Loveless

di Andrey Zvyagintsev

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    Loveless
    di Andrey Zvyagintsev



    Titolo Originale: NELYUBOV
    Regia: Andrey Zvyagintsev
    Interpreti: Alexey Rozin, Maryana Spivak, Matvey Novikov, Varvara Shmykova, Daria Pisareva
    Durata: h 2.07
    Nazionalità: Russia, Francia 2017
    Genere: drammatico
    Al cinema nel Dicembre 2017

    Trama:

    Zhenya e Boris sono in procinto di divorziare e continuano a litigare per la vendita del loro appartamento. Dopo uno dei numerosi litigi, loro figlio dodicenne Alyosha scompare improvvisamente.

    Trailer



    Edited by [pako] - 2/2/2018, 11:22
     
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    Spoiler presenti.
    Gente incredula che si guardava spaesata e forse un pò assonnata, e chiedeva ad alta voce "e allora?" per capire il vero significato di questo film.
    Biglietti bruciati fuori dal cinema: un simbolico gesto che mi ha fatto capire che per fortuna, non sono il solo a pensarla così.
    Partiamo dalle note positive: la regia ha un buon occhio e regala una fotografia decisamente affascinante facilitata da una Russia splendidamente innevata.
    La sofferenza del bambino è drammaticamente rappresentata, ma dura veramente poco, perchè dopo poco lui sparirà da una famiglia che probabilmente non gli ha mai dato amore (dal titolo "Loveless", per un film dove non c'è davvero spazio per l'amore in ogni sua forma).
    Gli aspetti positivi finiscono qui.
    Scene di sesso esplicite, che sembrava di guardare "Cinquanta sfumature", ma soprattutto dialoghi successivi all'amplesso terribili: "Sai mio marito non l'ho mai amato, mio figlio è nato per sbaglio", imbarazzante per chi stava in sala, ma soprattutto per un "attrice" , che il regista ha cercato di inquadrare nuda in tutte le salse (non che nel 2018 ci si debba scandalizzare... però ...).
    Attori inespressivi e completamente senz'anima (recital parlando).
    Sofferenza dei genitori volutamente inesistente e ricerca che si chiude con un nulla di fatto, con un bambino mai trovato, sparito nel nulla.
    Il cinema è altro (Tre manifesti a Ebbing ne è un esempio lampante).
     
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    CITAZIONE (Pak7 @ 21/1/2018, 14:42) 
    Biglietti bruciati fuori dal cinema: un simbolico gesto che mi ha fatto capire che per fortuna, non sono il solo a pensarla così.

    Il cinema è altro.

    wow, mi vergogno quasi per te (non è vero, mi fai sentire migliore), tra le cose più ignoranti che abbia mai letto, non vedo l'ora di guardare il film
     
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    CITAZIONE (novocaines @ 21/1/2018, 15:05) 
    CITAZIONE (Pak7 @ 21/1/2018, 14:42) 
    Biglietti bruciati fuori dal cinema: un simbolico gesto che mi ha fatto capire che per fortuna, non sono il solo a pensarla così.

    Il cinema è altro.

    wow, mi vergogno quasi per te (non è vero, mi fai sentire migliore), tra le cose più ignoranti che abbia mai letto, non vedo l'ora di guardare il film

    Non ho capito: ti vergogni per cosa? perchè ho visto gente che bruciava biglietti?
    Se ti bastano tre parole su un forum per farti capire chi sono e per farti sentire migliore, sono contento per te.

    Ad ogni modo ti ringrazio per avermi dato dell'ignorante: questa mi mancava. :lol:
     
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    CITAZIONE (Pak7 @ 21/1/2018, 14:42) 
    Gente incredula che si guardava spaesata e forse un pò assonnata, e chiedeva ad alta voce "e allora?" per capire il vero significato di questo film.
    Biglietti bruciati fuori dal cinema: un simbolico gesto che mi ha fatto capire che per fortuna, non sono il solo a pensarla così.
    Partiamo dalle note positive: la regia ha un buon occhio e regala una fotografia decisamente affascinante facilitata da una Russia splendidamente innevata.
    La sofferenza del bambino è drammaticamente rappresentata, ma dura veramente poco, perchè dopo poco lui sparirà da una famiglia che probabilmente non gli ha mai dato amore (dal titolo "Loveless", per un film dove non c'è davvero spazio per l'amore in ogni sua forma).
    Gli aspetti positivi finiscono qui.
    Scene di sesso esplicite, che sembrava di guardare "Cinquanta sfumature", ma soprattutto dialoghi successivi all'amplesso terribili: "Sai mio marito non l'ho mai amato, mio figlio è nato per sbaglio", imbarazzante per chi stava in sala, ma soprattutto per un "attrice" , che il regista ha cercato di inquadrare nuda in tutte le salse (non che nel 2018 ci si debba scandalizzare... però ...).
    Attori inespressivi e completamente senz'anima (recital parlando).
    Sofferenza dei genitori volutamente inesistente e ricerca che si chiude con un nulla di fatto, con un bambino mai trovato, sparito nel nulla.
    Il cinema è altro (Tre manifesti a Ebbing ne è un esempio lampante).

