Le vite degli altri

Florian Henckel von Donnersmarck

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Trinità&Bambino
     
    .

    User deleted


    levitedeglialtri

    Le vite degli altri

    Titolo originale: Das Leben Der Anderen
    Nazione: Germania
    Anno: 2006
    Genere: Drammatico
    Durata: 137'
    Regia: Florian Henckel von Donnersmarck
    Sito ufficiale: www.sonyclassics.com/...

    Cast: Martina Gedeck, Ulrich Mühe, Sebastian Koch, Ulrich Tukur, Thomas Thieme, Hans-Uwe Bauer, Ludwig Blochberger, Werner Daehn
    Produzione: Bayerischer Rundfunk, Creado Film, Wiedemann & Berg Filmproduktion
    Distribuzione: 01 Distribution
    Data di uscita: Oscar 2007
    06 Aprile 2007 (cinema)

    Trama:
    Anni 80'. Georg Dreyman, drammaturgo, e Christa-Maria Sieland, sua compagna ed attrice famosissima, si trasferiscono a Berlino Est. I due sono considerati fra i più importanti intellettuali dal regime comunista anche se non sempre sono in sintonia con le azioni intraprese dal partito. Quando il ministro della cultura, vede uno spettacolo di Christa-Maria, se ne innamora e darà l'incarico ad un suo fidato agente di seguire la coppia ed osservare i loro interessi.


    Commentino:

    Direi la sorpresa, non sorpresa, dell'anno. Questo piccolo film tedesco parla dell'abuso del potere da parte del governo per cercare di limitare la libertà di espressione e di opinione.
    Georg Dreyman è uno scrittore berlinese che convive con la promettente attrice Chista-Maria. Georg rifiuta categoricamente di 'pegarsi' alla tirannia del regime che governa il paese e, assieme ad altri intellettuali e artisti, fa parte di una sorte di ribellione nei confronti del regime.
    Una ribellione però spiata constantemente attraverso microspie all'interno del suo appartamento.

    Il film parte lento e man mano va crescendo fino alla fine. Il primo tempo ha bisogno del suo tempo per introdurre lo spettatore alla complessità della vicenda e a tratti può anche risultare faticoso; una volta superato questo 'ostacolo' ci troviamo di fronte a un film sullo spionaggio dell'altrui privacy ben orchestrato, che punta inesorabilmente il dito verso il potere del governo e negli strumenti che lo stesso usa per arrifare ai suoi obiettivi: in questo caso le intercettazioni.

    Per me è un film da vedere, sciuramente uno dei migliori di questo anno!

    Edited by hellboy1 - 15/9/2011, 17:11
     
    Top
    .
  2. ednorton85
     
    .

    User deleted


    mio senza pensarci du volte..... :) Trini se dovessi dare un voto?
     
    Top
    .
  3. Trinità&Bambino
     
    .

    User deleted


    Un 7.5 ci può stare!

    ;)

     
    Top
    .
  4.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Member
    Posts
    15,385
    Location
    Downtown Train

    Status
    Offline
    Ma anche un 8 guarda :lol:

    Davvero un bel film, ottimamente interpretato ^_^

    Parte piano ma quando ingrana è un piacere
     
    Top
    .
  5. ednorton85
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Alexeleven83 @ 7/4/2007, 12:58)
    Ma anche un 8 guarda :lol:

    Davvero un bel film, ottimamente interpretato ^_^

    Parte piano ma quando ingrana è un piacere

    Trini che famo lo cacciamo? io senza averlo visto , so già che sto qua è un bruto...... :alienff:
     
    Top
    .
  6.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Member
    Posts
    15,385
    Location
    Downtown Train

    Status
    Offline
    No no, dico davvero!

    Lo abbiamo visto ieri sera insieme (DICO) ;)
     
    Top
    .
  7. anais
     
    .

    User deleted


    lorenzo mi stupisci sempre più!
    avevo punto questo film credendo che saremmo stati in pochissimi a vederlo! grande che sei!
    me ne hanno parlato bene e vedo che anche tu ne sei rimasto più che soddisfatto, spero di vederlo presto! :)
     
    Top
    .
  8. marsellus wallace
     
    .

    User deleted


    il sunto del apiro sotto è ... strepitosoooooo !!! se avrete la voglia di leggere il mio debordante sproloquio vi ringrazio e vi offro il caffè alla prima occasione ( così anais può poi rispondermi subito per commentare piacevolmente come al solito :D ).
    non sono riuscito a fermarmi prima....troppo denso. Troppo.

    Le vite degli altri
    (Das Leben der Anderen)
    Un film di Florian Henckel von Donnersmarck. Con Martina Gedeck, Ulrich Mühe, Sebastian Koch, Ulrich Tukur, Thomas Thieme, Hans-Uwe Bauer, Volkmar Kleinert, Matthias Brenner. Genere Drammatico, colore, 137 minuti. Produzione Germania 2006.

