Musica digitale audiofila

SACD, blu-ray audio, SHM CD, ecc

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    Prendendo spunto da un off topic di un paio di giorni fa apro questa discussione che magari può interessare a qualcuno.
    Come detto in precedenza ormai acquisto solo stampe audiofile, quasi sempre in Sacd e non perché ritengo che sia il miglior mezzo in assoluto ma perché le etichette ti cui mi fido e con i cataloghi che incontrano di più i miei gusti pubblicano in questo formato.
    Purtroppo la musica che viene venduta oggi (nuove uscite o ristampe) è sempre più compressa a livello dinamico. Ciò avviene per far suonare ad un volume più alto i pezzi e, sempre per sopperire alla scarsezza del mezzo d'ascolto, molto spesso vengono enfatizzati i bassi.
    Questo è a mio avviso uno dei motivi fondamentali perché il vinile è tornato di moda: i vinili raramente vengono compressi e quindi suonano meglio perché più naturali e meno affaticanti delle stampe moderne. Ma una stampa digitale fatta come si deve non è da meno.

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    Cazzarola!

    Non sapevo praticamente nulla di questa loudness war!

    Pensavo che tutto si restringesse alla questione "master buono (molto spesso analogico) vs master pessimo (molto spesso digitale)", e invece ci sono tanti altri fattori, a quanto pare...

    Thx Donnie
     
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    Purtroppo il discorso è molto complesso perché, al di là del master e della compressione, ci sono tanti fattori che entrano in gioco. Un po' come quello che succede con i film. Diciamo che la compressione dinamica esasperata (a volte, un pizzico può anche giovare), fra gli appassionati, è vista come il DNR.
    Per i master il discorso è ancora più accomunabile: la Mobile Fidelity utilizza quasi sempre i nastri originali, un po' come succede con la scansione da negativo. LA stampa di prima generazione rappresenta la copia migliore. Poi ovviamente ci sono altri tipi di copie (di seconda o terza generazione) che potrebbero essere accomunate agli interpositivi o ai positivi.
    E anche nel caso della musica la differenza la fa anche il laboratorio di missaggio o il tecnico che lo esegue.
     
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    quindi prodotti come i blu ray che cura Steven Wilson per Xtc, Yes, Marillion J Tull ecc. e iper i suoi dischi non arrivano a questi livelli ?
     
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    Di Wilson ho solo Octopus dei Gentle Giant in blu ray e suona in maniera eccellente (e ha anche la traccia diretta non masterizzata) e ho avuto modo di ascoltare anche un disco degli XTC (non ricordo quale) e Misplaced Childhood e sono ottimi. Wilson è una garanzia ed è ovviamente contro la compressione dinamica però ha rimasterizzato poca roba.

    Personalmente però odio i dischi con le tracce bonus e gli ammennicoli vari e non mi interessano le tracce multicanale se non quelle d'epoca, quindi preferisco roba più asciutta.
     
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    QUOTE (donnie_darko @ 25/11/2017, 12:51) 
    la Mobile Fidelity utilizza quasi sempre i nastri originali

    si, la conosco, è lo studio che ha tirato fuori sta robina www.discogs.com/it/Miles-Davis-Kind-Of-Blue/release/7303082 , che spero di portare a casa prima possibile, ad un prezzo umano!

    Fanno spesso doppi LP a 45 giri di roba che starebbe tranquillamente su un 33, proprio perchè pare che a quella "velocità" il suono sia più corposo e ricco di dettagli; ovviamente poi partono sempre da ottimi master, spesso gli originali analogici.

    Stessa cosa che fa, o dovrebbe, la Analogue Productions (un esempio https://www.discogs.com/it/Herbie-Hancock-...elease/10453858)

    Il punto però, come (e forse più che) nel settore video, è sempre il "mezzo" di fruizione del prodotto: compro un vinile, o un cd, di questa portata e poi dove lo sento, sullo stereo da due soldi che ho a casa? Devo comunque avere un impianto di tutto rispetto per godermi davvero tutte le sfumature del caso... e come sempre, la differenza, la fanno i dindi.
     