    Di Zvyagintsev ho visto Il ritorno (Leone d'oro a Venezia), neanche troppo tempo fa. Film per me valido ma non entusiasmante.
    Che piaccia o meno, la cifra stilistica mi sembra comune, quindi sarei andato al cinema aspettandomi proprio questo, più domande che risposte. Il che normalmente è un bene. Inoltre pak, e questo dovresti saperlo ormai bene, spesso e volentieri le reazioni del pubblico "della domenica" sono inversamente proporzionali alla qualità del film appena visto :D
    Appena posso lo recupero.
     
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    Ma sul pubblico della domenica siamo d'accordo. L'episodio dei biglietti l'ho raccontato solo per accentuare ciò che pensavo.
    Ad ogni modo, le domande che si pone il regista ( che non conoscevo prima) sono veramente pochine, e le risposte inesistenti.
     
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    Pak, mi sa che hai completamente frainteso il film, la visione di Zvyiagintsev e probabilmente un certo tipo di cinema. A tal proposito mi sento di citare le parole di una persona un po' più capace di me:

    CITAZIONE
    Il cinema è dubitativo, non affermativo. Un film non deve dare soluzioni. Però porre interrogativi, sottolineare certi dubbi, avvertire domande che sono nell'aria e riproporle. Credo che questo sia uno dei compiti del cinema, ma non solo del cinema ma di ogni forma d'arte

    Partiamo da un punto importante e che dovrebbe essere scontato: Loveless non è un prodotto di intrattenimento e di conseguenza, in questo tipo di cinema, alcune dinamiche risultano futili.
    Si tratta di un film molto complesso, diviso in due parti in maniera non proprio canonica. La prima parte è quella della crisi della famiglia, accompagnata dal dramma silente/interiore del bambino. Gli adulti si gridano addosso, il bambino pinge disperatamente in silenzio.
    La seconda parte è in apparenza un thriller ma in qualche modo il dramma particolare diventa universale: vengono coivolte più persone e nella sceneggiatura vengono inseriti concretamente (nella prima parte sono solo accennati) elementi di aspra critica nei confronti della bigotta società russa.
    Entrambe le parti sono legate in maniera molto marcata dall'assenza di amore a cui fa riferimento il titolo, amore che manca in ognuno dei rapporti che vengono raffigurati: manca ovviamente nella (ex) famiglia protagonista, manca nel rapporto tra il padre e la nuova compagna (che è diventata la nuova compagna perché è rimasta incinta), manca nel rapporto tra la madre e il nuovo compagno, visto che lei ripetutamente chiede a lui se la ama senza ricevere una risposta. Il sesso, le cui scene, devo dire, non mi hanno turbato a tal punto da definirle esplicite (e anche quando lo fossero non vedo dove sia il problema, visto che il 1955 è passato da un pezzo) è semplicemente raffigurato come meccanico. Niente di più niente di meno.
    Ulteriore profondità è aggiunta dai comprimari, come ad esempio il collega di lavoro del padre (che aiuta a sottolineare le assurde dinamiche della dirigenza dell'azienda per cui lavorano) e la madre di lei, forse la figura meno amorevole del film e immagine riflessa della figlia. A proposito di specchi, questi rappresentano una costante nel film, soprattutto nelle case. Cosa rappresentino in realtà lo possono solo dire il regista o lo sceneggiatore ma ognuno di noi può vederci qualcosa di più o meno personale (io ad esempio ci vedo il ripetersi di alcune situazioni interpersonali).
    Anche i vetri rappresentano un elemento fondamentale di regia o di scrittura. Essi vengono utilizzati in due modi simili ma comunque differenti. Ad esempio sono diverse le scene in cui viene inquadrato un personaggio alle cui spalle c'è una finestra. Da quello che mi è parso di capire, sono inquadrature che tendono a sottolineare vuoto interiore o desolazione. Di contro, vi sono altrettante scene in cui il personaggio è inquadrato attraverso un vetro. Lì ho avuto l'impressione che il personaggio inquadrato fosse sereno. Altro tratto distintivo è che in queste scene, a differenza delle prime, non sentiamo cosa succede al di là del vetro.
    Anche l'affannosa ricerca del bambino è trattata in maniera poco convenzionale, soprattutto nella caratterizzazione dei personaggi. Le situazioni descritte non sono nere o bianche e a tratti i genitori sembrano sollevati per la sparizione del bambino, mentre in altre situazioni appaiono realmente affranti.
    Alla fine però si ritrovano ad essere nuovamente passivi davanti alle notizie del tg e alla vita stessa e questa a mio avviso è la conclusione più bella che si potesse concepire proprio perché i comportamenti dei due protagonisti possono essere interpretati in maniera differente (si tratta di un meccanismo di autodifesa? Sono davvero così passivi? E' l'assenza d'amore che detta questi comportamenti?).

