Diario di uno scandalo

in sala 23.2.07

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    Un film di Richard Eyre. Con Cate Blanchett, Judi Dench, Bill Nighy, Andrew Simpson, Max Lewis, Juno Temple, Alice Bird. Genere Drammatico, colore, 92 minuti. Produzione Gran Bretagna 2006.

    Barbara è un'insegnante londinese ormai vicina alla pensione e poco amata dai colleghi. La sua vita solitaria trova consolazione nella gatta Porzia e nella regolare tenuta di un diario. Un giorno arriva nella scuola una giovane e attraente insegnante, Sheba, sposata con un uomo più maturo di lei e con due figli adolescenti, di cui uno affetto dalla sindrome di Down. Barbara inizialmente la critica e poi scopre la sua relazione sessuale con un allievo quindicenne. Da questo momento è consapevole di avere in pugno quella che vorrebbe fosse per lei un'amica e anche qualcosa di più.
    Il regista Richard Eyre si è affidato a uno sceneggiatore di eccezione come Patrick Marber (molti ricorderanno Closer di Mike Nichols, adattato da Marber da una sua opera teatrale) per trasporre al cinema il romanzo in bilico tra comicità e dramma di Zo Heller. L´operazione è riuscita grazie anche alla notevole performance delle due protagoniste.
    Si tratta di due scuole di recitazione che si confrontano attraverso due star. La Dench con un'espressività contenuta che gioca tutto sui piccoli ma percettibili movimenti del volto e sulla parola. La Blanchett che invece dà al suo personaggio una vitalità serena e tormentata al contempo.
    La storia, se vogliamo, è di quelle note e che hanno toccato il vertice del successo con film come Attrazione fatale: qualcuno che ricatta qualcun altro convinto in tal modo di poterne conquistare l´amore. Notes on a Scandal si spinge però più oltre su due versanti. Affronta infatti il tema della pedofilia al femminile che spesso viene poco considerata. Un uomo che ha relazioni sessuali con una minorenne viene in qualche modo considerato più "colpevole" dal senso comune rispetto alla situazione inversa. L´abuso sembra essere considerato come meno forte, forse anche perché statisticamente meno rilevato. C´è però, ed è forse ancora più interessante, la lettura di due fragilità. La prima, quella di Barbara, chiusa in un´apparentemente inviolabile fortezza di solitudine e pronta a fare del male pur di avere ciò che ritiene il proprio ´bene´. L´altra, quella di Sheba, che sembra cercare nel rapporto sessuale con lo studente adolescente una completezza che la Natura non ha donato a suo figlio. Sarà interessante alla fine scoprire se ci sono dei vincitori o solo dei perdenti. Proprio per questo, se decidete di vederlo, non fatevi anticipare nulla sul finale.

    fonte www.mymovies.it

    Edited by hellboy1 - 4/10/2011, 19:12
     
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  2. Kurtz
     
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    questo film mi attizza un sacco. lo andrò a vedere di sicuro!
     
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  3. MrBlù
     
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    ho-visto-il-trailer-e-attira-anche-me,toria-malata-di-amore-e-ricatti
    poi-la-prof-che-va-con-l'allievo-è-molto-tema-attuale :shifty:
     
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    CITAZIONE (MrBlù @ 21/2/2007, 17:30)
    ho-visto-il-trailer-e-attira-anche-me,toria-malata-di-amore-e-ricatti
    poi-la-prof-che-va-con-l'allievo-è-molto-tema-attuale :shifty:

    E poi magari dichiara che non se ne era accorta? :lol:
     
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  5. ednorton85
     
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    questo me lo vedo di sicuro....adoro Cate image e poi promette bene...
     
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    ho visto l'anteprima lunedì , boh , se nn era x la bravura delle attrici x me nn se ne accorgeva nessuno
     
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  7. Trinità&Bambino
     
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    Boh lo andrò a vedere, però quello che hai detto Bobo certo non mi attira molto!

