7 km da Gerusalemme

Luca ward in recitazione

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  1. marsellus wallace
     
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    7 Km da Gerusalemme

    Un film di Claudio Malaponti. Con Luca Ward, Alessandro Etrusco, Rosalinda Celentano, Alessandro Haber, Eleonora Brigliadori, Emanuela Rossi, Isa Barzizza, Alessandra Barzaghi. Genere Fantastico, colore, 108 minuti. Produzione Italia 2006.

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    Trama:Alessandro, un pubblicitario in crisi, decide di fare un viaggio meditativo/conoscitivo per superare problemi personali e amarezza da fallimento personale. La conoscenza con Gesù Cristo in persona gli permetterà di vedere le situazioni e le persone secondo luci e ombre diverse.


    Commento: tratto dal libro di Pino Farinotti, questo lavoro di CLaudio Malaponti (La Grande Prugna), è un lavoro maturo e profondo, calibrato e lontanissimo dal cinema italiano di facile connotazione pretestuosa di oggi che vorrebbe fregiarsi di valori parlando di un argomento impegnato realizzando poi un lavoro attentissimo al botteghino pieno di vacue immagini.
    Luca Ward (uno dei più grandi doppiatori italiani, fa strano sentire la sua voce sapendo che stiamo vedendo anche lui nel film) recita convinto e benissimo, tratteggiando un ritratto sicuro e bilanciato di un uomo sospeso tra realtà ed incredulità.
    Novello San Tommaso il personaggio di Francesco Forte non crede alla presenza del vero Cristo davanti a lui tornato per rinnovare la parola ai fedeli (un Alessandro Etrusco perfetto in quanto iconografia cristiana, sua prima interpretazione), e ne mette in continuazione la parola in discussione in un abile gioco di logica e di critica prima ascoltativa e poi dubitativa. Malaponti gestisce il cammino di riscoperta personale di Alessandro come un peregrinare da persona a persona (dalla malata terminale, la Celentano, fino alla saggia anziana, Isa Barzizza sempre piacevole da vedere sugli schermi) per cercare se stessi, per completare il proprio io personale in modo da essere sempre pronto a gestire il difficile incontro con l'entità in persona, che risponde serafica e preparata ad ogni critica oppure a ogni dubito, sia che siano domande ataviche oppure rierite al media internet del mondo moderno.
    Importantissimo il discorso sulle figure pubblicitarie e sulle iconografie di immagine, dove l'essere è meno importante del mostrarsi, pensiero di validità effimera mostrato nei dialoghi tra i dipendenti dell'agenzia nell'asservimento dei quali Alessandro non si trova più, salendo sul palco a dire verità sincere che come quelle dette in televisione non sono ben accettate.
    Si scopre che la venuta del Cristo in tempi odierni è una parola nuova da dare ai fedeli che si sentono ormai staccati da scritti ispirati a una figura terrena ormai 2000 anni fa, serve un segno che la Chiesa ha nei suoi dogmi principali dei semi ancora validi da far germogliare nonostante che i tempi abbiano subito le mutazioni radicali di una società sempre più raziocinante che stenta ormai a credere ai miracoli.
    Il tono del film è praticamente perfetto, giocato su un labirinto non facile da orchestrare di ricordi e di attualità, con delle graffianti critiche al mondo della televisione ("Non scrivere dei libri perchè te li potrebbero pubblicare" dice Alessandro alla cinica conduttrice televisiva di Vis a Vis pronta a d essere onesta solo con i propri interessi e che fallisce nel mostrare il proprio ego in maniera sfacciata) che è disposta solo a cercare placida soddisfazione nell'audience senza guardare ai reali contenuti("La poetessa si è fatta conoscere grazie a me da un milione di persone, prima la conoscevano in dieci"..."Per come l'hai presentata rimarranno gli unici dieci che la conoscono veramente"). Televisione che del resto presta volti come Eleonora Brigliadori (molto bella la sua parte della donna in carrozzella, moglie di Farinotti nel film) e Paolo Limiti, in un gioco quasi parodistico che critica con i suoi personaggi la propria esistenza, che vorrebbero magiore onestà senza legarsi ai dati auditel.
    Era facile con un tema simile cadere nel banale, ma invece la strepitosa recitazione di Ward, veramente incredibile, unita a una sceneggiatura e una regia attenta, mai innocua, mai patetica, unita a dialoghi agrodolci che bilanciano un tono di speranza e di amarezza, ci dona un bel film veramente, che si schiera difendendo la parola Cristiana di base ma senza nasconderne le sue sfaccettate venature sbagliate, che il corso del tempo ha corroso disperdendo significati e messaggi. Il bisogno di credere a un valore superiore non è necessario per chiedere miracoli, ma valido per chiedersi i come e i perchè di tante cose per affrontare al meglio le situazioni. Alessandro dopo l'esperienza diventerà più Forte, consolato che i tanti sbagli della sua vita sono stati un percorso di scelte e non di destino prefissato come le carte della televisione vogliono incurcargli in maniera ipnotica e illusoria.
    Un bel film in definitiva, da vedere senza problemi in quanto pone domande importanti senza essere per nulla pesanti, dando un'immagine onesta del tutto priva dei dogmi dell'illusione della pubblicità, con un linguaggio assolutamente fruibile e non dispotico nell'imposizione di quanto vuol dire, assolutamente propositivo e non dogmatico.

    Edited by hellboy1 - 12/9/2011, 22:55
     
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  2. MrBlù
     
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    che-bella-recensione!
    Le-tematiche-mi-piacciono-e-l'attenzione-che-dò-a-queste-pellicole
    è-sempre-alta,non-lo-perderò,visto-anche-la-programmazione-cineforum ^_^

    thanks-marsellus!
     
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1 replies since 5/5/2007, 11:18   188 views
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