    Insomma, è un film molto complesso per scrittura e regia (certi movimenti di macchina, come ad esempio nella meravigliosa scena iniziale, sono sublimi), recitato in maniera eccezionale (a mio avviso i pareri sulla recitazione di un film doppiato - per giunta di merda come in questo caso - non hanno motivo di esistere) ed è assurdo liquidarlo con frasi da spettatore della domenica.
     
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    Per me è anche assurdo liquidare una persona (in questo caso me) dicendo che non riesco a capire o fraintendo un certo tipo di cinema. A me il film non è piaciuto. Nè come è stato presentato ( vedi trailer), nè come si è sviluppato. Sul fatto che l'ho liquidato con frasi " da spettatore della domenica" non posso darti torto😂, ad ogni modo ci sono ( siamo in realtà) rimasti tutti un po' male. Non sarò probabilmente ancora pronto per questo tipo di cinema😉 Chiudo dicendo che fa piacere aver dato anima a una discussione così interessante, che può essere di crescita sia per me che per altri.
     
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    Ci sta che un film oggettivamente fatto bene non piaccia, per carità. Ma ci sta altrettanto che certe frasi suscitino sdegno e facciano pensare che forse chi le ha proferite non conosca un certo tipo di cinema.
    Sono d'accordo sul fatto che almeno il tuo commento abbia innescato un confronto, cosa che mancava da un bel po' sul forum.
     
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    CITAZIONE (donnie_darko @ 24/1/2018, 00:39) 
    Ci sta che un film oggettivamente fatto bene non piaccia, per carità. Ma ci sta altrettanto che certe frasi suscitino sdegno e facciano pensare che forse chi le ha proferite non conosca un certo tipo di cinema.

    Su quello sono d'accordo: solitamente faccio passare qualche giorno per commentare sia che il film mi piaccia o meno. In questo caso, l'ho fatto a caldo: sicuramente se la riscrivessi adesso, userei parole " meno pesanti".
    Certamente se avessi scritto "il regista ha un buon occhio, ma è un film che lascia tanti interrogativi in sospeso ed è per questo che non mi è piaciuto" tutto sto polverone non sarebbe venuto su :lol:
    Ad ogni modo
    ho trovato le scene di sesso un pò forzate ed insistite, così come mi è sembrato totalmente irreale che due genitori non amino il proprio figlio, che per loro è come non fosse mai esistito. Stessa cosa per la madre di lei (la nonna), che giudica il nipote un impiastro. Una famiglia intera che non sopporta un bambino mi è sembrata una scelta registica un pò forzatina


    CITAZIONE (donnie_darko @ 24/1/2018, 00:39) 
    Sono d'accordo sul fatto che almeno il tuo commento abbia innescato un confronto, cosa che mancava da un bel po' sul forum.

    Infatti. Io sono mancato per un pò sul forum e purtroppo la storia non è cambiata. :(

    P.s.

    se apro le discussioni e commento cerco per forza un confronto, anche a costo di darmi la zappa sui piedi da solo :lol: :lol:
     
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    CITAZIONE (Pak7 @ 24/1/2018, 01:58) 
    Certamente se avessi scritto "il regista ha un buon occhio, ma è un film che lascia tanti interrogativi in sospeso ed è per questo che non mi è piaciuto" tutto sto polverone non sarebbe venuto su :lol:
    Ad ogni modo
    ho trovato le scene di sesso un pò forzate ed insistite, così come mi è sembrato totalmente irreale che due genitori non amino il proprio figlio, che per loro è come non fosse mai esistito. Stessa cosa per la madre di lei (la nonna), che giudica il nipote un impiastro. Una famiglia intera che non sopporta un bambino mi è sembrata una scelta registica un pò forzatina

    Io ritengo che spesso gli interrogativi rappresentino un plus, qualcosa che rende lo spettatore parte attiva dell'opera, spingendolo al confronto (con se stesso e con gli altri). Purtroppo lo spettatore occasionale è sempre spiazzato da scelte di questo tipo e lo posso anche capire. Quello che mi fa strano è che venga spiazzata una persona che mastica cinema.

    Rispondendo al tuo spoiler
    Anche il sesso è raffigurato come privo di calore e di amore ma se ci hai fatto caso le scene sono diverse a seconda della coppia che scopa.
    Per quanto, invece, possa sembrare paradossale l'assenza d'amore nella famiglia, è una cosa non proprio inusuale in una società come la nostra. Purtroppo, soprattutto quando c'è di mezzo la rottura del rapporto affettivo e della convivenza, non è inusuale imbattersi in situazioni del genere.
    Anche se non dovrebbe succedere per caso, a volte i figli "capitano" e non sempre sono ben accetti. Poi, a maggior ragione l'anaffettività o la durezza spesso sono tramandate (vedi il rapporto tra madre e nonna del bamino).
    Non che ce ne sia bisogno sottolinearlo, visto che a mio avviso si tratta di una cosa sotto gli occhi di tutti, ma per circa tre anni mi sono occupato di diritto di famiglia e cose del genere non dico fossero all'ordine del giorno ma purtroppo erano (e sono) più diffuse di quanto sembrerebbe.
     
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