    Uscita nelle sale: 06/04/2007

    image

    Trama: Berlino Est, 1984. Il capitano Gerd Wiesler è un abile e inflessibile agente della Stasi, la polizia di stato che spia e controlla la vita dei cittadini della DDR. Dovendo controllare tramite microfoni una coppia di artisti, lui scrittore e lei attrice, Christa-Maria Sieland e Georg Dreyman, l'inflessibile Gerd trova modo di riflettere su tante cose che la società del tempo oppressiva e dispotica rende difficili, come la libertà di pwnsiero e la conseguente impossibiltà di denunciare angherie intellettuali che portano spesso al suicidio chi le subisce. come reagire a questa tempesta di emozioni ? deve uscire l'uomo o l'ufficiale ?

    Commento: premiato all'ultima serata degli Oscar come miglior film straniero, questa pellicola diretta da Florian Henckel von Donnersmarck ( opera prima ) si colloca come il film della settimana ( ma anche del mese e forse più ) che non si deve perdere a tutti i costi in quanto pieno di straripante potenza emotiva, oltretutto esplicata con una facilità di linguaggio decisamente fruibile, anche dallo spettatore poco disposto a una visione d'impegno, per chiarezza, nonostante sia carico di simbologie e frasi da interpretare come delle icone di pensiero.
    Il film si svolge nella ex DDR prima della "Glasnot", cioè la trasparenza, voluta da Gorbaciov per rivitalizzare l'immagine, ma sopratutto l'economia, dei paesi dellì'Est agli occhi del mondo.
    Dovendo vivere in un paese che li controlla e li opprime nella possibilità di esprimersi ( una semplice barzelletta satirica diventa un pericolo per chi la dice, e il nome della polizia di controllo la dice lunga, Stasi ), la percentuale dei suicidi è molto alta ma dal 1977 la dirigenza evita di fornire delle cifre al proposito anche se propina statistiche di tutto per dimostare il suo pieno controllo.
    Come sempre in questi casi, sono gli artisti a dover cercare di rompere il cerchio della chiusura mentale usando la loro capacità di creare emozioni nei vari campi, ed è per questo che il regime li controlla da vicino notte e giorno con un sistema di microfoni. Ma anche gli artisti che dovrebbero erigersi a primi difensori hanno i loro difetti, provocando una sorta di resa dell'animo, quando invece dovrebbe sostenerli il coraggio, se gli si paventa di non poter più eseguire le loro opere. Figlio de " La conversazione" di Coppola, sin dal manifesto con in primo piano il volto e la testa con sopra le cuffie, questo ottimo film ci parla di amore tradito a cui basta un bagno per sentirsi discolpati, di ammirazione e conglobazione, dove un servitore dello Stato ( convinto della giustezza della sua posizione ) man mano che segue le vite degli altri assorbe le stesse e ne prende i lati migliori, paradossalmente estraendo succo non dalle loro opere ma da loro stessi, non dai prodotti magari finti o edulcorati della loro arte ( cesoiati anche da una censura ignobile ), prendendo insieme alle sensazioni di una notte d'amore la coscienza. Non esistono poi veri cattivi, ma solo burattini in uno Stato simile, come dimostra il collega del capitano che sa fare un rapporto sentito senza neppure accorgersi di trasmettere emozioni.
    Il vero messaggio in effetti è quello di tirare fuori il meglio di noi stessi capendo e aiutando il prossimo, perchè solo essendoci degli altri diversi potremo migliorare le nostre vite che in solitario sarebbero squaliide anche se ci sembrano perfette, perchè dopotutto ferme.
    Emozioni, pathos, cambiamenti, vigoria delle intenzioni e raggiri sono perfettamente calibrati, e lo scrittore Georg Dreyman ( Sebastian Koch, recentemente visto in "Black Book", era il nazista consapevole della futura disfatta, guarda caso ) rende questi stati d'animo come una specie di specchio riflettente e propagante per l'ignoto ( per lui ) scrutatore della sua vita ( interpretato da Ulrich Mühe ) che assorbe il tutto per poi modellarlo a nuovo insegnamento, attratto anche dalla fascinosa compagna chiamata in codice Cms ( Martina Gedeck ), che lo strega perchè sa che lei tramette delle emozioni che lui solitario uomo non potrà avere. Tra l'altro come potrete vedere il rispetto dei sentimenti è talmente immenso che Wiesler non osa minimamente impedire il prosguimento dell'amore della coppia, anzi farà di tutto per preservarlo.
    Si parlava dei simbolismi visivi e di frase, che sono eccezionali. Ce ne sono diversi, ma i migliori sono quelli riguardanti le posizioni contro il regime. Ad un certo punto al protagonista viene chiesto se non gli dispiace scrivere in rosso ( unico colore disponibile ), la risposta " cercherò di non fare errori ", è quanto mai al vetriolo.
    Sempre Lazlo cerca di fare un nodo alla cravatta, ma non ci riesce ( simbologia della impossibilità di cadere vittima del suicidio intellettuale e della oppressione di pensiero ), non si adegua a farlo, mentre la vicina collaborazionista ci riesce benissimo senza sforzo. Nella sua casa poi è presente una opera d'arte che ritrae una libellula con 4 ali, simbolo della voglia di volare e del senso della libertà. Infine viene detto da un rappresentante del regime " Le promozioni te le guadagni con i risultati, non con i voti " riferimento al fatto che un cambiamento di fede non porta nessun beneficio.
    L'azione poi dopo un inizio preparatorio si dipana in maniera sempre interessante, donando arricchimenti visivi e di pensiero come quelli detti sopra, mentre la casa controllata diventa una sorta di alveolo della comunicazione della propria arte e delle emozioni, una sorta di quadro d'insieme trasportante e che ci porta a capire quanto sia importante che ognuno di noi possa dire come la pensa. E il vero suicidio non è quello del corpo ma del fatto di non sapere dire altro, dove anche un bambino con una palla in mano può dirti verità che non vuoi sentire.
    Recitazione misurata, che rende credibilissimi i mutamenti dello stato d'animo, regia precisa che sottolinea tutto senza pedanterie, fotografia con colori scuri che danno un giusto senso di grigio ed oppressione ( il sole praticamente non splende mai ) sono i punti di forza creativi dei vari comparti. Speriamo che la distribuzione, anche in virtù del premio acquisito, sostenga questo importante e ottimo bel film, e che il passaparola di chi lo ha visto sia una sorta di prosecuzione del pensiero di un oscuro microfonista, dicendo al prossimo di vederlo per conoscere aspetti che il cinema rende validi e pregni di significato. Una lezione da imparare, sopratutto se poi si resta nell'anonimato della dedica di un libro, mettendo su carta le emozioni consegnate e quindi non perse come per tutto il film.
     
