S.I.C.K.O

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  1. kaiser-soze
     
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    sicko_support_banner

    Una nuova convincente provocazione di Moore: questa volta in ambito sanitario

    Cosa succede nel paese più ricco del mondo quando qualcuno sta male? ...
    Oh meglio cosa succede quando qualcuno sta male,ma non può pagare?


    A) ti abbandonano per strada(scaricandoti dai taxi ancora con le tuniche da ospedale)
    B) ti lasciano morire
    C) discutono a chi tocca curarti fin quando muori
    D) ti tolgono la casa, la macchina, il lavoro, ... fin quando non copri le spese mediche ... di solito non bastano mai
    E) se ne fregano
    F) scappi a Cuba


    Quale di queste risposte è giusta?
    TUTTE

    Ma ora pensiamo e se questa persona malata era un pompiere dell 9/11 che aveva rischiato la vita per la GRANDE AMERICA?
    ... bhe le scelte rimanevano due :

    A) Paghi e ti curano
    B) Non Paghi e muori

    Fox News: Universal Health Care Breeds Terrorists

    terrorhealthcare


    If we get universal health care the terrorists win?
    , Who wins if we don't?


    sicko_us

    Da Il Sole-24 Ore, 23 giugno 2007

    La data dell'uscita ufficiale in 250 sale americane del tanto discusso documentario era stata fissata molti mesi prima per il 29 giugno (29 agosto per l'Italia, distribuito da of Distribution), eppure poco prima del nostro incontro Moore aveva improvvisamente deciso di autorizzare la proiezione della pellicola già da venerdì scorso, perché una copia pirata del film era già comparsa su Internet.
    «lo sono sempre stato favorevole alla massima libertà nella circolazione di idee e di immagini - ha detto -, perciò non considero catastrofico questo gesto di pirateria. Mi chiedo però se dietro non ci sia qualcuno che fa di tutto per compromettere il lancio del nostro documentario».
    Moore aveva cominciato a pensare a un film sul sistema sanitario americano già prima dell'alba del nuovo millennio. «Nel 1999 fece una prima prova filmando per il mio programma televisivo ne Awful Truth la storia di un tizio che aveva difficoltà n ottenere l'autorizzazionea ricevere un trapianto. Quando, dopo la nostra minaccia di tare in tv un funerale fasullo del paziente, la compagnia Humana cambiò parere e autorizzò l'intervento chirurgico, pensammo di farne addirittura un film, portando alla luce una decina dicasi di individui che avevano bisogno di essere operati urgentemente. Poi però abbiamo rimandato il progetto, perché abbiamo dato precedenza a temi di più stretta attualità come il massacro nella scuola media di Columbine».
    Durante le riprese per SiCKO, per ricordare a tutti che una bella risata è la migliore cura, Moore aveva appeso vicino all'ingresso del suo ufficio un cartello che diceva «this is a comedy». In realtà, in questo documentario, c'è più da piangere che da ridere.
    «Più che una commedia SiCKO è una satira - ammette Moore - e il suo stile rientra nella gloriosa tradizione di denunzia e di invettiva creata da Mark Twain e Will Rogers».
    Un film con una lunga gestazione, dunque, la cui svolta decisiva è avvenuta nel febbraio 2006, quando il regista lanciò un appunto via Internet, chiedendo la collaborazione della gente. «Se volete che io sia al corrente dei problemi che avete con la vostra compagnia di assicurazione medica o cosa voglia dire non avere nessuna assicurazione, oppure se l'ospedale o i medici si rifiutano di curarvi (o se, curandovi, vi hanno ridotte in estrema povertà per pagare i loro folli conti ) fatemelo sapere», aveva scritto.
