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Mia Madre
DATA USCITA: 16 aprile 2015
ANNO: 2014
REGIA: Nanni Moretti
SCENEGGIATURA: Nanni Moretti, Francesco Piccolo, Valia Santella
ATTORI: Margherita Buy, John Turturro, Giulia Lazzarini, Nanni Moretti, Beatrice Mancini
PRODUZIONE: Fandango, Sacher Film, Rai Cinema in co-produzione con Le Pacte e con Arte
DISTRIBUZIONE: 01 Distribution
PAESE: Italia
TRAMA: Il film Margherita è il dodicesimo lungometraggio del regista Nanni Moretti. Coprodotto da Italia e Francia, e sostenuto da Eurimages, organismo del Consiglio d'Europa che finanzia le coproduzioni europeee, il film sarà dedicato al mondo dei giovani. Oltre alla confermata partecipazione di Margherita Buy, già in passato protagonista dei suoi film, sappiamo che il regista ha già fatto numerosi casting nelle scuole romane alla ricerca di una ragazza tra i 14 e i 16 anni. Non ci sono ancora notizie sul resto del cast nè dettagli sulla trama.. -
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Non sapevo stesse uscendo un nuovo film di Moretti.
Ecco una sinossi più dettagliata trovata in rete:
Una bella donna quarantenne, incarnata da Margherita Buy, fa di mestiere la regista di film politicamente impegnati. Ha una figlia, Livia, alle prese con i turbamenti dell’adolescenza; un compagno, Vittorio, attore, dal quale si sta separando tra rimorsi e sollievi; un fratello più grande, Giovanni, generoso e lucido al punto di licenziarsi per accudire la mamma, interpretato dallo stesso Nanni Moretti.. -
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Sono l'unico ad averlo visto?
Bel film, in cui si avverte prima di tutto il disagio del regista (personaggio e reale), verso il suo "ruolo" così come nella vita. Ed in questo è il naturale successore del film precedente. Il lutto, quì autobiografico, è raccontato con perfetto equilibrio, tra parentesi oniriche e slanci emotivi (del personaggio della Buy), restituisce emozioni sincere.
Il personaggio della madre, centrale nel film come nel titolo, si rivela il perno centrale sopra il quale si reggono, finché possono, i deboli ingranaggi di chi vi gravita attorno, restituendole (o meglio, riconoscendole) la giusta centralità solo dopo la morte, per poterne poi, se possibile ed in età più che adulta, come fosse ancora un nido, prenderne forse il volo definitivo.
Turturro, poco influente nella trama, è però uno spasso e regala più di qualche risata (strepitosa la scena in cui deve recitare e guidare un'auto ).. -
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Bel film, visto ieri . -
marsellus wallace.
User deleted
dai un po di dissidenza costruttiva verso moretti, magari si trova modo di andare oltre i quattro post in un film non blockbuster, a parte che è troppo lungo lo scritto e in un momento di aridità dei rapporti web dominati dai # che pretendono le barriere di numero parola l'unico che forse legge è Guido e altri due... (senza polemica solo amara constatazione)
Torna Nanni Moretti, con un film assolutamente dei suoi e con lui, cioè cronache dal cinema compassato che vive di ben pochi momenti emozionali dove tutto sembra avvenire senza che ci sia una vera trama e le cose vanno tutte avanti per inerzia e nessuno trova modo di dare una svolta alle cose arrendendosi al fato, sperando che sia benevolo. Sentito e genuino omaggio alle madri in generale, non necessariamente a qualcuna in particolare, ha per protagonista una regista, Margherita (la Buy) che cerca disperatamente di mandare avanti un film a tema sociale sulla disoccupazione. Ma la donna è in piena crisi di nervi, fa richieste assurde ai suoi attori e non riesce a gestire come vorrebbe le scene. In mezzo al lavoro ha problemi a casa, la madre è gravemente malata e la figlia è un disastro a scuola prendendo voti pessimi in latino, cosa resa più grave dal fatto che la nonna, ex insegnante, non la può più aiutare. Il fratello di Margherita, Giovanni (Moretti) è un uomo mitwe e compassato che non si arrabbia mai veramente, cerca di dare qualche consiglio ma non è un vero e proprio puntello di sicurezza per la sorella. Come se non bastasse arriva dall'America un attore spocchioso e antipatico (un grande Turturro) che dimentica tutte le battute, ha pretese impossibile sul set e genera nuovo caos.
Il solito Moretti verrebbe da dire, il suo cinema è tutt'altro che invalido o mutilato, i temi che propone sono sempre intelligenti, e l'omaggio alla madre è un bel segno d'amore, ma per lo spettatore pagante di magari 9,20 euro a persona è dura fare un rapporto costi/sensazioni per andare a vedere un film dove tutte le cose avvengono in maniera così priva di emozione, dove lui ha sempre il solito sguardo perso e fatalista, anche se ha una particina di secondo grado e si relega dietro alla Buy, senza una particolare gioia o pianto.
Diversamente dai ben più illuminati Habemus Papam o Caos calmo il regista di Brunico affida a Turturro il compito di movimentare le cose, con le sue mossette, i suoi modi di fare ed è l'unico che in fondo grida e strepita la sua esistenza, pur in ambiti o logiche abbastanza assurde; sembra paradossale ma dopo averne tanto parlato, non sempre in maniera entusiasta, del cinema delle grida di Muccino G., con Moretti siamo quasi disposti a voler spingere l'ugola dei personaggi per sentire qualche voce un po' più decisa di fronte alla totale imperante valanga di difficoltà che vediamo sullo schermo, per favore fate qualcosa, reagite, cercate di vedere il mondo come un'arena in cui si combatte per natura e eredità di nascita. Come tipico del cinema Morettiano anche i locali e il paesaggio si uniformano a questo ragionamento e sfumano, rimangono indistinti e tutto potrebbe essere dappertutto.
Un film da prendere con le molle per non avere rimpianti, probabilmente è più facile far digerire questo tipo di film alle serate ad invito dove non si paga che al pubblico, che sborsa ma che in fondo avrebbe anche qualche diritto in più al SMS (soglia minima di spettacolarità), pubblico che comunque ama Moretti sentendolo comunque parte di se per le tematiche pop(ular) che affronta sentitamente e potrebbe comunque essere accondiscendente.
Strepitosa Giulia Lazzarini nella parte della madre.. -
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Trapela una certa noia durante la (tua) visione.
A me è sembrato, a prescindere poi dalle sfumature e dal gradimento finale, un film ben equilibrato.
Anche il personaggio della Buy m'è sembrato piuttosto vibrante, non c'è solo Turturro a dare sussulti.
Inoltre è comprensibile che Moretti, visto il tema anche autobiografico, si sia messo un attimo da parte, più dimesso del solito.
Su chi poi spende 10 euro per andare a vedere Moretti non credo si possa discutere più di tanto.
Chi va a vedere Moretti (l'ultimo Moretti)? E cosa cerca? Perché in quest'ottica quì c'è poco da rimanere delusi (gradimento personale a parte). Almeno credo.. -
badòands.
User deleted
ma scusate,esistono cinema da 9,20 euro a biglietto,per film non in 3d? . -
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Anche da 10 tondi tondi se è per questo . -
badòands.
User deleted
ma per film normali o per proiezioni speciali? . -
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Per questo, ad esempio. Ma ormai vado solo al The Space quì a Roma (Parco de Medici).
Non vado spessissimo al cinema e quando ci vado voglio due cose, una sala a/v come di deve e poter distendere un minimo le gambe, quando necessario.