     
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  8. anais
     
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    mhh... :rolleyes: boh, non so, magari aspetto qualche altro parere su questo film che potrebbe interessarmi
     
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  9. Mirycae
     
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    Davvero è così bobo? Quasi deludente? Nuuuu
    Anche io pensavo fosse un gran film.. m'intriga tantu image
     
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  10. Trinità&Bambino
     
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    Lo ho visto oggi e devo dire che mi è piaciuto sto drammone.
    Certo il punto forte sono le due interpretazioni della Dench e della Blanchet a reggeere tutto ma anche il film scorre bene e velocemente senza annoiare.

    Prossimamente recensione migliore!

    :)
     
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    visto anch'io. bellissimo film e con due attrici super. in genere la Blanchett mi sta antipatica, ma stavolta mi è piaciuta un sacco ^_^
    dura poco, circa 90 minuti, ma va benissimo lo stesso. è costruito bene e non c'è niente lasciato in aria
    da vedere

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  12. Trinità&Bambino
     
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    Sono d'accordo Simonte!

    Veramente una bella sorpresa!

    Dvd sicuro!

    :)
     
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    CITAZIONE (Trinità&Bambino @ 23/2/2007, 21:46)
    Sono d'accordo Simonte!

    Veramente una bella sorpresa!

    Dvd sicuro!

    :)

    mi sa anche a me ^_^
     
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  14. marsellus wallace
     
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    Diario Di Uno Scandalo (Notes on a Scandal)

    CastCate Blanchett, Judi Dench, Bill Nighy, Andrew Simpson, Joanna Scanlan, Tameka Empson
    RegiaRichard Eyre
    SceneggiaturaPatrick Marber
    Durata01:32:00
    Data di uscitaVenerdì 23 Febbraio 2007
    GenereDrammatico
    Distribuito da20TH CENTURY FOX ITALIA (2007)

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    Trama: l'arrivo di una nuova attraente maestra dall'aria ingenua , Sheba, smuove le acque di un istituto scolastico Inglese. Barbara, la solitaria maestra rigida e moralista, sembra prendere con una sorta di curiosità mista ad antipatia la nuova arrivata. Quando a seguito di una rissa tra alunni, sedata da Barbara, le due donne si conosceranno meglio nascerà una sorta di amicizia, che diventerà complicità quando ci sarà un orribile segreto da nascondere ...

