Quel treno per Yuma – La sconfitta dei sogni

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    Quel treno per Yuma – La sconfitta dei sogni

    yuma

    James Mangold è un regista “troppo sottovalutato”, o meglio gli viene data meno importanza di quella che meriterebbe, nonostante i suoi film siano tutt’altro che delle opere dubbie o di scarso successo. Oggi lontano dagli esordi polizieschi di “Copland” e dimenticata la sconfitta agli Oscar del suo “Quando l’amore brucia l’anima”, l’autore newyorkese riporta sullo schermo uno dei western più famosi degli anni ’50, ossia “Quel treno per Yuma” tratto da un racconto di Elmore Leonard. Il film mostra la lotta per la sopravvivenza della scorta capitanata dal contadino squattrinato Dan Evans (Christian Bale), incaricata di accompagnare sano e salvo il bandito Ben Wade (Russel Crowe) verso il treno che lo porterà nel carcere di Yuma. A rendere difficoltosa tale impresa ci penserà Wade stesso, i nemici di quest’ultimo e gli uomini della sua banda, i quali per dedizione al capo faranno di tutto per liberarlo. Un remake questo di Mangold che non segue pedissequamente le orme della pellicola originale, ma anzi abbandona molti degli stereotipi legati alla mitologia classica dei western, scegliendo un’approccio più crudo e realista già assaporato in quel mai abbastanza osannato capolavoro eastwodiano che è “Gli Spietati”. Il film che può contare su una coppia attoriale veramente incredibile e carismatica, si muove attraverso gli spazi dell’anima dei suoi protagonisti, la mente (elemento ricorrente della filmografia di Mangold, si pensi anche solo a “ragazze interrotte” o ad “Identità”), gli stati d’animo e la personalità divengono il terreno di scontro dei due antagonisti, un duello millimetrico fatto di finte intese ed accesa rivalità. Le parole e gli sguardi che i due si scambiano durante il viaggio nelle lande americane, sono più micidiali dei proiettili, nonostante il film non si regga solamente sui dialoghi e situazioni prettamente statiche non si può non rimanere stregati dalla complessità emotiva delle parti in gioco, che spesso e volentieri sembrano la scissione in due corpi della stessa anima. Mangold è bravissimo a plasmare all’interno dei fotogrammi tutte quelle emozioni umane ovvie e date spesso per scontate, perché i suoi protagonisti non sono eroi, ma due uomini assolutamente normali con comportamenti imposti loro dal mondo che li circonda e non da scelte personali. Gli spazi del cinema divengono quindi infiniti e si moltiplicano in scene che sanno di vero, anche in quelle dal sapore conosciuto la loro riproposizione assume un nuovo significato. La dimensione filmica non osserva più il sogno della frontiera,il nemico indiano, la prostituta in pericolo, ma bensi avvicina lo sguardo alle sconfitte quotidiane dell’uomo, all’amarezza dovuta ad una vita di stenti arrivando ad un’epilogo finale che difficilmente lascerà indifferenti. “Quel treno per Yuma” arriva al cuore dello spettatore senza passare per la mente dello stesso, colpisce dove fa più male e soprattutto dove può maggiormente emozionare, non dimenticandosi mai chi è, da dove viene e soprattutto dove andrà.

    Film: 8

    http://raystormcineblog.splinder.com/post/14348400

    Edited by hellboy1 - 13/9/2011, 12:56
     
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  2. terminator1984
     
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    Speriamo sia bello, vado a vederlo Domenica
     
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    Assolutamente da non perdere, di sicuro il miglior film dall'inizio di questa stagione!
     
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  4. terminator1984
     
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    CITAZIONE (raystorm @ 19/10/2007, 10:01)
    Assolutamente da non perdere, di sicuro il miglior film dall'inizio di questa stagione!

    Ottimo :woot:
     
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  5. MrBlù
     
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    letta-di-un-fiato,è-sempre-un-piacere!
    Non-lo-perdo-per-niente-al-mondo,bravo-il-ray-a-rinverdire
    la-mia-passione-western,l'accostamento-"umano"-a-unforgiven-poi,mi-esalta-non-poco!
     
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    Grazie Blù, il film per gli amanti del western è assolutamente da non perdere.
     
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  7. wizard89
     
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    UUuuh, e chi se lo perde, è anche il mio genere preferito :D :D :D
     
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  8. LordofDarknes
     
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    Lo attendo da tempo....nn vedo l'ora!
     
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  9. Willy Wonka
     
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    Visto Oggi! Mi è piaciuto un sacco, è un gradevole e divertente spettacolo :) ve lo consiglio voto 8 pieno :D
     
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  10. marsellus wallace
     
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    non sono molto d'accordo, l'ho visto come uno stravolgimento ripetitivo

    Quel treno per Yuma
    (3:10 to Yuma)
    Un film di James Mangold. Con Russell Crowe, Christian Bale, Peter Fonda, Gretchen Mol, Ben Foster, Dallas Roberts, Alan Tudyk, Vinessa Shaw, Logan Lerman, Kevin Durand, Luce Rains. Genere Western, colore 117 minuti. - Produzione USA 2007. - Distribuzione Medusa


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    Trama: il feroce bandito Ben Wade viene catturato per essersi troppo attardato con una piacevole donna. Dopo aver deciso di trasferirlo a Yuma con il treno delle 3:10, il gruppo che scorta il prigioniero si dovrà guardare oltre che dalla banda di Wade che cercherà di liberarlo anche da altre minacce, e determinante sarà il coraggio del contadino Evans, disperato per la situazione della sua fattoria allo stremo, che raggrupperà le forze rimaste per portare a termine il difficile compito ...

