Io Non Sono Qui

Todd Haynes

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  1. Trinità&Bambino
     
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    imnotthere

    Io non sono qui

    Titolo originale: I'm not there
    Nazione: U.S.A.
    Anno: 2006
    Genere: Drammatico
    Durata: 135'
    Regia: Todd Haynes
    Sito ufficiale:
    Sito italiano: www.bimfilm.com/iononsonoqui

    Cast: Christian Bale, Cate Blanchett, Richard Gere, Julianne Moore, Michelle Williams, Marcus Carl Franklin, Heath Ledger, Ben Whishaw, Charlotte Gainsbourg, David Cross, Bruce Greenwood
    Produzione: Killer Films, John Wells Productions, John Goldwyn Productions, Endgame Entertainment, Film & Entertainment VIP Medienfonds 4 GmbH & Co. KG, Wells Productions
    Distribuzione: BIM
    Data di uscita: Venezia 2007
    07 Settembre 2007 (cinema)

    Trama:
    Il film racconta le vicende di sei personaggi, ognuno dei quali rappresenta un aspetto diverso della vita e della musica di Bob Dylan. Finora è l'unico film sulla sua biografia ad aver ottenuto l'approvazione dell'icona della cultura pop. Il film parla della vita di Bob Dylan, degli inizi della sua carriera come cantante folk, della conquista dell'apice del successo nei primi anni '60, della controversa svolta verso il rock, dell'incidente di moto e del conseguente ritiro dalle scene fino all'ultima parte della sua carriera. Haynes è riuscito a scoprire nuove informazioni sulla vita, già analizzata a fondo, della leggenda del rock, soprattutto sulla sua infanzia e sulla sua vita privata, custodita molto gelosamente. Ogni storia esprime un aspetto della versatile personalità di Bob Dylan e ogni storia è stata girata in maniera diversa, in uno stile adatto al tema: Woody (Franklin), un ragazzo di colore di undici anni sempre in fuga; Robbie (Ledger) un seducente attore, sempre in viaggio; Jude (Blanchett) la giovane rockstar androgina; John/Jack (Bale) un idolo del folk che si reinventa come evangelista; Billy (Gere), il famoso fuorilegge, che ormai ha una certa età, che è vivo solo per miracolo.

    Edited by hellboy1 - 24/9/2011, 12:46
     
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  2. Trinità&Bambino
     
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    Commento:

    Sono andato a vedere questo film spinto dal nome del regista: Todd Heynes, che in precedenza ha firmato film come 'Lontano dal paradiso' e 'Velvete Goldmine'; entrambi i quali mi erano piaciuti, anche se in modo diverso.
    Non essendo un cultore di musica ed in particolare di Bob Dylan mi sono avvicinato con le pinze a questo film, già sapendo che mi sarei trovato di fronte ad un film estremamente sperimentale, e devo dire che è assolutamente vero.

    Il film tratta la storia di Bob Dylan, ma non è la storia di Bob Dylan nel vero senso della parola. O meglio lo è, ma non è raccontata come la sua storia, bensì come un mix di vari personaggi le cui storie convergono nel personaggio Dylan, cercando di spiegarne l'evoluzione umana e stilistica nel tempo. Da quando era un bambino diverso con il desiderio di cantare canzoni non adatte al suo tempo, passando per l'egocentrismo che caratterizzò il personaggio fino all'incidente con la motocicletta che lo tenne lontano dalla folla e dal palcoscenico per diverso tempo.

    Film di difficile lettura e no banale da seguire; formato da un cast di elevata caratura da cui spicca una Cate Blanchet in versione maschile che recita il ruolo di un cantante osannato da pochi e criticato da molti per il contenuto delle sue canzoni.
    Di Bob Dylan vero ci sono in effetti soltanto alcune canzoni che vengono cantate dai protagonisti, cosa che in alcuni tratti da anche fastidio, se non altro per la scelta, sembra quasi casuale, di sottotitolare ogni tanto le canzoni.

    Film da consigliare? Non saprei, certo non è un film facile, potrebbe risultare anche noioso, ed in parte lo è. Non è un film che ti prende, non è un film che ti fa venire la voglia di scoprire cosa succederà o che ti fa provare emozioni particolari. Non è un film su un cantante come poteva essere 'Walk Th Line'; ma è un film su dei personaggi, neanche collegati fra di loro, il cui insieme costituisce l'essenza di Bob Dylan.
    Assolutamente non è un film da tutti, anzi è sicuramente un film da molto pochi, forse anche perché non è un film al 100%.

