Boyhood

di Richard Linklater

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  1. marsellus wallace1
     
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    un vero imperdibile gioiello

    Solo un autore sensibile e non allineato come Richard Linklater, regista di Scanner Darkly - Un oscuro scrutare e dei tre Before (Sunset, Sunrise, Midnight), poteva concepire un progetto folle e nel frattempo emozionante come Boyhood, dove la troupe, il cast e il regista si sono riuniti per brevi periodi una volta all'anno per dodici anni, filmando quindi il vero invecchiamento dei personaggi, senza trucchi e senza sostituzioni di persona (il progetto infatti si chiamava in modo provvisorio The Twelve Year Project).
    Il protagonista Mason (Ellar Coltrane) come tutti gli altri è rappresentato dagli otto ai venti anni, e nei credits non vedrete scritto Mason giovane o Mason adulto, sarà sempre lui che cresce naturalmente.
    La storia è quella di una famiglia americana dal 2002 al 2013, dove la madre di Mason, Olivia (Patricia Arquette) divorzia dal marito Mason Evans Sr. (Ethan Hawke, attore feticcio di Linklater). La donna rimane con i due figli, l'altra è Samantha (Lorelei Linklater, figlia del regista), e tra mille difficoltà li cresce, risposandosi e divorziando di nuovo, con addosso insicurezze di ogni tipo che trasmette al figlio già problematico di suo. Mason non riesce a relazionarsi bene con gli altri, subisce il bullismo, ha poca fiducia nel futuro e nelle strade che la vita potrà concedergli, ma ogni volta proverà a realizzare qualche sogno come quello di fare il fotografo.
    Film di lunghezza strong (146 minuti) ma basilare, esistenziale e illuminante, vedere un simile progetto/esperimento riempie il cuore di felicità per il coraggio e la pazienza nel realizzarlo; con la vera crescita di Mason nel corso della pellicola possiamo assaporare anche le vere emozioni che si provavano al tempo durante gli anni, l'America che aspettava e poi viveva Obama, sostenendolo per superare e mai dimenticare l'11 settembre.
    Lo sguardo mai veramente solare e felice di Mason è l'occhio su un mondo più pieno di spine che fiori, lui fotografa soggetti che non sorridono, ogni volta che Olivia trova un uomo che pare sia quello giusto si rivela una bomba a orologeria, Linklater ovviamente non vuole proporre al pubblico il suicidio ma fargli capire che le difficoltà saranno continue ma se ne può uscire con la forza d'animo e in fondo c'è sempre qualcosa in più da scoprire vivendo. A prima vista potrebbe sembrare un mattone di dimensioni colossali da prendere con le pinze e in un cineforum con quattro caffè, invece vi assicuriamo che l'esperienza di questo meritorio progetto realizzato nel corso del tempo con minuziosa certosina pazienza senza pensare al botteghino, si gusta e si vede con totale serenità senza fatica, usciti dalla sala avrete addosso nella mente e nel corpo un gustoso senso di realtà mai provato al cinema, vera storia filmata. Perla rara in un mondo oscuro, non lasciatevela sfuggire.
     
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8 replies since 26/4/2014, 09:35   278 views
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