    «Solo nella prima settimana ricevetti più di 25mila risposte e da quella valanga di e-mail mi resi conto che il problema più sentito non erano tanto i 47 milioni di americani senza assicurazione, quanto il trattamento che riceve o non riceve il resto della popolazione. Quella valanga di e-mail mi convinse che innovazioni tecnologiche come Internet possono essere armi potentissime nelle mani di chi, come noi, non ha i miliardi delle compagnie di assicurazione e di quelle farmaceutiche».
    II film è un confronto fra il sistema sanitario americano e quelli di altri Paesi, riproponendo storie di persone che non riescono a essere curate negli Stati Uniti, assicurate o meno. Come quella dei volontari dell'u settembre che prestarono soccorso alle vittime di Ground Zero, dopo il crollo delle torri gemelle. Ammalatisi in seguito all'esposizione a polveri letali, il sistema sanitario americano negò loro le cure che Moore riuscì a far prestare quasi gratuitamente a Cuba. Per aver violato l'embargo degli Stati Uniti nei confronti di questo Paese, Moore rischia l'arresto e il sequestro della pellicola.
    Il messaggio che vuole trasmettere il regista è che i principali responsabili del malfunzionamento del sistema sanitario in America negli ultimi dieci anni sono le compagnie di assicurazione.
    «Le polizze gestite da compagnie private devono scomparire. Sono loro a impedire che i bisogni sanitari essenziali di ogni cittadino vengano soddisfatti. Quando è in gioco la salute della gente il profitto non-dovrebbe essere un fattore decisivo. Se qualcuno ipotiziasse che il sistema delle scuole d'obbligo possa venire basato sul profitto sarebbe considerato un marziano e nessuno osa proporre questo metodo, per esempio, per l'impianto idrico della città, perché tutti sanno che senz'acqua non si vive. E criminale che siano i dirigenti di compagnie di assicurazione, invece dei medici, a decidere chi può essere curato e chi no, perché il loro obiettivo ultimo è quello di massimizzare i profitti. Le testimonianze più terrificanti che presentiamo in SiCKO sono proprio quelle di alcuni ex funzionari e altri dirigenti di queste società che confessano le loro responsabilità per aver messo in atto per molti anni questa politica letale. E io e vari miei collaboratori siamo rimasti sconvolti quando alcuni dei malati da noi intervistati sono morti perché la burocrazia non aveva autorizzato le cure necessarie».
    Gli abbiamo chiesto perché, invece di Cuba, non aveva visitato la Danimarca, il Giappone o l'Italia. «Volevo andare a Guantanamo per capire se almeno lì gli eroici soccorritori di Ground Zero potevano avere l'assistenza riservata anche ai militanti di Al Qaeda. Quando c'è stato negato l'accesso abbiamo bussato alla porta di Cuba perché eravamo gia lì. L'Italia era uno dei Paesi SiCKO della nostra lista originaria a cui abbiamo rinunziato perché avevamo già troppo materiale. Vorrei però aggiungere che io ho grande ammirazione per i sistemi di assistenza sanitaria di nazioni come il Giappone, l'Italia o la Danimarca e quali che siano le imperfezioni supplico i fortunati cittadini di quegli Stati di non farsi sedurre dalle promesse del libero mercato».
    Da Il Sole-24 Ore, 23 giugno 2007