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    CITAZIONE (jeremyt @ 26/11/2017, 11:26) 
    Fanno spesso doppi LP a 45 giri di roba che starebbe tranquillamente su un 33, proprio perchè pare che a quella "velocità" il suono sia più corposo e ricco di dettagli; ovviamente poi partono sempre da ottimi master, spesso gli originali analogici.

    In realtà non è una questione di velocità ma una questione di numero/ampiezza dei solchi. Un 45 giri ha ovviamente meno solchi e quindi può avere solchi più grandi che "dovrebbero" tradursi in maggiore range dinamico e minore distorsione. Ma anche lì il discorso sarebbe da approfondire. Diciamo però che per 40 minuti di musica mi pesa enormemente il culo ad alzarmi dal divano 4 volte. Oltretutto, su un impianto di media qualità, a parità di registrazione, io non percepisco differenze con un SACD.

    CITAZIONE (jeremyt @ 26/11/2017, 11:26) 
    Il punto però, come (e forse più che) nel settore video, è sempre il "mezzo" di fruizione del prodotto: compro un vinile, o un cd, di questa portata e poi dove lo sento, sullo stereo da due soldi che ho a casa? Devo comunque avere un impianto di tutto rispetto per godermi davvero tutte le sfumature del caso... e come sempre, la differenza, la fanno i dindi.

    Quello certamente. Ma oggigiorno farsi un impianto decente composto da lettore CD/SACD/BLU-RAY, amplificatore e due casse costa cifre abbordabilissime. Insomma con 2-300 euro un buon lettore universale con uscite analogiche lo trovi, un giradischi non credo proprio. Inoltre il giradischi e i vinili hanno tutti quei problemi intrinseci che molto spesso non si considerano.
    Insomma, al posto dell'LP MoFi di Kind of Blue, prova ad acquistare il SACD, sono sicuro che non te ne pentirai.
     
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    Mi pare di capire che sei più per il dischetto argentato che per la controparte black :) Per me invece, da qualche anno, si sta sviluppando una passione nel senso opposto.

    Quindi se ti chiedessi un parere sulla questione "grammatura" del vinile, ovvero se possa suonare meglio un "moderno" 180/200 gr o un classico LP da 140/150, se non addirittura meno, che mi risponderesti? ;)
     
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    Guarda, dopo aver attraversato una vase vinile che è durata fino a 4-5 anni fa, ormai il malefico disco nero è un lontano ricordo e ne sono felicissimo. Passavo ore a pulire i dischi che poi dopo diversi ascolti si degradavano inesorabilmente. A meno che tu non abbia un impianto da 10/20 mila euro per me non ha senso investire sul vinile se non per puro piacere feticistico.
    La grammatura, sempre in teoria, garantisce una maggiore longevità, forse solchi più profondi (ma su questo non ne sono sicuro) e sicuramente una minore tendenza alla patatizzazione o al warping. Detto questo ci sono dischi anni '70 che suonano molto meglio delle reissue su 180/200 grammi per una svariata serie di motivi (primo fra tutti, la rimasterizzazione).
    Purtroppo il vinile è per il 90% moda.
     
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    Non ti nascondo che molto spesso mi faccio ammaliare da vinili in edizioni limitate/colorate/extralusso e che ormai li prediligo alla controparte cd, vuoi per una questione collezionistica (che tutto sommato collezionistica non è, so benissimo che il collezionismo di vinili è tutta un'altra cosa) vuoi per il gusto retrò del gesto in se.

    Detto questo, è anche vero che prima di ogni acquisto faccio le mie ricerchine almeno per capire se sto buttando soldi in una pessima stampa o tutto sommato posso procedere.

    Quindi la mia domanda, a sto punto, è: in tutta onestà, e anche per esperienza, a parità di suono e resa audio ti senti di consigliare l'acquisto di un cd invece che un vinile?
     
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  11. Mr. Hyde 93
     
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    Bella discussione, faccio i complimenti a Donnie per l'ottimo spunto di riflessione ^_^
    Ho letto spesso in giro per il forum che oramai acquisti sempre queste stampe audiofile come quelle della Mobile fidelty e mi è più volte venuta questa curiosità: hai dovuto cambiare generi musicali per assecondare il suono migliore o bene o male quello che ascolti lo trovi con queste incisioni? E sopratutto, se c'è un disco che ti piace ma la stampa non è ottima come quelle in sacd che prendi, cosa fai?

