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Posts written by nic_baker

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    Bravo Fetor, ci sono 2-3 cose che non ho detto e che fai bene sottolineare (ho completamente ignorato il personaggio dell'autista, e per rispondere alla tua domanda, non so, ma mi pare che inizialmente dovesse esserci la Binoche, che poi ha girato cosmopolis :D) e in verità meriterebbe una discussione questa cosa dell'attore-uomo che accenni, ci torneremo a stomaco vuoto (come tutti anche io vengo da una 3 giorni di cibo da star male)

    CITAZIONE (Guido75 @ 27/12/2012, 12:03) 
    Tutto molto interessante, non conosco nulla di Carax, anzi prima di Cannes non conoscevo neanche Carax...
    Vedo che ha pochissimi film all'attivo, da una rapida lettura accomunati da uno stile decisamente personale.
    Interessante anche il confronto, seppur accennato, con l'ultimo Cronenberg, che non sono ancora riuscito a vedere.
    Non so se valga la pena recuperare tutto, ma questo "Holy motors" e "Gli amanti del pont-neuf" sembrerebbe proprio di si!

    Come già detto è un regista che, fino a oggi, ha avuto una carriera molto strana, alla fine i lungometraggi sono 5, 3 girati prima dei 30 anni e 2 tra i 30 e i 50, vale la pena recuperarli tutti? sì, assolutamente, non che siano tutti sullo stesso piano (anche come cifra stilistica, il suo è certamente cinema personale, ma Gli amanti del Pont Neuf e Holy motors sono film diversissimi)
    In verità aspettavo il michi con cui ne parlai in privato, aspetto ancora il suo commento su Gli Amanti (ma lui ne aspetta un sacco da me :D) e in più in generale un suo breve commento su Carax, su queste cose è assai più chiaro di me :D

    Mi limito a un consiglio per gli acquisti, Gli amanti si trova sui 5 euro, da prendere, dvd molto buono, audio originale e sub (non ci sono extra se non sbaglio) Rosso sangue, si trova sulla stessa cifra, da lasciare lì, video appena discreto, non ha l'audio originale, però a un po' di extra che non ho visto (in realtà quindi fate voi, a me degli extra frega nulla, ma che nel 2012 non ci sia l'audio originale mi gira e se vedete gli amanti in originale non potete poi vedere più Lavant e la Binoche doppiati)

    Per il resto ci si deve arrangiare, ma si trova tutto, Holy motors come potete vedere dagli screen in eccellente qualità (ma a Roma e Mialno era al cinema per la rassegna su Cannes, ed è stato anche Torino come dice il fetor, magari in qualche grande città passa ancora) gli altri 2 insomma, ma si lasciano vedere.

    Comunque anche Gli amanti passa di tanto in tanto in qualche rassegna, a roma passò al kino.

    CITAZIONE (Guido75 @ 27/12/2012, 12:03) 
    CITAZIONE (Fedor Lynch @ 27/12/2012, 10:29) 
    Comunque Nic complimenti per lo scritto.. Ed inoltre aggiungo che sono d'accordo su Haneke ed anzi son contento che qualcun'altro la pensi come me dopo essere stato attaccato da tutti.. :lol:

    Continuiamo a farci del male :D

    E anche qui hai ragione, dovrei essere più convincente, ma ci torno, e lo dico da amante di Haneke. Grandissima delusione.
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    CITAZIONE (Fedor Lynch @ 25/12/2012, 23:09) 
    Ho rivisto "Holy Motors" stasera. Il mio più grande abbaglio cinematografico del 2012 direi... Ma in fondo lo sospettavo perché è dal giorno dopo la prima visione al festival che volevo rivederlo... E' un film che dovevo vedermi da solo con tutta calma senza influenze esterne. Un vortice a cui è impossibile resistere. Ci torno in maniera approfondita se ci riesco... :wub:

    Eh sì :D comunque alla fine di getto ho scritto qualcosa https://dvd.forumcommunity.net/?t=53311680#lastpost, ovviamente come ogni scritto su un film del genere tradisce quanto mostrato, ma vabbè, il regista e il film meritano una discussione, anche perché non siamo gli unici ad averlo visto.
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    Holy Motors

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    Facciamo i bravi, partiamo dall’inizio (cronologico del film, perché poi sembra la sua fine naturale, o forse la sua immagine che rincorre e ricorre le/nelle altre) C’è un cinema pieno, un mare di teste di cui si vedono i margini, nessuno guarda, sono lì, ma tengono gli occhi chiusi, sbarrati (qualche sbadato ha detto che è la prima immagine del film, il riflesso-simulacro di noi stessi seduti in sala, in realtà la prima immagine davanti a noi è ciò che sta davanti a loro senza essere guardato, famose immagini di un corpo girate a fine ottocento) tutti non guardano, tranne l’ultimo a entrare in sala, lo stesso Carax, che guarda dall’alto un pubblico che non guarda. E’ entrato dalla sua stanza, da una porta che fino allora non aveva mai notato.

