Woman In Gold

di Simon Curtis

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  1. marsellus wallace
     
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    Woman in gold

    La storia vera di Maria Altmann, deceduta nel 2011 all'età di 94 anni, dopo una vita dedicata all'arte e al recupero dei beni trafugati dai nazisti agli ebrei, soprattutto in riferimento al famosissimo quadro di Gustav Klimt, denominato Ritratto di Adele Bloch-Bauer. La donna con l'aiuto di un giovane avvocato ha iniziato una intensa battaglia legale contro il governo austriaco per riavere il quadro esposto al museo del Belvedere, che ritraeva l'amata zia che l'ha allevata come una madre. Forte, determinata e coraggiosa, la donna non si fermerà di fronte a nulla per riavere quello che per diritto era suo.

    Il Ritratto di Adele Bloch-Bauer è un dipinto (138 cm × 138 cm) di Gustav Klimt realizzato nel 1907. Primo di due dipinti omonimi, esso viene citato come l'ultimo nonché il più rappresentativo della sua "fase dorata". Abbiamo fatto questo copia-incolla da Wikipedia per meglio illustrare il vero protagonista di questo bel film di Simon Curtis, regista di Marilyn del 2011, una pellicola con protagonista una strepitosa Helen Mirren, capace di dare come pochi una figura di donna (realmente esistita) decisa e tormentata che rivuole quello che è suo ed in tempi bui e tormentati gli è stato portato via dai nazisti. La Mirren è Maria Altmann, donna ebrea costretta a emigrare dall'Austria per sfuggire alla persecuzione nazista, lasciando i suoi cari ma anche un ritratto di sua zia Adele eseguito dal grandissimo Gustav Klimt. Nel 1996 dall'America la donna decide di iniziare una intensa guerra legale contro il governo austriaco per riavere il quadro, esposto al museo del Belvedere, aiutata da un giovane avvocato (Ryan Reynolds/Randol Schoenberg) e da un gruppo di sostenitori della restituzione delle opere derubate agli eberei e non (capitanato Daniel Brühl/Hubertus Czernin). Di fronte alle mille difficoltà la Altmann non si è mai arresa per dimostrare a lei e al mondo che in fondo esiste una giustizia, a dispetto del tempo e del fatto che si tratta della richiesta di una semplice anziana casalinga. Oltre la prestazione favolosa ampiamente prevista della Mirren, il film vale per come è fatto e gestito, i flashback sono perfettamente integrati nella storia e sono intensi per farci capire quanto amore ci fosse tra nipote e zia e come per tutta la sua permanenza in casa dei genitori veniva privilegiata la cultura come pietanza principale dell'esistere, tutto il film trasuda di arte e di prolungamento della sua conoscenza storica. Un film perfetto in tutto, regia e recitazione e sceneggiatura, per raccontare al meglio una incredibile storia vera ai più sconosciuta.

    Edited by Revu - 19/10/2015, 14:50
     
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    Ecco questo me l'ero perso, contento del buon feedback e soggetto che interessa, almeno al sottoscritto ^_^
     
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    Al di sopra delle mie personali aspettative, ma con la consapevolezza di trovarmi di fronte allo stesso regista di Philomena, pellicola che mi aveva colpito positivamente.
    Tratto da una storia realmente accaduta, narra la vita di Maria Altmann, in giovane età defraudata, in quanto ebrea, di quadri e preziosi appartenenti alla sua altolocata famiglia. La sua lotta per avere giustizia è assolutamente encomibaile, così come l'interpretazione di Helen Mirren nei suoi panni. Colonna sonora di assoluto livello (Hans Zimmer).

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2 replies since 18/10/2015, 21:37   58 views
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