L'uomo dell'anno

Barry Levinson

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Trinità&Bambino
     
    .

    User deleted


    manoftheyear

    Titolo originale: Man of the year
    Nazione: U.S.A.
    Anno: 2006
    Genere: Commedia
    Durata: 115'
    Regia: Barry Levinson
    Sito ufficiale: www.manoftheyearmovie.net

    Cast: Robin Williams, Christopher Walken, Laura Linney, Jeff Goldblum, Tina Fey, Doug Murray, Rick Roberts
    Produzione: Universal Pictures, Morgan Creek Productions
    Distribuzione: Medusa
    Data di uscita: 11 Maggio 2007 (cinema)

    Trama:
    Che cosa succederebbe se un errore di calcolo commesso da un computer portasse alla Casa Bianca uno degli uomini più divertenti della nazione? Tom Dobbs, é un uomo che ha fatto carriera in televisione prendendo in giro i politici e facendosi portavoce di una nazione esasperata. Nel corso del suo talk show quotidiano, racconta barzellette su un sistema politico in caduta libera … fino al giorno in cui ha un'idea veramente brillante e divertente: candidarsi alla presidenza degli Stati Uniti! E per farlo, Dobbs fonda un movimento popolare con il quale si presenta alle elezioni. Quando finalmente giunge il fatidico giorno, Dobbs sorprende il mondo intero vincendo le elezioni. Ma una scrupolosa analista di software, Eleanor Green, scopre che è stato un errore nel software installato dalla sua società a far vincere in maniera assolutamente inaspettata Dobbs. A questo punto, cerca di aiutare Dobbs a scoprire la verità prima che il suo machiavellico datore di lavoro le dia la caccia, distrugga la sua credibilità e seppellisca per sempre il segreto di un'elezione truccata. Inseguito da Eleanor e dal consulente legale della sua società, Alan Stewart, Dobbs deve prendere una decisione importante e in brevissimo tempo, prima di pronunciare il discorso di insediamento: deve tornare al suo talk show oppure restare nello Studio Ovale e tentare di sovvertire le cose?

    Fonte: FilmUp.it

    Lo ho visto e mi è piaciuto, stanotte o domani il commento!

    Edited by hellboy1 - 15/9/2011, 17:17
     
    Top
    .
  2. Mirycae
     
    .

    User deleted


    Uhhh son curiosa anche io di vedere questo film........ adoro RW :wub:
     
    Top
    .
  3. jake&elwood
     
    .

    User deleted


    Tutto sommato mi attira, tematiche interessanti e poi anche a me piace Robin... le critiche d'oltreoceano però sono tutto fuorchè rassicuranti -_-
     
    Top
    .
  4. marsellus wallace
     
    .

    User deleted


    L'uomo dell'anno

    Titolo Originale: MAN OF THE YEAR
    Regia: Barry Levinson
    Interpreti: Robin Williams, Christopher Walken, Laura Linney, Jeff Goldblum, Tina Fey, Doug Murray, Rick Roberts
    Durata: h 1.55
    Nazionalità: USA 2006
    Genere: commedia
    Al cinema dal 11 Maggio 2007

    image

    image

    image

    Trama: il conduttore satirico Tom Dobbs nelle prove di una trasmissione viene ispirato durante una trasmisisone da una spettatrice a cercare di diventare il presidente degli Stati Uniti e di iscriversi alla campagna delle elezioni. Iniziata l'avventura anche per aumentare gli ascolti del suo programma e la sua popolarità, inaspettatamente i favori degli elettori sembrano volgere verso di lui. Se non che...