    Top
    .
  9.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Member
    Posts
    21,090
    Location
    Firenze

    Status
    Anonymous
    mi avete incuriosito , da vedere
     
    Top
    .
  10. Trinità&Bambino
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (anais @ 8/4/2007, 13:00)
    lorenzo mi stupisci sempre più!
    avevo punto questo film credendo che saremmo stati in pochissimi a vederlo! grande che sei!

    :)

    Grazie anais!

    Film assolutamente da vedere, più ci ripenso e più il film merita, ma merita davvero!

    Dvd sicuro al 200%!

    Il film milgiore dell'anno al momento!
     
    Top
    .
  11. marsellus wallace
     
    .

    User deleted


    decisamente un grande lavoro...non perdetelo !
     
    Top
    .
  12. anais
     
    .

    User deleted


    con il messaggio di marsellus non vedo l'ora di vedere questo film! ^_^ ^_^
     
    Top
    .
  13. Trinità&Bambino
     
    .

    User deleted


    Più che messaggio direi il papiro di marsellus!

    :lol:
     
    Top
    .
  14. Kurtz
     
    .

    User deleted


    Un letzte mann dello Stato (comunista) che ascolta (e vive attraverso) gli altri, metodico fino al parossismo, fedele esecutore di una politica proprio perché assolutamente devoto a una pratica che è personale prima che ufficiale, terreno fertile per la propaganda perché essa riempie la sua vita plumbea fatta di squallida solitudine annegata in momenti sempre uguali, in cene con salse pronte. Il perfetto spione, che annulla la propria esistenza per essere solo la trasmittente che intercetta dialoghi e calore e vita di chi osserva nascosto nell'ombra, un soldatino perfetto nelle mani dei burocrati.
    Ma il dramma nasce dalla rottura e dalla variazione dello schema. E il film di von Donnermsark sa raccontare quest'asfittica vita e anche il suo "movimento" con uno stile altrettanto piano, senza cedere alle seduzioni incalzanti del thriller politico, ma senza neanche abbandonarsi alla noia. Perché la seconda parte tira le fila delle vicende di tutti i personaggi, le incrocia, le sovrappone a loro (parziale) insaputa, scava nelle vite (segrete) di tutti e rivela impietosamente maschere e inganni, falsità e integrità.
    E anche il destino che salva o condanna alcuni personaggi è in realtà nient'altro che la risultante di una mano che muove dall'alto del sipario e decide per gli altri. Ciò che affascina del film è però la maturazione dei personaggi, la graduale presa di coscienza dello spione come dello spiato (la cui vicenda è al centro del film), senza prevedibilità, e un acquisto impulsivo che rende finalmente il numero una persona. Il momento più bello di un film davvero eccellente.

    8.5

    Edited by Kurtz - 12/4/2007, 01:20
     
    Top
    .
  15. Trinità&Bambino
     
    .

    User deleted


    Vero Kurtz, quoto in pieno sulla tua ultima frase!

    ;)

     
    Top
    .
30 replies since 7/4/2007, 00:01   433 views
  Share  
.