L'Ultimo Lupo

di Jean-Jacques Annaud

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    L'ultimo lupo

    Titolo originale: Wolf Totem
    Nazione Cina, Francia
    Anno 2015
    Genere Drammatico
    Durata 121'
    Regia Jean-Jacques Annaud

    Cast : Shaofeng Feng, Shwaun Dou, Ankhnyam Ragchaa, Yin ZhuSheng, Basen Zhabu, Baoyingexige
    Produzione Edko Films, Loull Productions, Reperage
    Distribuzione Notorius Pictures
    Data di uscita 26 Marzo 2015 (cinema)

    Trama:
    Chen Zhen, un giovane studente di Pechino, viene inviato nelle zone interne della Mongolia per insegnare a una tribù? nomade di pastori. A contatto con una realtà diversa dalla sua, Chen scopre di esser lui quello che ha molto da imparare sulla comunità, sulla liberta? ma specialmente sul lupo, la creatura più riverita della steppa. Sedotto dal legame che i pastori hanno con il lupo e affascinato dall’astuzia e dalla forza dell’animale, Chen un giorno trova un cucciolo e decide di addomesticarlo. Il forte rapporto che si crea tra i due sarà minacciato dalla decisione di un ufficiale del governo di eliminare, a qualunque costo, tutti i lupi della regione.

    Trailer:
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    Edited by Revu - 11/4/2015, 11:48
     
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  2. marsellus wallace
     
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    Ritorna al cinema il grande regista Jean-Jacques Annaud, che molti ricorderanno per Il nome della rosa ma abilissimo a raccontare storie con protagonisti gli animali (come Due fratelli), soggetti che saranno i primi attori anche in questo film (con digitalizzazioni incredibili e perfette).
    Tratto da un best seller autobiografico cinese, L'ultimo lupo racconta con immensa partecipazione e grande sincerità la storia di due studenti cinesi (uno diventerà l'autore del libro) che si recano in Mongolia per conoscere le abitudini dei pastori del luogo, riuniti in brigata dal governo per governare i cavalli per uso militare e le pecore necessarie come riserva di carne. L'ecosistema della steppa Mongola è molto particolare, i lupi cacciano le gazzelle che si nutrono dell'erba (che vengono cacciate quando hanno la pancia piena e corrono meno), poi il branco mette la carne delle gazzelle nel ghiaccio per nutrire se stessi e i piccoli. In cambio di questo i lupi ridurranno le marmotte che scavano tane, rifugio ideale per le zanzare che se proliferano troppo potrebbero mettere in crisi gli allevamenti di bestiame.
    Cosa combina l'uomo? Porta via in maniera scriteriata le gazzelle nel ghiaccio e uccide senza pietà i cuccioli nelle tane di lupo. Questo porta a un feroce proliferare di zanzare e all'ira dei lupi, resi cattivi ed affamati da queste azioni, con una minaccia costante per tutti. Al massacro dei lupetti scampa un cucciolo, allevato, trovato e teneramente custodito da uno dei due ragazzi, contro il volere del gruppo di pastori e della comunità in generale. Mentre l'uomo prosegue il suo lavoro di distruzione di delicati equilibri, il lupetto cresce e diventa sempre meno gestibile.
    Non andate a vedere questo lirico e poetico film di natura se avete l'animo sensibile, qui con immagini splendide (anche 3D) viene mostrato senza riserve il ciclo della vita, con tutte le sue bellezze e gioie ma anche con brutture e dolore, ci sono massacri, morte e dolore ad ogni momento, in mezzo alla vita che sorge c'è la morte che arriva. Annaud con la sua arte riesce a umanizzare i lupi e gli altri animali, inserisce nel suo nuovo lavoro immagini che saranno difficili da dimenticare, sia che siano movimentati inseguimenti nella neve che pittorici ritratti (la scena dei cavalli nel lago ghiacciato è da cineteca), la trama è un tripudio di emozioni e sentimenti pieni, decisi e totali, mai acquosi e sempre partecipi di una devozione totale per la natura che deve girare senza che l'uomo debba metterle i bastoni tra le ruote, riconoscendo a noi bipedi senzienti il ruolo di presenze necessarie come ingranaggi che devono accettare il ruolo senza nessun risentimento, come quello di essere lasciati nella steppa per diventare nutrimento dopo essersi nutriti.
    Quello che sorprende è come si possano mostrare attraverso gli occhi i pensieri degli animali, la camera sembra penetrare nelle pupille dei lupi per capirne le intenzioni, per codificarne i pensieri bellicosi o meno che li animano e li governano, in cerca di una sola cosa di cui hanno perfettamente diritto divino, la prosecuzione della specie in quanto, per i motivi detti prima, importanti per trovare equilibrio sul nostro pianeta a cui abbiamo arrecato troppi irriparabili danni. Lo sguardo dei lupi si contrappone a quello degli uomini, impauriti o fieri di fronte all'avversario/nemico che si sono sconsideratamente procurati, per ricavarne un contrapposto che ci parla di contraddizioni, dato che proteggiamo noi stessi e poi ammazziamo senza senso cuccioli e cigni. Solo i due studenti che hanno avuto modo di leggere e approfondire e ora di vivere sul posto, sembrano rinnegare queste autentiche follie.
    Uno spettacolo unico e totale per occhi, mente e anima, che dopo questo film esce scossa ma anche gratificata dalla grande poesia di razza selvaggia che ne esce fuori, lirica poetica mai doma di un cantore che più passano gli anni sa stupirci. Imperdibile.
     
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    Il mio problema è che ho l'animo troppo sensibile.. E me ne avevano già parlato che fosse una pellicola forte... Ci penso un pò se andare a vederlo..
    Non nascondo che sette anni in Tibet mi ha un pò deluso, mentre il successivo due fratelli mi é piaciuto abbastanza...
     
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2 replies since 11/4/2015, 02:02   63 views
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