    Commento : veramente bello questo lavoro di Richard Eyre( che ricordiamo per il claustofobico Iris), dove con una intensa atmosfera thriller si racconta una storia di morbosa passione. Il lavoro migliore viene infatti effettuato sulla intensità della recitazione delle due bravissime protagoniste, una grande Judi Dench e una Cate Blanchett abile nel togliersi i panni dell'ingenua per arrivare a uno step più elelvato, calandole nella cornice di ambienti scolastici freddi e superficiali che non permettono la coniugazione di vitalità con la professione facendo cercare in qualcosa d'altro la sveglia emozionale.
    La Dench è veramente immensa, il suo ritratto di una professoressa sola e acida, è meraviglioso, intenso, deciso e di grande impatto. Tratteggiando il ritratto amaro di questa professoressa delusa e solitaria suo malgrado, abbiamo una recitazione multistrato, che coniuga freddezza e decisione con una insicurezza di base decisamente allarmante, pericolosa, che ha bisogno degli altri succhiando l'amicizia come un vampiro per nutrirsi dei sentimenti perduti.
    Sentimenti affidati ad un amico inerte come il diario del titolo, che registra ciò che gli viene sferzatamente vergato senza poter comunicare all'autrice nessun avvertimento, nessun ripudio, nessun blocco.
    La Blanchett non si fa trascinare in una comoda recitazione da ingenua, si libera delle pastoie della sceneggaitura e con coraggio approfondisce questa parte non facile nelle sue connotazioni più reattive. Smorfie, impotenza, incapacità a capire le ragioni dell'operato sono mostrate benissimo in questa maestra graziosa ma debole, che si fa trascinare in un abisso senza reagire, quasi che il fiume debba accompagnarla portandola alla deriva senza lotta.
    Due caratteri opposti che hanno bisogno l'uno dell'altro per sopravvivere, nutrendosi a vicenda come si diceva delle proprie energie, peccato che alla fine a furia di cannibalizzarsi non rimane altro che piatto risultato.
    le due donne nel loro incontro si affrontano alternando necessità a piacere, in un gioco soffuso di inganno e sincerità imposta o reale.
    Il punto debole di questo film, contrapposto a questa buonissima prova recitativa rimane la storia che risulta alla lunga abbastanza prevedibile nel suo motore di svolgimento, nelle sue pieghe e con un finale non del tutto soddisfacente ma risaputo. Ma il grande lavoro ambientale fatto sulle atmosfere del film, che ricorda alcuni lavori del grande Alfred Hitchcock,( una sorta di "Io confesso") ci dona un film teso, affascinante, che fa di tutto per relegare gli altri presenti a una sorta di comprimari necessari solo per realtà mentre il mondo dovrebbe essere solo un microcosmo di proprietà di Barbara, e ogni tentativo di sganciarsi un piccolo innocuo maldestro atto di lesa proprietà. La voce fuori campo dei pensieri di Barbara rende questa atmosfera di predominio ancora più marcata. Un film non si può definire grande solo per l'intensità delle sue protagoniste peccando in evoluzione del racconto fuori da canoni prevedibili, ma le emozioni che ne escono non perdono di vigore e ci fanno capire come mai senza capire il perchè ogni tanto il nostro istinto ci butta dentro a storie che non andrebbero neppure affrontate e percorse, giocandosi i valori umani e familiari, e neppure la guardia che sorge all'angolo a cercare di fermarci è una sicurezza di punto fermo a cui aggrapparsi.
    l'amicizia non va imposta, ma vissuta...
     
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  15. Kurtz
     
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    Due insegnanti, l'una vecchia, arcigna, inacidita da una vita di solitudine e affetta da una morbosa passione per la più giovane, che è soprattutto una parossistica tensione generata dal terrore della solitudine; l'altra, giovane, affascinante, bellissima, la vediamo con gli occhi e la leggiamo tra le parole del diario della prima, una dea rinascimentale, dispensatrice di grazia ed equilibrio. Ma lo svolgersi della trama rivela in realtà non solo la crudeltà egoistica di Barbara, ma anche la sostanziale superficialità che si nasconde dietro l'apparente figura angelica di Sheba. Il merito maggiore di un film non perfetto come questo sta nel delineare due figure di donna che non favoriscono alcuna simpatia dello spettatore, entrambe quasi ripugnanti per motivi diversi. Merito dunque, come ci aspettavamo ancor prima di entrare in sala, delle straordinarie interpretazioni delle protagoniste, e, sottolineo, soprattutto della performance della Blanchett. Dove infatti la Dench si affossa a un certo punto in un manierismo un po' parossistico che gioca non sempre a favore del personaggio, la Blanchett, nella sua eterea apparenza di donna perfetta nasconde una personalità frivola e anche infantile nella cronica incapacità di frenare i suoi impulsi (la scelta anni prima di sposare il suo professore non è che il preludio alla ricerca di un amplesso con un ragazzino che le ridoni il fuoco di una passione che presuppone non un'insoddisfazione matrimoniale quanto una subliminale vacuità interiore, della consapevolezza della propria natura modesta). E tuttavia, la sua Sheba colpisce per i violenti chiaroscuri del suo carattere, la Blanchett invece di ridurla a patetica figurina di quarantenne in cerca di libidine adolescenziale, le dona un sincero affetto materno che cozza violentemente con i selvaggi amplessi col suo studente quindicenne (che la vita sentimentale dell'attore che lo interpreta è rovinata: sto povero figlio a diciassette anni ha baciato e avuto amplessi - sebbene finti, recitati, - con Cate Blanchett! avrà davanti a sé solo una discesa inevitabile in tal campo*).
    Il resto, intendendo la regia, è davvero di bassa lega. Prevedibilissima, fino allo spasimo, a volte proprio sbagliata, come nel montaggio alternato finale che con pretese da suspense hitchcockiana vorrebbe tirare le fila delle storie di entrambe le donne e fa un bel tonfo, o l'uscita-fuga di Sheba davanti ai giornalisti che è di un cattivo gusto abbastanza difficile da digerire o altre cosucce da drammetto televisivo che proprio non ci sono garbate. Il signor Eyre è stato salvato dalle signore Dench e Blanchett, il fascino e l'intensità della quale mi rendo conto ha anche influito positivamente sulla recensione, scritta forse davvero con l'ottundimento del cervello, sulla spinta di un organo un po' più a sud.***
    *inutile sottolineare che la nota qui di costume (diciamo così) del sottoscritto nasce in realtà da una sacrosanta invidia per il tizio, datosi che Cate Blanchett è (con Naomi Watts e Nicole Kidman o chi sapete) la prova più manifesta dell'esistenza di ninfe-dee anche in un mondo così prosaico come il nostro**
    **mah, che complessa perifrasi poi per dire che la Blanchett è una gnocca, le invento tutte io eh?
    *** animali che state a pensà???!!! Parlavo del cuore! Tzè.

