Tre Cuori

di Benoît Jacquot

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. marsellus wallace
     
    .

    User deleted


    Film francese da amare e recuperare



    Marc Beaulieu è un ispettore delle tasse, pignolo e preciso, che però ha una grave problematica cardiaca che lo porta alle soglie dell'infarto ogni volta che si agita per qualche motivo. Un giorno trova per caso la bella e irrequieta Sylvie Berger, a cui da appuntamento in un parco per conoscersi meglio. La donna si reca sul luogo convenuto, lui per un problema di lavoro ritarda e non la trova più. Tempo dopo incontra un'altra donna, un altro incontro che stavolta ha un seguito, peccato che i fili del destino sono davvero intricati e beffardi.



    3 Cuori viene recensito e recuperato grazie all'iniziativa di UCI Cinemas riguardante i film francesi in Italia, rassegna di cui vi consigliamo seguire le prossime uscite. La storia, un film romantico dai risvolti amari, è composta da tre persone principalmente, animi inquieti che non trovano pace se non coniugandosi tra di loro in maniera più o meno oscura e complicata. Il protagonista centrale è un uomo (cosa strana per il regista Benoît Jacquot, che filma preferibilmente storie di donne comunque qui presenti), Marc Beaulieu, interpretato da Benoît Poelvoorde (ricordabile per il meraviglioso Il cameraman e l'assassino), un controllore delle tasse con gravi scompensi cardiaci. All'uomo piacciono gli incontri occasionali, e quello con Sylvie (la solita splendida Charlotte Gainsburg) sembra davvero intrigante, i due si danno appuntamento a Parigi in un parco pubblico. Lei si reca al luogo convenuto e lo attende, lui per un impegno di lavoro protratto oltre orario lo perde. Alla fine ognuno torna alle sue cose, ma l'incontro tra Marc e Sophie (Chiara Mastroianni) rimescola tutte le cose in maniera impensabile. Con la presenza carismatica di Catherine Deneuve, sempre bella e luminosa, un viaggio sofferto e sofferente attraverso la borghesia francese che pulsa di insoddisfazione, nelle loro belle e ariose case (discorsi sulla crisi non ce ne sono, si parla di amore corrotto e corruzione politica) i componenti del quadro non trovano mai pace e cercano sempre quel qualcosa in più che è importante e irrinunciabile , nell'ottica dell'occhio non vede e cuore non duole (nel senso che non è importante che io faccia un torto o meno, ma che la persona interessata e colpita da esso non lo sappia).
    Ne viene fuori un lavoro totalmente atipico per i canoni americani/europei, con della musica ossessionante che come un tamburo sembra sottolineare i battiti di un cuore che funziona in maniera imprecisa e troppo frenetica, i rapporti e le sensazioni si sfaldano da una parte e si ricompongono da un'altra, per poi tornare un'altra volta fuori direzione. Il regista è anche bravo a disorientarci con elementi che poi sono ininfluenti per la vicenda centrale (quali ovviamente non li saprete su queste righe), portando il tutto su piani diversi dal solo sentimentalismo anche se si capisce benissimo che se non si risolve il problema centrale tutto crolla senza speranza alcuna, senza aver appianata la vicenda di cuore (in tutti i sensi) anche gli affari e il lavoro non possono decollare.
    Tre cuori che sono motori del tutto, in un racconto apprezzato e sensibile che privilegia sempre l'essere umano rispetto al sistema che sembra una sorta di incudine in testa da cui non ci si libera, ironico il fatto che ad esserne il primo colpito sia un ispettore dello stato che pretende i nostri amati soldini per errori o mancanze non sempre dovute a dolo volontario, quando si dice “Chi la fa l'aspetti”.
    Interpretazioni di gran classe di tutti e tre i protagonisti, fotografia perfetta per ambientare a dovere, e come sempre i fasti di Parigi in Benoit Jacquot non li vediamo per finire in stanze di hotel e attimi rubati a un mondo che non ci vuole felici a ogni costo, molte volte per colpa nostra, l'ennesimo made in france che potremo amare e consigliare, ormai la loro arte cinematografica è talmente radicata che basta solo l'aria che respirano per fare al 90% un prodotto degno di nota in ogni settore, poi ci lamentiamo se vincono troppi premi in giro per il mondo o a casa loro. Meditiamo.

    Edited by Revu - 13/7/2015, 11:39
     
    Top
    .
0 replies since 12/7/2015, 22:26   34 views
  Share  
.