) ogni tanto (e meno male che c'è e che ci sono) che possa certificare la salute del nostro cinema: è il sistema nel suo complesso, il cinema medio che lo certifica e purtroppo ormai il cinema italiano non vive più di sistema ma di eccezioni: Virzì è una di queste belle eccezioni, come i quasi "invisibili" Rosi di Sacro Gra, Pif e il tentativo coraggioso della Golino (film questi che devo ancora vedere ma di cui ho letto bene). E questo 2013 horribilis ha ampiamente confermato che non siamo messi bene.

    Senza scomodare gli Usa, di cui per altro il cartellone di film in arrivo nei prossimi mesi, al di là di inevitabili tamarrate e commediucole, che ci sono, è spaventosamente succulento (Gray, Scott, Jarmusch, Payne, Scorsese, Jonze, McQueen, W. Anderson, Reitman jr, Arronofsky), il confronto con il cinema francese e inglese degli ultimi anni è impietoso per noi.

    Cinema francese, ad esempio, che non vive solo di vecchi e consolidati autori isolati, ma che è riuscito a risorgere come sistema, grazie anche alla oculata gestione delle risorse e alla valorizzazione dei giovani talenti (se da noi mettono a capo del Centro Sperimentale di Cinematografia Francesco Alberoni e a capo dell'aera cinema della Rai Gigi Marzullo, qualcosa non quadra).

    Ed ecco così che ogni anno, oltre alle pennellate d'autore degli Ozon, dei Leconte o degli ottuagenari o quasi maestri del passato o del più recente Kechiche, spuntano ottimi esempi di cinema popolare di qualità come Quasi amici, ottimi esempi di cinema socialmente impegnato come i film di Cantet, Lloret, Dumont o di Guèdiguiain, ottimi esempi di cinema di genere, come i recenti Nemico Pubblico, intense opere drammatiche, Desplechin, Audiard, straordinarie opere di esordienti o quasi come La guerra è dichiarata o Tomboy e tante altre commedie di qualità, Veber, Jaoui, Amèris, ma non solo. Film che hanno respiro internazionale e che abbattono i confini nazionali imponendosi anche all'estero. Cinema francese che inoltre accoglie e dà ospitalità e sostegno alle opere ambiziose di cineasti importanti come Amelio e Haneke.

    Detto questo sono lieto appunto che Virzì sia voluto uscire dai suoi binari prediletti (dove per altro ha sfornato ottimi film) e si sia voluto confrontare con un genere altro che abbia appunto respiro internazionale. In settimana lo vado a vedere.

    Edited by michibaldi - 16/1/2014, 11:37
     
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    Si Michi, ma il cinema italiano viene spesso ricordato solo per quelle commedie, il punto è questo. I tanti bei lavori italiani, Virzì, Bellocchio, Salvatores, Sorrentino ecc, vengono dimenticati troppo in fretta e spesso si spara a zero tanto per parlare, c'è gente qui sul forum ( ma anche gente che conosco io eh) che manco sa chi sono sti registi e critica comunque il cinema italiano. Mi spiace ma non ho rispetto per sta gente.
    In ogni caso anche io ho imparato ad amare il cinema francese e amo le produzioni americane, e probabilmente nelle prossime settimane ci sarà molta roba da vedere in sala ma appunto quello che dispiace che qualsiasi meritevole lavoro italiano, che sia un Virzì o altro, verrà depennato troppo in fretta da colui che il cinema non lo conosce affatto, o che preferisce il cinema americano perché " i film italiani fanno schifo" ( cit.)
     
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  10. marsellus wallace
     
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    E' un film che verrà apprezzato dai cineforum soprattutto. oramai il grande pubblico diserta di base indipendentemente da cosa sia un cinema che non garantisca risate e spensieratezza a cervello zero. I bei film commedia spagnoli e francesi di un certo livello sono già troppo impegnati per il nostro pubblico, altrimenti non si capisce come mai divertenti film brillanti come Paulette abbiano avuto una distribuzione nulla da noi.

    metto anche la mia rece del capitale per integrare gli ottimi scritti del pak con cui concordo appieno, un estratto, l'intero lo trovate qui

    www.cine-zone.it/recensioni/5001-il-capitale-umano.html

    ... Un gioco ad incastro tipico degli americani quello di Virzì (Prospettive di un delitto ne fu un esempio eclatante), che trova la scusa dell'incidente (un autentico McGuffin caro al grande Hitch) per parlare di crisi economica, sogni infranti e rapporti deteriorati e incomunicabilità tra figli e genitori, che perdono sincerità, sicurezze e prospettive, mentre siamo man mano in ansia per capire il destino del ciclista che rimane in sottofondo e di chi è il colpevole. In tempi come questi un autore sincero ed onesto come Virzì non poteva esimersi dal descrivere il marcio che governa i movimenti dei capitali, ma non per questo si è tolto la soddisfazione di tratteggiare volti disperati di persone crollate nel vuoto dopo aver volato troppo alto, dell'ingerenza dei capitali cinesi che sostituiscono le insegne dei negozi italiani; aiutato da interpretazioni corali davvero notevoli, come quella sopra le righe di Bentivoglio, ecco un gran bel film italiano, pieno di valori e significati diversi, dimentico di ogni sapore di consolazione anche se si svolge a Natale, che non dimentica per nulla il bel gusto di vedere una pellicola al vetriolo che appassiona e non solo comunica, un plusvalore di cui non tutti possono fregiarsi.





     
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    derive morali e miserie umane in questo riuscito tragico ritratto (solo debole in un paio di passaggi) di una brianza borghese sempre più piegata all'ambizione, al raggiungimento del successo attraverso i soldi; soldi che muovono le coscienze, le disumanizzano e poi le annullano; pare che nessuno voglia prendersi alcuna responsabilità, in mente solo il raggiumento dello scopo a qualunque prezzo. bella la destrutturazione in segmenti, dove si rischia di essere dispersivi e pleonastici, Virzì narra il necessario, magari senza inventiva, ma con perizia e attenzione. m'è molto piaciuta la Tedeschi, a seguire Gifuni e la Goili all'esordio, pare. deve migliorare ma ha stoffa ed è molto affascinante. Bentivoglio invece un po' troppo carico/caricaturale. irritante invece Pinelli. 7/7,5
     
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    L'interpretazione di Pinelli l'ho trovata buona, è il suo personaggio che è irritante.. :lol:
     
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    sisi ma al di là del personaggio per me tutt'altro che buona, anzi direi insufficiente, del tutto fuori giri e staccatissimo dagli altri, capisco (intuisco probabilmente) non sia professionista, ma insomma, un minimo di decenza :lol:
     
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    Pellicola di valore, Virzì fa centro con un parco attori in partissima, concordo con chi l'ha promosso!

    Voto: 7,5/8
     
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  15. ustinov1
     
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    Gran film che coniuga una qualità eccelsa sotto ogni punto di vista ad una fruibilità da parte di un pubblico vasto ed eterogeneo.

    Virzì ovviamente non si scopre ora.
     
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