il clima, nel rapporto che esso ha con le nostre emozioni, è il fulcro dell'ultimo - bellissimo, diciamolo subito - lavoro di Makoto Shinkai. arricchendo di ulteriori piani di lettura la medesima situazione de Il Giardino delle Parole, torna ad essere protagonista la Pioggia: come elemento visivo, che riveste i fondali ed i dettagli di una Tokyo disegnata con la solita poesia iperrealista, e come elemento narrativo, in quanto chiave semiotica di un equilibrio e di un ordine naturale che trascendono l'hybris della finitezza della vita umana. è qui che Shinkai ci sorprende, con una storia di Amore adolescenziale che riconduce ogni singola emozione - quasi fosse una goccia di pioggia - a trovare il proprio posto nella storia del mondo, a prescindere dall'Etica Sociale (del Sacrificio, innanzitutto) e dalle convenzioni riguardo la maturazione dei sentimenti. in quest'opera delicata e romantica, la Natura assume il ruolo che le è proprio: non si cura delle brevi vite degli esseri umani, non è dunque cattiva o egoista ma è più semplicemente composta da altra materia, da altro linguaggio e da altra memoria, e per questo a noi inconoscibile. l'Amore di Shinkai - descritto qui con maggiore enfasi spettacolare rispetto ai toni intimistici de Il Giardino - è un sentimento "originale" nella sua derivazione etimologica, squisitamente intrinseca e primigenia. l'Amore di Hodaka ed Hina è capace di gioire per se stesso e non - invece - per un raggio di sole. concetto folgorante, essenziale e struggente!
Intanto direi che lo si potrebbe andare a guardare al cinema constatato che, visto il successo ottenuto, il 5 e il 6 novembre sarà nuovamente nelle sale.
l'Amore di Shinkai - descritto qui con maggiore enfasi spettacolare rispetto ai toni intimistici de Il Giardino...
Ecco, questo è un aspetto che sopporto poco del cinema di Shinkai. Ne Il giardino delle parole era stato perfetto o quasi, minuti finali a parte dove non ce l'ha fatta a trattenersi
Ecco, questo è un aspetto che sopporto poco del cinema di Shinkai. Ne Il giardino delle parole era stato perfetto o quasi, minuti finali a parte dove non ce l'ha fatta a trattenersi
il climax shinkaiano è tendenzialmente ascendente, il Regista imprime un'accelerazione vorticosa agli avvenimenti per poi approdare - in sospensione - ad un brevissimo scambio di battute che riconduce la scena ad una comunicazione intima tra i due protagonisti, proiettati verso un futuro aperto e solo vagamente accennato (o sperato). è indubbiamente un preciso timbro stilistico del Cinema di Makoto Shinkai. in Weathering With You, la componente magica del potere di Hina è gestita in modo egregio, non compaiono infatti le trasformazioni tanto care al filone majokko e l'insieme è gestito senza particolari eccessi visivi, i personaggi vedranno solo una ragazza che prega attorniata da un folkloristico armamentario di oggetti tipici della superstizione giapponese, rendendo il tutto estremamente plausibile entro la sospensione dell'incredulità voluta dalla storia.
Intanto direi che lo si potrebbe andare a guardare al cinema constatato che, visto il successo ottenuto, il 5 e il 6 novembre sarà nuovamente nelle sale.
Per fortuna lo riproporranno in altre due date, purtroppo alla prima proiezione non sono riuscita ad andare ... Ma a giudicare dalla disanima così appassionata e poetica del mikz direi che vale proprio la pena andare a vederlo in sala