    Comunque concordo sul fatto che a parità di spesa in sorgenti (spese umane nell'ordine di qualche centinaio di euro) il lettore cd darà sempre un ascolto migliore, senza contare che se si volesse allestire una catena come si deve, si dovrebbe comprare uno stadio phono separato da affiancare all'amplificatore e anche li sarebbero tanti soldi che se ne vanno. Secondo me non ne vale la pena considerando che poi, anche se ti spendi migliaia di euro in piatti, testine e ampli, il disco si usurerà e le frequenze si limeranno col passare degli ascolti.

    Con il vinile anch'io ci ho smanettato un po', e ammetto di averlo fatto solo perché possedevo un buon giradischi di proprietà di mio padre, il fascino del disco nero ha fatto poi il resto.
    Per quanto mi riguarda ci avrò passato si e no 2 anni a capire cosa non andasse nella riproduzione dei vinili del mio impianto. Mi ricordo ancora le ore passate a leggere articoli sulla tecnica di riproduzione, a studiarmi tutte le regolazioni possibili da fare, alcune delle quali portavano via delle ore... riflessioni su riflessioni sui vari miglioramenti che potevo aver sentito o immaginato, comprare testine ellittiche e sferiche, ricablare il braccio, settare l'antiskating in un modo e settarlo in un altro, cambiare la cinghia, mettere in dima la testina con una distanza e poi con un'altra, tutte cose inutili. Ci ho quasi perso la sanità mentale credo.

    Alla fine mi son reso conto che avevo speso una fortuna per mettere a posto il piatto tanto da non accorgermi che i pochi dischi che avevo preso si sentivano di me..da. Le varie regolazioni che facevo mutavano il suono in modo così poco chiaro e sensibile che mi son reso conto che pure una testina ellittica senza allineamento riusciva a tracciare senza problemi di sorta, certo poi magari al decimo ascolto i solchi erano tutti distrutti però non credo che fosse la cattiva tracciatura ad avere quell'effetto predominante sul cambio del suono, stava quasi tutto nel disco, potevo fare tutti i cambiamenti che volevo ma se la stampa faceva pena c'era poco da fare.

    Ed è per questo che per quanto mi riguarda le stampe di oggi son veramente pessime, su venti dischi che ho comprato non ce n'è uno che non sia di 180g come se poi fosse il meglio del meglio, patatizzato, con il foro ellittico e i bordi più alti da una parte e più bassi dall'altra. Messi a confronto con i dischi comprati usati sempre in quel periodo di "smanettamento" la differenza era ed è ancora abissale a distanza di anni di ascolto. Dischi che a sentirli ti facevano ridere per quanto pesavano e per quanto erano sottili, ma una volta riprodotti mi facevano subito ricredere che quella di spingere con sti 180g è solo un operazione di marketing che nulla ha a che fare con i veri 180g.

    E quando finalmente ho capito che per avere un buon ascolto pari a quello dei supporti ottici (questo fa ridere ma ero arrivato a questo, mi ero talmente tanto intestardito con i vinili che pretendevo si sentissero almeno con la stessa qualità del cd) dovevo acquistare a scatola chiusa dischi usati cercando determinate stampe, ascoltandoli qua e la nel negozio e sperando non avessero punti rovinati e altro... lì mi son fermato, finalmente mi son detto basta. Se avessi avuto una collezione già avviata con 200 dischi ottimi magari avrebbe avuto anche un senso, ma spendere botte da 20 euro per dei dischi usati e molto probabilmente anche rovinati no, basta veramente! è proprio vero quello che dice Donnie, è malefico sto disco nero, me ne ha fatte passere di tutti i colori :lol:
     
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    Oh smettetela, me state a fa passà la voglia!!! Ahahahaha

    A parte gli scherzi, credo che il giusto compromesso esista sempre e che molto dipenda anche dal tipo di "orecchio" che si ha; come nel video, che se non si è abituati a guardare film in un certo modo magari anche un rip a 720p può andar bene, per assurdo.