    Commento: Il western, si sa, è un genere che nella sua accezione più pura è ormai morto da tempo. Oramai le sue propaggini di sopravvivenza sono destinate solo alle contaminazioni di ogni genere che mette storie che nulla hanno apparentemente a che vedere con cow boy ed indiani in ambientazioni paesaggistiche e conformazioni ambientali dell'old wild west. Per farlo sopravvivere nella sua totale purezza, la produzione e il regista James Mangold (autore dell'ottimo Walk the line) hanno pensato bene di fare il remake di uno dei western esistenziali più famosi, cioè quel 3:10 to Yuma diretto da Delmer Daves (curiosamente con Invasion abbiamo al cinema contemporaneamente due remake di due film in bianco e nero negli originali quasi dello stesso anno, 1956 per Don Siegel e 1957 per questo) . Al posto di Glenn Ford abbiamo il roccioso ex gladiatore Russell Crowe, al posto di Van Heflin a fare il contadino coraggioso Evans è stato chiamato il Batman cinematografico attuale Christian Bale. Le differenze che hanno portato questa pellicola ad essere 25 minuti più lunga dell'originale (117 contro 92) sono in fondo più di giri di percorso per arrivare allo stesso risultato che di effettivo significato (i concetti base di Daves ci sono tutti), con la diramazione della trama che fa incontrare gli indiani al gruppo e li porta anche a una miniera, forse per dare una connotazione western a 360 che non c'era nel film base che utilizzava gran parte del tempo solo in confronti di pensiero esistenziali che trovavano il culmine nei momenti di stazionamento nella casa e nell'albergo. Mangold ripercorre il passato esagerando il tasso di violenza già all'inizio, dove un assalto cruento alla diligenza finisce in una strage anzichè con i due soli morti dell'originale, dove spunta una gatling e i banditi sono del tutto privi di ogni scrupolo morale a colpire senza pietà anche chi è ferito a terra. Il film, trovando in questa scelta di siringata adrenalinica una caratterizzazione personale, si perde purtroppo quando cerca strade autonome con sottotrame fiacche e poco convincenti (gli incontri con gli indiani, la vicenda per come ci si arriva alla miniera del tutto campata per aria nella logica che vorrebbe più adatto che il percorso fosse fatto al contrario e non verso la stazione) per arrivare ad un finale davvero spiazzante che differisce nelle metodiche anche se non nei concetti.
    I concetti esistenziali di uno dei più "tranquilli" western movies dove si sparava ben poco e in momenti concentrati senza particolare numero di vittime, vengono presi in questo epigono come momenti di sfida per la supremazia di chi sarà il vincitore tra Evans e Wade nello spezzare l'obbiettivo (speranza contro libertà) dell'altro, avvicinando li bandito man mano alla coriacea tenacia di chi comunque nella vita di povertà ha trovato l'estrema dignità.
    Il finale poi vuole maggiormente chiarire un avvicinamento a concetto di pulizia e realtà ("Essendo a capo di queste canaglie io non posso non essere marcio fino in fondo!"), unica vera basilare differenza tra i due film, laddove il bandito malinconico faceva capire che comunque la sua vita dissoluta e i suoi compagni sarebbero sempre stata la sua bandiera e la sua compagnia, qui si parte da una consapevole scelta per un nuovo futuro diverso dato che si è fatta piazza pulita con il passato. Le emozioni non mancano per la serratezza degli avvenimenti discostati dai ragionamenti emozionali, ma Crowe e Bale sono lontani anni luce da Ford-Heflin, le troppe diramazioni per renderlo più completo e movimentato (variando le situazioni sempre in ambientazioni tipici dei paesaggi western brulli e aridi) lo perdono di consistenza morale etica, e non basta una buona regia per disaffrancarlo dal passato che viene rimescolato ma in fondo ripetuto senza vera originalità, cercando nella forza e nella violenza linfa vitale che non c'entra molto con gli intenti della storia. Un prodotto che va benissimo per tornare a rivedere paesaggi immortali, per rimettersi di fronte a una cinematografia di un genere che fu, nobilitato da due ottimi attori calati nella parte, ma che soffre troppo della sua origine cinematografica per darsi dignità vera e propria di grande livello. Comunque ci sono tanto poche occasioni per poter vedere un western puro, che cavalcare questo non è davvero una delle esperienze più becere.
    Senza dimenticare che rivedere anche Peter Fonda fa sempre piacere.
     
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    in questa pokezza ke ci stanno propinando ho goduto molto a vedere un film di un genere ormai messo in soffitta , ben fatto e poi ci sono 2 delle mie icone , un 7 pieno
     
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  12. wizard89
     
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    A me è piaciuto tanto, un bell'8 nn glie lo toglie nessuno ;)
     
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    cos'è quel sottotitolo? :alienff:

    Anche a me è piaciuto molto. Salvo il momento finale in cui Russel moda Zorro fischia per richiamare il suo cavallo =____=
     
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  14. Budd The_Sidewinder
     
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    Visto oggi pomeriggio.. un gran bel western, non me l'aspettavo proprio, due grandi interpreti che sono la ciliegina su una torta confezionata con un regia e script incalzanti, quasi mai un momento piatto.
    Bale è diventato ormai un jolly, non sbaglia un film.

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  15. Trinità&Bambino
     
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    Visto anche io, mi è piaciuto molto.

    Ottima atmosfera western e buone recitazioni.

    Sembra proprio che Bale imbrocchi ogni ruolo ultimamente!

    ;)
     
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33 replies since 19/10/2007, 08:53   463 views
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