    Non posso dire che si a brutto, non posso dire neanche che sia bello. L'idea di usare storie di altre persone per raccontare la vita di Bob Dylan non l'ho trovata neanche brutta, certo che Haynes avrebbe dovuto trovare una modalità più interessante per la sua opera che così come è risulta spesso piatta, e non coinvolgente per lo spettatore.

    Provate a vederlo se vi va!
     
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    [ Mono No Aware ]

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    Credo che questo sia uno di quei film che dovrebbero vedere solo i fans più sfegatati di Dylan. Per gli altri meglio lasciar perdere. Almeno è questa la sensazione che ho avuto vedendo il trailer in tv e leggendo la trama sui vari Siti... -_-
     
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  4. Trinità&Bambino
     
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    Non so se sia esclusivamente per loro, ma sicuramente i super fan lo apprezzeranno di più e probabilmente noteranno maggiormente dei dettagli che con tutta probabilità mi sono sfuggiti!

    ;)
     
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  5. MrBlù
     
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    Ho-visto-le-locandine-con-la-Blanchette,ed-è-impressionante :o:
    dal-commento-non-so-se-posso-essere-interessato-alla-pellicola
    benche-Dylan-sia-tra-le-mie-icone-da-sempre..
     
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  6. marsellus wallace
     
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    Io non sono qui
    (I'm Not There)
    Un film di Todd Haynes. Con Christian Bale, Cate Blanchett, Marcus Carl Franklin, Richard Gere, Heath Ledger, Ben Whishaw, Charlotte Gainsbourg, David Cross, Bruce Greenwood, Julianne Moore, Michelle Williams. Genere Musicale, colore - Produzione USA 2007.

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    Trama: La vita di Bob Dylan raccontata in un ottica molto particolare, attraverso le sue canzoni che ripercorrono dei fatti e delle emozioni senza instradarsi e rimettersi in una chiave documentaristica.
    Sentendo spezzoni di Hurricane e altri suoi capolavori vediamo come le sue parole possano diventare immagini intervallate da sequenze in bianco e nero non di repertorio, se non alcune brevissime, che interpretano la sua vita.


    Commento: Omaggio a Bob Dylan, in un esperimento davvero curioso questo operato dal regista Todd Haynes (cimentatosi con un film musicale come Velvet Goldmine), che abbandona tutti i canoni del racconto formale di una star (nascita, sviluppo della sua arte, splendore, poi creazione del nucleo familiare e cerchia di amici fidati, declino e morte) per affidarsi a un caleidoscopio iconografico del tutto surreale che traspone in immagini il significato delle sue canzoni, abbandonandosi a citazioni della vita vissuta solo quando vediamo con delle inserzioni il personaggio di Dylan , che si innestano sulle sei storie che compongono il film (che gode della sentita interpretazione di Cate Blanchett, ultimo film Intrigo a Berlino, in un personaggio estremo chiamato Miss Queen), alcune virate al bianco e nero.
    Un lavoro di costruzione progressiva e laterale davvero azzardato, dove la storia informale delle canzoni del personaggio (perchè di questo si tratta) si muove rispetto allo spettatore con una necessità di conoscenza pressochè totale di eventi, testi delle canzoni e riferimenti alla vita del cantante autore, oltre che degli avvenimenti del momento.
    Si parla di Vietnam, si parla di politica, si parla di giovani adolescenti neri vogliosi di mostrare le proprie capacità artistiche, tutte cose che sono presenti nelle sue canzoni a livello di racconto o di sensazioni, mettendo tutto in una sorta di calmo videoclip a comparti, si parla anche di Pat Garrett (spezzone interpretato da Richard Gere) ma non viene minimamente introdotto un concetto di correlazione spiegata, destinando questo film a un pubblico di super appassionati e con un notevole background dell'argomento ignorando le necessità di coloro che magari Bob Dylan e la sua opera l'hanno solo sfiorata con la conoscenza.
    A quel punto se non si appartiene alla prima cerchia, (che probabilmente di questo film ne sarà entusiasta perchè ha potuto vedere una sentita interpretazione delle sensazioni che la musica che hanno amato forniva, definendo oltretutto l'artista come un Astronauta, un relatore di arte fuori dal tempo e dalla altra schiera di colleghi tanto era innovatore), si rimane del tutto straniti, vedendo uno pseudo docufilm incomprensibile, difficile da assimilare, se non impossibile, pieno di momenti in cui l'attenzione scema per cercare il torpore e il senso del tutto.
    Sono purtroppo davvero illogici questi lavori che vengono a colmare una serata dedicata al cinema, in quanto non è fattibile che tutti possano avere una conoscenza così profonda del personaggio e del suo status di crescita per capire un film, sono prodotti cellebrativi per soddisfare i fan che comunque, soprattutto fuori dall'America, non vedranno oltre a loro nessuno che si sofferma a sentire la splendida canzone con ritornello “No direction home” vedendo il resto del pubblico alzarsi subito, appena l'ultima immagine di repertorio di Dylan che suona si dissolve, per raggiungere l'uscita.
    Il lavoro è comunque tecnicamente pregevole, il montaggio è ottimo, la fotografia di buona fattura (grande il bianco e nero) e ci sono alcune scene oniriche molto suggestive, aggiungendo a questo un cast di stelle oltre ai già citati Gere e Blanchett come Leadger, Juliette Moore e Christian Bale, tutti arrivati per onorare un maestro della musica che è nel loro apprezzamento.
    Un film in definitiva tutt'altro che morbido, sperimentale e straniante, a cui bisogna avvicinarsi con una logica diversa da quella del godimento subitaneo che esiste solo per i fan, ma come un istinto ad andare in rete o in biblioteca dopo a curiosare cose che non si sono capite la prima volta che lo schermo le ha proposte. Dura anche 135 minuti, per cui se volete rischiare un prodotto tanto alternativo sappiate che il cammino non sarà dei più corti e metterà a dura prova la vostra presenza in sala. Al cinema certe volte io non sono qui, certe volte purtroppo c'ero e altre meno male che ci sono stato. Questo film dà di partenza certezza solo con la prima ipotesi.