    6.5
    (che sarebbe 7 perché mezzo voto in più è solo per Cate :wub: )

    CITAZIONE (marsellus wallace @ 24/2/2007, 12:35)
    Commento : veramente bello questo lavoro di Richard Eyre( che ricordiamo per il claustofobico Iris), dove con una intensa atmosfera thriller si racconta una storia di morbosa passione. Il lavoro migliore viene infatti effettuato sulla intensità della recitazione delle due bravissime protagoniste, una grande Judi Dench e una Cate Blanchett

    eh ecco a me già Iris non piacque molto (e pure lo vidi al cine, bigli gratisse per fortuna) ma sono d'accordo sulle attrici (la blanchett soprattutto).

    CITAZIONE
    Ma il grande lavoro ambientale fatto sulle atmosfere del film, che ricorda alcuni lavori del grande Alfred Hitchcock,( una sorta di "Io confesso") ci dona un film teso, affascinante, che fa di tutto per relegare gli altri presenti a una sorta di comprimari necessari solo per realtà mentre il mondo dovrebbe essere solo un microcosmo di proprietà di Barbara, e ogni tentativo di sganciarsi un piccolo innocuo maldestro atto di lesa proprietà. La voce fuori campo dei pensieri di Barbara rende questa atmosfera di predominio ancora più marcata. Un film non si può definire grande solo per l'intensità delle sue protagoniste peccando in evoluzione del racconto fuori da canoni prevedibili, ma le emozioni che ne escono non perdono di vigore e ci fanno capire come mai senza capire il perchè ogni tanto il nostro istinto ci butta dentro a storie che non andrebbero neppure affrontate e percorse, giocandosi i valori umani e familiari, e neppure la guardia che sorge all'angolo a cercare di fermarci è una sicurezza di punto fermo a cui aggrapparsi.

    ecco è qua che non mi trovi d'accordo. ho citato anche io il maestro Inglese ma per contrasto. secondo me non si avvicina neanche al ritmo geniale di Hitch, specie in quel finale con montaggio alternato. la regia è la vera pecca del film. senza punte, senza suspense o misteri. Si sa benissimo dove si sta andando a parare (e certo il trailer non aiuta visto che racconta tutto il film, tranne il finale, che è cmq intuibilissimo sin da subito).
     
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14 replies since 21/2/2007, 15:48   193 views
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