    Purtroppo, come abbiamo più volte ripetuto, il fascino del vinile è troppo forte per non farsi catturare almeno un po', anche solo per un breve periodo di transizione... per cui, fermo restando che sto topic possa essere spunto per interessanti riflessioni, proverò a farmi conquistare ancora dal cerchio nero, finché non mi scoccerò del tutto
     
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    CITAZIONE (Mr. Hyde 93 @ 27/11/2017, 23:12) 
    Ho letto spesso in giro per il forum che oramai acquisti sempre queste stampe audiofile come quelle della Mobile fidelty e mi è più volte venuta questa curiosità: hai dovuto cambiare generi musicali per assecondare il suono migliore o bene o male quello che ascolti lo trovi con queste incisioni? E sopratutto, se c'è un disco che ti piace ma la stampa non è ottima come quelle in sacd che prendi, cosa fai?

    Tenedo conto che il miei dischi preferiti li ho praticamente tutti, può succedere al massimo che ricompri lo stesso disco in versione audiophile (mi è successo con la discografia di Stevie Ray Vaughan, dei Pixies, dei The Band e qualche altro disco qua e là). Diciamo che per fortuna le stampe di Audio Fidelity e soprattutto della MoFi incontrano spesso i miei gusti (che alla fine sono abbastanza vari). Poi magari succede che una nuova uscita catturi la mia attenzione così come un'offertona (ho acquistato diversi MoFi a 14-15 euro spediti). Quindi direi che non mi sono fatto piacere a forza i dischi che beneficiavano del trattamento superlusso.
    Per il resto, è quasi impossibile non riuscire a trovare una stampa decente di un disco che abbia almeno 20 anni e comunque ad esempio l'AF l'anno scorso ha tirato fuori i primi due dischi dei RATM che sono commoventi per quanto suonino bene.
    Per la roba recente è un problema. In alcuni casi ingoio la pillola e prendo il CD (vedasi la discografia dei Mars Volta. Dischi per me immensi masterizzati da cani sia su CD che LP). In altri casi, confesso che opto per il file e li ascolto sul telefono.
    Insomma, compro quello che merita di essere comprato secondo la mia visione.

    Bell'intervento comunque ;)

    CITAZIONE (jeremyt @ 27/11/2017, 23:24) 
    Oh smettetela, me state a fa passà la voglia!!! Ahahahaha

    A parte gli scherzi, credo che il giusto compromesso esista sempre e che molto dipenda anche dal tipo di "orecchio" che si ha; come nel video, che se non si è abituati a guardare film in un certo modo magari anche un rip a 720p può andar bene, per assurdo.

    Purtroppo, come abbiamo più volte ripetuto, il fascino del vinile è troppo forte per non farsi catturare almeno un po', anche solo per un breve periodo di transizione... per cui, fermo restando che sto topic possa essere spunto per interessanti riflessioni, proverò a farmi conquistare ancora dal cerchio nero, finché non mi scoccerò del tutto

    Guarda, non è solo una questione di orecchio. Gli scoppiettii, i salti di puntina, il rumore di fondo e via discorrendo sono cose che ad alcuni piacciono. A me fanno incazzare come una scimmia perché mi distraggono dall'ascolto. Quindi, ci può stare che a disco intonso si preferisca l'ascolto in vinile ma gli svantaggi oggettivi sono molti di più. Facendo un paragone azzardato è un po' come il libro e il lettore di ebook. I vantaggi oggettivi del digitale sono molti di più rispetto agli svantaggi, anche se per feticismo o non so cosa la stragrande maggioranza dell'utenza preferisce il cartaceo.
     
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    QUOTE (donnie_darko @ 27/11/2017, 23:40) 
    Per il resto, è quasi impossibile non riuscire a trovare una stampa decente di un disco che abbia almeno 20 anni e comunque ad esempio l'AF l'anno scorso ha tirato fuori i primi due dischi dei RATM che sono commoventi per quanto suonino bene.

    https://www.amazon.co.uk/dp/B009G7ZYUO/ref...061_TE_new_dp_1 bloccato in un ordine da Black Friday a 30 sterline, mai visto cosi' basso... la voglia di prenderlo e' tanta....
     
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43 replies since 24/11/2017, 23:31   652 views
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