    ***********************************************************************
    CITAZIONE ([pako] @ 8/9/2007, 02:19)
    Credo che questo sia uno di quei film che dovrebbero vedere solo i fans più sfegatati di Dylan. Per gli altri meglio lasciar perdere. Almeno è questa la sensazione che ho avuto vedendo il trailer in tv e leggendo la trama sui vari Siti... -_-

    pura bibbia
     
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  7. buru
     
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    Non capisco dovrebbe essere "io non sono li" perchè questo errore? Aveva anche più senso visto il film.
    Quoto chi mi ha preceduto Cate Blanchet grandissima!!!!!!!!
    Io di Dylan conosco solo il Dog ma nel complesso il film mi è piaciuto abbastanza, bella l'idea dei vari momenti della vita di Bob Dylan raccontati con diversi attori e diverse storie, ma come hanno detto occorre una grande attenzione anche perchè non c'è un nome corretto, ed è facilissimo perdersi durante la visione e non riuscire a "riagganciare".
    Per me tutti lo possono vedere, contando su una colonna sonora da brivido e cmq degli attori all'altezza.
    S: 7
    F: 7,5
    E: 6,5
    A: 6,5

    (S=storia; F=film / regia / complesso; E=emozioni / Fotografia; A= Attori - mediamente coi voti sono più alto del solito)
     
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  8. Kurtz
     
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    There's not even room enough to be anywhere
    It's not dark yet, but it's gettin there
    Bob
    Dylan, Not dark yet

    I've made shoes for everyone, even you, while I still go barefoot

    Bob Dylan, I and I

    It ain't no use in turnin' on your light, babe
    I'm on the dark side of the road
    [...]
    I'm walkin' down that long, lonesome road, babe
    Where I'm bound, I can't tell
    Bob Dylan, Don't think twice it's all right



