Correndo con le forbici in mano

Ryan Murphy dal bisturi alle forbici

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  1. marsellus wallace
     
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    Correndo con le forbici in mano

    Ritratto familiare americano dal libro di Augusten Burroughs

    (Running with Scissors)

    Un film di Ryan Murphy. Con Annette Bening, Jill Clayburgh, Brian Cox, Joseph Fiennes, Evan Rachel Wood, Alec Baldwin, Joseph Cross, Gwyneth Paltrow. Genere Commedia, colore, 116 minuti. Produzione USA 2006.

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    Trama: una scrittice di poesie in preda a crisi isteriche che la portano a una aridità narrativa totale si affida alle cure di un eccentrico psichiatra. Il figlio, costretto ad andare a vivere nella magione in rovina di proprietà dello strizzacervelli, si trova in una situazione quantomai complicata venendo a contatto con le figlie e la moglie di questi. Intanto il matrimonio tra sua madre e suo padre va definitivamente in rovina...

    Commento: tratto dal libro dello scrittore gay Augusten Burroughs, il film è una sorta di surreale rivisitazione in chiave medico-freudiana de "I Tenenbaum"( e la parte affidata alla Paltrow fa di tutto per ricordarlo), dove al posto di una eterogenea famiglia multistrato e multicarattere qui abbiamo una influenza totale del padre che manipola coscienze, regola abitudini e stabilisce gerarchie in un abisso di follia sempre più elevato.
    Un film molto claustrofobico, girato sopratutto in interni, disperato e che lascia veramente poco alla speranza mentre l'elogio della follia e del senso dell'onnipotenza arriva a livelli stratosferici in un water dopo l'evacuazione mattutina.
    Con delle forbici sempre pronte il regista Ryan Murphy(creatore della serie tv scandalo Nip/Tuck, dove protagonista era comunque un oggetto tagliente come il bisturi)scava nelle paure di ognuno dei personaggi, che mano a mano si scoprono sempre più vulnerabili e la ricerca del riscatto relegata solo ad un aiuto esterno che sembra sempre più un ulteriore spinta verso il basso che una mano tesa.
    Le due figlie di cui una ormai totalmente alla deriva mentale, sono lo specchio una del punto di arrivo dell'altra: e forse in questo modo la seconda riesce ad essere più solida dlla prima proprio per uan sorta di specchio del futuro da evitare, mentre la madre sembra impotente dopo tanti anni di convivenza con il marito dottore.
    Simbolismi sessuali libertini del tutto marcati(il masturbatorium, le convivenze gay-lesbo,l'amore più o meno libero)fanno di questo film un ritratto disincantato di una borghesia media che priva delle proprie sicurezze si rifugia nell'alcool e nel fumo, che appena le famiglie si disgregano oppure non siano mai veramente unite non trova migliore ancora di salvezza che trovare sogni che non avverandosi fanno cadere la percezione del reale e la caduta nell'abisso della follia inevitabile, sopratutto quando colui che dovrebbe salvaguardare la mente è il primo a voler follemente sperimentare e non salvare.
    Un film duro, intenso, tenace nel proseguire la sua corsa distruttiva e per nulla consolatorio, supportato da una recitazione corale di ottimo livello, che rinnega la poesia su cui la protagonista fonda la sua vita. Emozioni e sorprese, salti di vita e surreale fanno di questo lavoro una fruizione valida per una serata alternativa, con una storia non comune a fare da sfondo a un cinema di urla e silenzi alternati e calibrati, dove l'unico vero sfogo è quello di non sentirsi oppressi da cose e persone(la filosofia dei muri alti)e non le urla e le distruzioni fini a se stessi.
    Annette Bening, nicotinomane come non mai, fornisce una prova di recitazione intensa, folle e coinvolgente nel suo progredire, mentre la Paltrow disegna un altro ritratto di una donna apatica che vive la vita passivamente seguendo ciecamente dogmi imposti. Brian Cox fa benissimo al aprte del padre ,Fiennes fa il duro sclerato baffuto della situazione, mentre Jill Clayburgh è talmente credibile nella sua recitazione quasi da orpello non decisionale della casa da farci credere che a volte si sia fusa con la mobilia, mentre Alec Baldwin fa la parte del padre alcoolizzato con poco sforzo richiesto(forse anche perchè lui non ne può dare poi molto di più). Un bel grande piccolo film, che fa trasparire una emozionalità di base di buon livello, spuntato senza particolari aspettative di base.

    Edited by hellboy1 - 9/10/2011, 11:54
     
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  2. anais
     
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    io di borroughs lessi la sua autobiografia da ex alcolista (si chiama dry)..lettura molto interessante e mi ero ripromessa di leggere anche questo..
    il paragone con i tennenbaum, film che ho adorato, mi attira :D
     
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    I'm seeing a tunnel at the end of all these lights

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    Questo mi ispira troppo, so che lo vedrò e spero presto, magari sta settimana che viene!! L'autore è stato citato in giudizio ( e a quanto sembra a ragione ma nun se sa ) dalla vera famiglia perchè sostengono che ha distorto completamente i fatti e le descrizioni, falsato molte cose e raccontato fatti privati e segreti della famiglia... e ha fatto riferimenti tali nel libro che, almeno per i concittadini, era chiaro di quale famiglia si trattasse... lui si è difeso dicendo "che volete? ho usato un nome di fantasia, avete svelato voi la vostra identità denunciandomi!" :lol:
    In più vediamo come se la cava Cross dopo Jack Frost ( anni luce fa ) e un'episodietto di Smallville! :woot:
     
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2 replies since 6/3/2007, 23:23   114 views
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