La Regola Del Gioco

di Michael Cuesta

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  1. marsellus wallace
     
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    altro bel film da recuperare, passato in sala da giovedì e che purtroppo non ci resterà molto



    La storia vera di Gary Webb, un reporter che verso la metà degli anni novanta arrivò a una sconcertante scoperta grazie alla donna di un boss del narcotraffico, la CIA consentiva e agevolava il narcotraffico di crack (soprattutto verso i nordafricani disagiati di L.A. considerati nulla dall'ente investigativo) per finanziare i contra che ostacolavano i sandinisti, la paura diffusa del comunismo nella zona serviva come scusa per ungere gli anticomunisti. Webb dopo la pubblicazione del sensazionale reportage viene fatto oggetto di minacce di morte e deve temere per la sorte dei suoi familiari.

    Ed eccolo qua il recupero estivo che è perla dentro l'ostrica, il film arrivato in ritardo rispetto all'uscita americana e usato solo per colmare immeritatamente i buchi di programmazione perché in esso non crede nessuno, eppure si tratta di un gran bel film, con un grande cast e girato con una serietà cronachistica a dir poco amorevole, per portare a dovere da chi ne è stato particolarmente colpito una storia intensa sullo schermo . La pellicola di cui vi stiamo tessendo lodi sperticate è La regola del gioco, tragica storia vera del giornalista Gary Webb (uno stupendo Jeremy Renner, qui anche produttore), che nel 1996 pubblicò un sensazionale reportage scandalistico politico, denunciando la CIA di appoggiare i contra con idea antisandinista nel loro traffico di crack, droga pericolosa destinata soprattutto a una parte della popolazione di colore di L.A., della cui sorte le autorità erano totalmente indifferenti considerandola feccia sacrificabile. In pratica la CIA lasciava passare, se non aiutava, il traffico senza opporre resistenza, in modo da finanziare gli alleati e di conseguenza arginare o far arretrare l'ondata comunista tanto temuta. Dopo la pubblicazione del reportage di nome Dark Alliance Webb dovette lasciare il giornale che lo aveva sottodimensionato, finendo per temere per la propria sorte e quella dei suoi familiari, fino a morire apparentemente suicida nel 2004, solo e abbandonato da tutti, moglie compresa.
    Un film (genere spy-story) di questo tipo ricorda i successi degli anni d'oro della denuncia del cinema, quando grandi attori al servizio di registi non allineati e senza paura denunciavano i grandi enti di varie operazioni sottobanco di copertura o di corruzione.
    Il regista Michael Cuesta (famoso soprattutto per lo show Homeland - Caccia alla spia) orchestra la vicenda in maniera rigorosa e ci fa vedere in maniera giornalistica le difficoltà del coraggioso reporter, avversato da tutti, istituzioni e suoi superiori, sempre costantemente sul filo del rasoio della denuncia e delle minacce di morte con l'unità familiare che sta andando lentamente in pezzi.
    Come potete capire non è affatto un film agostano o da vedere per rilassarsi, ed è incredibile che se ne perderanno le tracce velocemente visto il periodo in cui è uscito in Italia, eppure ha tutti gli elementi per essere anche una visione non soporifera, inserimento intelligente di filmati d'archivio grazie al montaggio, azione e pathos presenti il giusto in un'indagine giornalistica, senza eccedere e per arricchire una piattezza possibile di situazione, se leggete il cast sopra (troppo pedante riferirlo qui, non per mancanza di voglia ma per snellezza di recensione) potete capire la caratura ipotetica (per noi davvero buona) dell'interpretazione dei personaggi.
    Alla fine ve lo segnaliamo senza remore per scoprire una storia e un personaggio da noi totalmente sconosciuto, in modo da configurare nel vostro immaginario la giusta figura del giornalista senza paura che non ha timore di scrivere nulla, non come gli scribacchini scalda sedie intenti solo a riempire cartelle di carta stampata con notizie sempre timide o nascondendo scomode verità per salvare il cadreghino.

    Edited by Revu - 24/6/2015, 11:14
     
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    Bella segnalazione, avevo visto qualche trailer e mi aveva incuriosito.
    Prima o poi lo recupero
     
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1 replies since 22/6/2015, 05:33   44 views
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