    Io non sono qui (I'm not there, Todd Haynes, 2007).
    Compito arduo scrivere di questo film. Da fan sfegatato del menestrello di Duluth mi trovo in una posizione un po' viziata; non che I'm not there sia un film per soli dylaniani o soltanto un omaggio a una delle figure cardine dell'arte del Novecento, pur avendo centrato perfettamente il bersaglio anche da questo punto di vista. Non una pedissequa biografia, non un'ascesa caduta e rinascita dell'artista ma l'incarnazione perfetta di una figura richiamata sin dal titolo (che non andava tradotto visto che è una canzone!). Dylan citato e impersonificato eppure "assente", evocato e riprodotto secondo il vangelo del Caos, indefinibile, multiforme, compresente, il Dylan di ieri quello di oggi e di domani coesistono come in una fantasia cubista. L'inafferrabilità del mito frammentata tra diversi attori che alludono senza svelarsi troppo, danzano sul filo di lana della rappresentazione, parlano con i suoi versi e le parole delle interviste, ma sono anche i personaggi delle sue canzoni che ovviamente lo riflettono. Dylan non è lì, non interamente, resta un'interpretazione di un regista su un uomo, un artista, sul suo mondo, ma al tempo stesso finisce con l'esserlo per la natura multiforme delle interpretazioni e dello stile (dal "videoclip" di Ballad of a thin man all'incontro slapstick tra Cate e i Bealtes, il bianco e il nero che si alterna più volte al colore, l'andamento western e quello metropolitano, la contemplazione e la furia dei media). Dalla mostruosa Cate Blanchett che scova in Dylan l'eterno femminino al folksinger Bale su su sino all'uomo maturo delle pianure in ritiro che ha il volto di Richard Gere, sospeso in un tempo magico, a cavallo tra western e modernità, I'm not there è un viaggio in treno, con andamento sinuoso e stazioni che si ripetono e rimandano l'una all'altra, è un attraversamento di uno degli universi poetici più densi e stratificati del Novecento senza un inizio e una fine, uno sferragliare inarrestabile in aperta pianura che canta la sua canzone soffiandola nel vento, senza pretendere di scolpirla una volta e per sempre nella pietra (tombale).



    p.s. qualcuno deve spiegarmelo, perché non è possibile che le case di doppiaggio nostrane siano davvero così ottuse: ce ne pas posible ca Charlotte Gainsborough, solamont purquà interpreta una fronscese, est obligé - in italien - a parlé comme un imbescill? comme si foss l'ispetor clousò?



    9.5/10
     
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  9. anais
     
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    CITAZIONE (Kurtz @ 13/9/2007, 01:47)
    p.s. qualcuno deve spiegarmelo, perché non è possibile che le case di doppiaggio nostrane siano davvero così ottuse: ce ne pas posible ca Charlotte Gainsborough, solamont purquà interpreta una fronscese, est obligé - in italien - a parlé comme un imbescill? comme si foss l'ispetor clousò?



    9.5/10

    buaaaahahahhaah :lol:
    mh, mi interessa assai questo film, però in effetti non conosco benissimo Dylan, a parte le canzoni più blasonate, x cui con i vostri commenti mi avete stoppato un attimo :unsure:
    mi sa che aspetto il noleggio :unsure:
     
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  10. jake&elwood
     
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    CITAZIONE (Kurtz @ 13/9/2007, 01:47)
    p.s. qualcuno deve spiegarmelo, perché non è possibile che le case di doppiaggio nostrane siano davvero così ottuse: ce ne pas posible ca Charlotte Gainsborough, solamont purquà interpreta una fronscese, est obligé - in italien - a parlé comme un imbescill? comme si foss l'ispetor clousò?

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  11. Kurtz
     
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    anais, non saprei cosa dire a riguardo, però una cosa è certa: NON c'è bisogno di conoscere Dylan per ammirare questo film. Insomma non è un biopic banale, ma una riflessione complessa certo ma anche terribilmente originale sulla figura dell'Artista e sull'inafferrabilità di ogni artista.
     
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  12. Trinità&Bambino
     
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    Danielas fidati, aspetta il noleggio!

    S no entra di sgamo al cinema, almeno se un ti garba se non altro non hai pagato!

    :lol:
     
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  13. ednorton85
     
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    sto sbavando.....nonostante nn conosco per niente Bob...Cate da sola mi fa già venir i brividi...eppoi c'è Christian ........

    Charlotte Gainsburg....aspita però c'è una dissonanza fra i commenti di Trinito e Kurtz mostruosa.....cmq sarà mio lo stesso...
     
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  14. Quentin
     
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    Signori il film!
    perfetto, magistrale, profondo, definitivo.
    Adorando Dylan da anni (12 concerti visti in italia) non potevo aspettrami di meglio, alcune sequenze sono da pelle d'oca!
    per chi non conosce la sua vita e le sue innumerevoli svolte artistiche perderà alcuni passaggi o magari non coglierà i simbolismi + sottili ma questo è grande cinema.

    Spero faccia conoscere il cantante più rivoluzionario del XX secolo alle nuove generazioni :wub:
     
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  15.  
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    cinematograficamente è da 8 però nn facile , questo sì
     
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20 replies since 8/9/2007, 00:34   275 views
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