    Edited by hellboy1 - 13/9/2011, 11:33
     
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  2. LordofDarknes
     
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    Grande Michael Moore! ^_^

    Nn vedo l'ora di vederlo....ho letto delle critiche dopo ke è stato presentato a Cannes, si dice sia più riuscito cinematograficamente di Fahrenheit 9/11....attenderemo fine Agosto per constatarlo di persona...spero sia altrettanto divertente, così come tutti i suoi lavori precedenti! ;)
     
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  3. MrBlù
     
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    Moore-mi-ha-sfrantumato-le-bolas
    indipendentemente-dalla-veridicità-o-meno-delle-sue-documentazioni
     
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  4. marsellus wallace
     
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    Sicko
    Un film di Michael Moore. Genere Documentario, colore 120 minuti. - Produzione USA 2006.

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    Trama: documentario sulle difficoltà degli americani di riuscire ad ottenere i servizi sanitari che l'assicurazione medica non riconosce nonostante si sia stipulata una regolare polizza. Mentre nel resto del mondo il sistema è tutto diverso ...

    Commento: Michael Moore dopo essersi scagliato contro la circolazione delle armi senza regolamentazione, e pericolosa, in America con "Bowling a Columbine" e sui retroscena nascosti della guerra in Irak dopo l'11 settembre con "Fahrenheit 9/11" eccolo arrivare con un nuovo grande argomento della vita americana: la tutela sanitaria. Si sa da sempre che per poter avere delle cure mediche negli USA bisogna avere una assicurazione, ma tralasciando questo discorso: è giusto che chi non abbia una copertura di questo tipo non debba essere curato se non con esosi pagamenti? Il documentario parte con questo presupposto partendo con l'esempio di un carpentiere non assicurato che perde due dita e deve scegliere quale dito poter riavere in quanto non ha la possibilità di pagare l'operazione di ricucitura a tutte e due, per poi affondare il coltello nella piaga del vero grande argomento del film: anche se sei assicurato non è detto che la tua polizza copra le spese richieste dall'ospedale. Moore esplora l'argomento fornendo diversi esempi (alcuni che portano alla morte del paziente non curato per vizi di forma burocratica nel riconoscere il pagamento delle cure) e portando testimoni di varia estrazione, per dimostrare che anche nei casi gravi il valore umano e il giuramento di Ippocrate dei medici non è minimamente considerato.
    E per stupire e scandalizzare ancora di più gli americani (veri interessati del problema) fa un giro in Canada, Francia e Inghilterra dove il sistema sanitario è pagato con le tasse dei cittadini e non prevede simili condizioni capestro in nessun caso (prima l'ammalato poi le scartoffie). E dove tutto, ovviamente va benissimo. Moore gira tutto il suo documentario denuncia allo stesso modo in cui aveva girato i primi due (inserendo in più delle parti di repertorio e di vecchi filmati davvero gustosi che danno un ritmo non saccente o pesante a quanto vediamo esplicando meglio il concetto), con un occhio chiuso e uno ben aperto. Di fatto Moore non parla di malasanità per colpa di medici incapaci (argomento che di solito in Italia esce purtroppo alle cronache), ma si concentra tutto sui dettagli fiscali che non vengono rispettati, fornendoci un quadro ottimale del problema ma di contro senza darci nessun possibile controargomento valido con cui essere meno fazioso o di parte (come aveva fatto prima contro Bush, che qualunque cosa avrebbe fatto di buono, se l'ha fatta, non sarebbe Moore a dirvela, tra l'altro l'amato attuale presidente viene ancora tirato in ballo direttamente con un bel fumetto che indica uan cifra iperbolica avuta per le sovvenzioni e i privilegi alle compagnie assicurative). Facendo così la dorata situazione dei tre paesi esaminati (purtroppo l'Italia non c'era), poi dopo 4 con Cuba successivamente, sembra fin troppo esageratamente buona, e anche il mostrarci la nonstante le tasse opulenta famiglia francese che però ha copertura gratuita sa di falso e poco logico in un contesto globale e non casuale. Moore poi implementa il discorso accusando un medico di essere troppo antiamericano, di non volerlo più ascoltare, in modo che in patria si sappia che comunque lui il cuore stelle e strisce ce l'ha e che non si incaponisce a tutti i costi nel voler dire solo il marcio, per poi presentare subito dopo altre meraviglie che lo stato fornisce ai suoi cittadini e che gli americani si possono sognare (con la neo mamma che viene aiutata gratuitamente a lavare i panni per un certo periodo). Di fatto Moore è bravissimo a girare i suoi documentari, già onorati da diversi premi, ha uno stile di racconto asciutto, ironico, tagliente e a volte addirittura divertente per i grandi argomenti che tratta, lasciandoci sempre presenti con la mente e mai assopiti come si può rischiare, vediamo quasi un film denuncia e non un film documentario, però in Sicko alcuni pezzi sfiorano il delirio personale di onnipotenza, come quando lui paga le onerose cure al suo maggiore avversario sul Web dopo l'esperienza umana dei soccorritori dell'11 settembre sconsolati dalla sanità americana che vanno a Cuba, luogo avversario e storicamente nemico che aiuta i figli dello Zio Sam meglio di quest'ultimo, e sopratutto gratis, il tutto con scene patetiche strappalacrime di abbracci e volemose bene tanto artefatte e preparate da risultare fastidiose. Un film costruito con un giudice unico, deciso, unidirezionale, ma davvero fatto bene con un grande montaggio, ma sopratutto che presenta il problema per denunciarlo con forza, nonostante qualche fronzolo forzato, la faziosità e un po' di autoglorificazione personale.
    E come mostra la scena finale, non ha paura di lavare i panni sporchi al di fuori della famiglia ...
     