    Commento: Barry Levinson aveva già diretto Robin Williams in altri film (Toys e Good Morning Vietnam) e aveva già affrontato tematiche legate alle decisioni di alto livello con protagonisti De Niro e un altro suo attore feticcio come Dustin Hoffman (Sesso e Potere). Il film è idealmente diviso in due parti: quella della illuminazione personale con cui il presentatore satirico si propone l'obbiettivo e la seconda in cui avvengono dei fatti che modificano la sua proposizione verso la gente e l'impatto che deriva dal suo essere istituzionalmente diverso rispetto alla consuetidine in una situazione tanto delicata, il tutto raccontato da Christopher Walken (Pulp Fiction) che fornisce l'ennesima prova da caratterista di contorno misurata e precisa. La prima parte è una sorta di delirio egocentrico, elogio di se stesso eseguita da un Robin Williams staripante, che a raffica spara battute nella conduzione dello spettacolo senza risparmiare nessuno. Fase molto importante, perchè capiamo come un comico potrebbe nel suo essere basico gradito a un pubblico che lo capisce e lo assimila con più facilità, dicendo le cose giuste nel modo più genuino possibile. La seconda parte, quella della ascesa, identifica l'indecisione, la difficoltà di passare dalle parole ai fatti, che dovendo dare un risultato tangibile non possono essere solo un modo di scelta del come dirle ma nel renderli realtà efficaci. Non basta a quel punto essere un comico, bisogna che la satira sia sostituita dalla strategia. Il grande significato del film sta qui: un uomo come Tom Dobbs può piacere, ma non può valere in una particolare situazione. Si tratta di un film di satira politica apertamente surreale virato alla commedia, per cui bisogna doverosamente cercare di perdonare le innumerevoli incongruenze di logica della trama, tutte legate alla dolce ma determinata Laura Linney (The Truman Show), che avvengono molte volte in maniera straniante.
    Levinson tralascia a lungo di virare verso il tragico questa storia, veicolando solo nel finale un evento di decisa rottura con l'ambiente di genere, predilegendo una soffusa atmosfera di ingenua accettazione senza domandarsi troppo quanto il pericolo creato dovrebbe portare alla decisa eliminazione di chi è scomodo, oppure con incontri al limite del possibile. Delle volte il cinema ha ipotizzato la presenza di uomini diversi o insoliti alla Casa Bianca (come Dave, presidente per un giorno) ma stavolta abbiamo la centralità della televisione che determina gioie e fortune insieme alla asettica presenza del computer, dove un presentatore può in virtù delle fortune catodiche creare una massa di elettori (speriamo che vedendo il film Maria De Filippi non abbia strane idee...).
    In definitiva un film godibilissimo e satiricamente leggero, fruibile e capibile senza nessun impegno particolare come la parametrazione degli standard intellettuali che il media casalingo si impone per motivi di audience, ideale per una serata che vuole avere oltre al divertimento una punta di riflessione sui pericoli che il troppo esporsi alla confortevole logica della tv crei falsi miti oltre i loro limiti.
     
    Top
    .
  5. Trinità&Bambino
     
    .

    User deleted


    Concordo in pieno Mars. Meno male che tu hai fatto il commento io non avevo voglia.
    C'è anche da dire che il problema della parte iniziale del film è la non comicità dei vari show di Williams davanti durante il suo one-man-show. E' probabile, anzi sicuro, che il doppiaggio non sia stato all'altezza dell'originale. Come immagino che Benigni tradotto in inglese faccia acqua, così Robin Williams tradotto in italiano stona; ed infatti tutta quella parte, che dovrebbe essere comica (almeno credo), così non risulta, ma risulta assai noiosa.

    Il film è chiaramente ispirato a tre eventi che hanno caratterizzato l'america negli ultimi anni:

    - il casino elettorale che sancì (non si è mai capito che realmente o meno) la vittoria di George W. Bsh ai danni del suo rivale John Kerry

    - l'ascesa a governatore della California di Anrold 'Terminator' Schwarzenegger

    - ed infine (anche se molto molto più velatamente) lo scandalo di Monica Lewinski e del sexy gate. Anche se qui è visto sotto un altra ottica
    SPOILER (click to view)
    non so se tu mars lo hai percepito o no, parlo ovviamente di Laura LInney e Williams nelle scene in cui si innamorano e dello scandalo laciato dal capo della società che ha inventato il programma di voto


    In fin dei conti è un film godibilissimo, sempre tenuto ad un livello molto soft adatto alle famiglie. Non si addentra mai in riflessioni più o meno importanti, si limita a parlare della necessità del cambiamento ai vertici di uno stato, in questo caso gli USA.

     
    Top
    .
4 replies since 11/5/2007, 19:27   111 views
  Share  
.