Piccole donne - Little Women

Parto dalla regia di Greta Gerwig che ho apprezzato, ho letto tanti commenti negativi sul fatto di aver montato il film usando i flashback/flashforward, ma l'ho trovato una scelta coraggiosa e "svecchiante". Dopo film e miniserie montate in ordine cronologico credo sia stata una giusta scelta per dare alla storia un punto di vista differente. Non credo si perda il senso del racconto di formazione perchè gli eventi hanno un giusto parallelismo e la differenza tra le due sfere temporali si capisce bene, anche solo per il cambio di fotografia. Mi sarebbe però piaciuto capire che idea aveva in mente Sarah Polley, la prima chiamata per la sceneggiatura.

Ho un dubbio sul tono recitativo con cui hanno impostato alcune scene, ma rimando il giudizio alla versione in originale, perchè temo che sia la solita enfasi eccessiva che ci mettono i doppiatori, perchè non ricordo questi eccessi negli altri film della regista. O meglio si in alcuni frangenti, ma mai così tanto gridato. Terrificante l'aver permesso al povero Louis Garrell di doppiare se stesso in italiano, ok sai bene l'italiano ma doppiare è un'altra cosa, rispetto appunto all'eccesso di enfasi il suo doppiaggio risulta completamente fuori luogo, freddo e stentato (anche qui rimandato alla revisione).

Un plauso all'aver reso giustizia al personaggio di Amy e ad aver mostrato meglio la sua crescita, le sue sfaccettature e il suo rapporto con Laurie che negli altri film ha sempre avuto scarso spazio e giustificazione. Lo stacco tra la sua adolescenza e il suo diventare donna è molto marcato e l'ho apprezzato tanto. Pessimo però il suo doppiaggio "da ragazzina" nella parte dedicata all'infanzia.

Chalamet come Laurie invece non ce l'ho visto proprio, non solo come physique du role, visto che sembra sempre un 12enne, ma anche per la sua caratterizzazione. E' stato reso come una versione maschile di Jo, in alcune scene era abbastanza fastidioso, hanno voluto infilarlo a forza in più scene possibili, il film è sulle sorelle March, Laurie è sempre stato presente ma non è lui il proragonsita. Questo aspetto bocciato.

Meryl Streep spettacolare, attrice meravigliosa in grado di portare luce a qualsiasi personaggio. Finisci per amare la zia March come mai è successo. Una donna pragmatica ma in realtà sensibile, una sfaccettatura che in passato non è mai stata valorizzata a dovere, ci voleva proprio Meryl.

Nota non dolente ma che poteva rendere il tutto più chiaro, la poca differenza di età che si percepisce tra le sorelle. Negli altri film era più evidente, in quello del 1994 ad esempio per il personaggio di Amy hanno usato addirittura due attrici (Kirsten Dunst e Samantha Mathis). Il ruolo di sorella maggiore dato a Emma Watson stona un po', non per un reale problema anagrafico perchè lei è di alcuni anni davvero la più grande, ma non sembra affatto la sorella maggiore e le sue "crisi" personali risultano così più capricci che altro e il suo personaggio ne perde molto rispetto alle altre rappresentazioni.