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  5. ednorton85
     
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    CITAZIONE (MrBlù @ 8/7/2007, 12:12)
    Moore-mi-ha-sfrantumato-le-bolas
    indipendentemente-dalla-veridicità-o-meno-delle-sue-documentazioni

    mamma mia quanto te quotos......
    a me la gente che si crede "Paladina del bene,della Pace,della verità" mi sta sulle balle all'ennesima potenza.....
     
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  6. ale/macina
     
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    CITAZIONE (MrBlù @ 8/7/2007, 12:12)
    Moore-mi-ha-sfrantumato-le-bolas
    indipendentemente-dalla-veridicità-o-meno-delle-sue-documentazioni

    Ma no dai mister! e poi anche a ed! :)
    Non credo che Moore voglia proporsi come paladino di chissà cosa. In una prospettiva artistica, gli piace mettere in luce le incongruenze dell'era moderna; in una prospettiva più "commerciale", ha capito di riuscire ad imporsi e avere un nome facendo così.

    Trovo i suoi documentari interessanti...certo, molto parziali ed in tal senso poco "documentari", nel senso che il documentario per definizione deve...appunto, documentare e non esporre una versione dei fatti. Però dai è un personaggio di calibro Moore.

    Su Sicko, che dire...sono curioso.
     
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  7. LordofDarknes
     
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    CITAZIONE (marsellus wallace @ 25/8/2007, 12:37)
    Un film costruito con un giudice unico, deciso, unidirezionale, ma davvero fatto bene con un grande montaggio, ma sopratutto che presenta il problema per denunciarlo con forza, nonostante qualche fronzolo forzato, la faziosità e un po' di autoglorificazione personale.

    Insomma....un Moore al 100% ^_^ ....nn vedo l'ora di vederlo, credo ke andrò questa sera! ;)
    Ottima recensione Mars!
     
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  8. ednorton85
     
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    CITAZIONE (ale/macina @ 25/8/2007, 13:09)
    Trovo i suoi documentari interessanti...certo, molto parziali ed in tal senso poco "documentari", nel senso che il documentario per definizione deve...appunto, documentare e non esporre una versione dei fatti. Però dai è un personaggio di calibro Moore.

    Interessanti sn interessanti....attirano le persone perchè la gente pensa <<oooooooo...guarda che scandoloooooooooooooooo,mamma miaaaaa che orrore questa Sanità americana,quan'è losco sto Bush>>
    nn c'è bisogno che guardi "S.i.c.k.o" o "9/11" per farmi un'idea sulle cose . Crede di propinare alle persone la Verità.,ma infondo vuol solo mettersi i biglietti verdi in saccoccia... non so quanto siano vere le sue documentazioni,nn pretendo di saperlo....ma a me nn piace sto Moore...indi non guardo i suoi film......
     
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  9. alebia
     
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    io non sopporto moore quindi non riesco a vedere i suoi film..possono essere veritieri e tutto, ma non ce la faccio
     
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  10. LordofDarknes
     
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    A me nn interessa ke i film di Moore siano veritieri o meno: è un piacere guardarli cmq!
     
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  11. Budd The_Sidewinder
     
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    Visto farheneit 9/11 ho visto tutta la sua "filmografia", d'accordo con Ed, Moore è il tipico cinematografaro che sfrutta una situazione per volerci speculare infondendo il suo verbo.

    Vade retro, Anatema!!
     
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  12. Trinità&Bambino
     
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    Non lo vado a vedere, ero tentato, ma che noia i documentari al cinema.

    E poi quoto il Mr, Moore ha tediato proprio!

     
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  13. LordofDarknes
     
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    W Michael Moore! ^_^ :lol:
     
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  14. Alex84
     
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    ma si lo vedrò
     
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    credo che andro' a vederlo pure io. Mi piace notare quanto gli americani sia evoluti :P
     
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