We Are Your Friends

di Max Joseph

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  1. marsellus wallace
     
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    We are your friends

    Cole è un giovane dj di belle speranze, bello e fisicamente prestante, che sogna di diventare qualcuno nel campo della musica, come i suoi amici in vari ambiti. Un giorno incontra il ricco e stralunato collega James Reed, che ha una fidanzata stupenda che però trascura per dedicarsi al bere spinto. Tra Cole e Sophie, questo il nome della donna, nasce un rapporto che rischia di mettere in pericolo la carriera nascente del giovane dj.



    Davvero devono avere fame di ogni tipo di film le multisala per accettare una pellicola come questa, stramba e inutile storia di un dj bello e muscoloso che come nessuno riesce ad accendere le feste quando è alla consolle, per poi perdere il contatto con le speranze di carriera a causa di una bella donna, compagna di un collega ricco e famoso che ha deciso di lanciarlo avendo scoperto le sue potenzialità. Il giovane dj, Cole, è interpretato da Zac Efron che vuole togliersi ogni egida di divetto soft per fare il bello e dannato, mentre la femme fatale ago della bilancia la interpreta Emily Ratajkowski, che forse ricorderete in Gone girl ma forse più probabilmente nel video bollente Blurred Lines di Robin Thicke, invece il dj arrivato e ricco, ma pesantemente in abuso di alcool, lo interpreta Wes Bentley, che dopo American Beauty sembrava avviato a una carriera ben diversa da questa anonima che ha percorso, invece dirige un esordiente (e si vede), Max Joseph.
    Noioso, prevedibile, scontato, con una colonna sonora che invece di musicale è cacofonica, tutta fatta di "pump" e "bum-bum" questo film non riesce a regalare davvero che qualche "Uao" alle Zac addicted e sbadigli a ripetizione a tutti gli altri. Il momento clou è quando Cole spiega a Sophie come si ravviva una anonima festa a colpi di consolle, con i muscoli e il cuore che devono arrivare a tot di pulsazioni o indurimento, e lui lo capisce meglio che se avesse uno sfigmomanometro interno o sia un luminare ortopedico, con tanto di cifre e di dati medici alla mano. Poi nel film abbiamo tutto quello che dice il manuale dei giovani dummies in regia di una pellicola teen che parla di carriere artistiche, gli amici casinari ma sinceri (e se pensate che una tragedia colpisca uno di loro e vediamo un funerale lacrimevole siete avanti), la donna bella ma di cranio da salvare che si è innamorata del re degli egoisti, e poi quando tutto è perduto arriva il colpo di coda a tutto watt che salva ogni speranza. Non sappiamo davvero cosa possiamo salvare da questo lavoro, a parte la bellezza conturbante della Ratajkowski, è privo di capo e senza coda, manca di cuore e pancia, e ogni momento sembra solo buono per attivare quelle sonorità disturbanti che possono servire a testare l'audio della sala, facendo rammaricare noi di non avere un telecomando per abbassare il volume.

    Edited by Revu - 26/9/2015, 13:53
     
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