    Forte la tentazione di liquidare i primi minuti come narcisistica appendice, autocelebrazione di se stesso, corpo estraneo al film, omaggio del ritorno al cinema di uno dei registi europei più discussi, sparito, mancato per 13 anni (e quindi dimenticato, taciuto dalla generazione dei web-cinefili) si diceva, la tentazione è forte, e qualcuno ci è cascato (o ci sono cascato io, fate voi).

    Perché quell’immagine che sembra un’evidente dimostrazione di presunzione, o un’evidentissima dichiarazione d’intenti autoreferenziali sul cinema, mi pare che sia altro, non ci vedo presunzione (che a cannes stava, dal mio punto di vista, nel film che ha vinto) e mi sembra che non ci sia solo questo, metacinema, ma dovrò arrendermi presto a questa tendenza arbitraria molto in voga e dura a morire, che vuole che ci sia una superiorità intrinseca nel cinema che si interroga su se stesso rispetto al cinema che si interroga su qualsiasi altra cosa. Grazie al cielo sembra non pensarla così Carax.

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    Ma andiamo oltre, fatemi dire la trama in una frase, il film racconta la giornata di lavoro di un uomo. Come si chiama? Oscar (Denis Lavant, probabilmente l’unico attore ma soprattutto l’unico corpo che poteva fare questo film, corpo, il suo, molto simile a quello delle immagini di inizio film a cui si faceva riferimento). Che lavoro fa? Da vita/si trasforma/interpreta diverse persone (10, in 9 appuntamenti). Perché? Non si sa. Ci sarebbe ancora una domanda fondamentale da farsi, La Domanda, ma vabbè.


    Inizia così un tour de force di immagini e di immaginario, di mondi, che, come detto, va oltre al cinema, ma se vogliamo partire da qui è giusto dire che in ogni sua trasformazione il corpo di lavant attraversa diversi generi cinematografici (che non sono poi i generi della vita?) tutti filtrati dal cinema di Carax e quindi vivi, lontani dai riferimenti-tombe della semplice citazione. E ogni volta che lo sguardo indugia sulla trasformazione, su l’atto del trasformarsi fisicamente (reiterato per tutto il film nella limousine) mostra il trucco della macchina cinema, ma fermarsi qui o ridurre tutto a questo, mi pare un torto imperdonabile. Il film di Carax più in generale si interroga sulle modalità di rappresentazione tutta. Non un film sull’attore dunque, ma un film sull’uomo, Oscar di mestiere non fa l’attore, non mostra la sua interpretazione, ma mostra persone, fa ciò che 7 miliardi di persone fanno ogni giorno, recita, ma senza pubblico (un po’ come una sala di gente che non guarda) il suo pubblico è la gente che cammina per strada e che distrattamente vede e non guarda, e allora chiedersi il perché lo faccia è un po’ come chiederlo a noi stessi ed è una domanda che non vogliamo e non possiamo farci. E così la domanda fondamentale ha una risposta ovvia. Chi è davvero Oscar?
    Oscar è un motore sacro, come lo siamo tutti, animali e macchine comprese, ma siamo vivi, e viviamo.

    Ma tornando al prologo iniziale, la domanda che forse davvero vale la pena farsi e che Carax sembra fare è se ci sia qualcuno che riesce ancora a vedere la bellezza là fuori.

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    Insomma per me Capolavoro, ma non il suo film migliore, il cuore va dritto per quegli amanti del pont neuf, ma è di sicuro uno dei film più spiazzanti e originali visti negli ultimi tempi, e per riprendere il parallelismo con l'altro film in limousine (cosmopolis) è proprio in questo, nell'originalità e nel non essere riconciliante con nessun tipo di cinema che questo Holy motors supera il film di Cronenberg, dietro Holy Motors c'è solo Carax.
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    CITAZIONE (michibaldi @ 21/12/2012, 14:39) 
    CITAZIONE (Fedor Lynch @ 21/12/2012, 11:00) 
    Un chien andalou di Luis Bunuel

    Film incredibile, rivoluzionario perché pur partendo dall'idee dell'automatismo psichico di Breton le supera e si supera creando un modello creativo complesso e stratificato, un chien andalou non è il resoconto di un sogno ma film che si serve di meccanismi analoghi a quelli del sogno e come disse Bunuel "usammo i nostri sogni per esprimere qualcosa non per creare un guazzabuglio" rivendicando spesso l'ordine logico delle sequenze. Dice bene quindi michi quando dice "apparentemente slegate" ed è proprio l'irruzione prepotente dell'inconscio e il suo riordino logico a creare la stratificazione e la complessità a cui facevo riferimento. A dispetto quindi dell'apperante caos di immagini un chien andalou non va trattato come un oggetto malleabile, ma come un film che intende investire lo spettatore con qualcosa di peciso, e al di là dei fantasmi dei suoi creatori (già citati da michi) c'è questo qualcosa che sembra inafferrabile... ad ogni visione ci si sente investiti con la sensazione, ogni volta, che si installi nel nostro conscio un pezzo in più di questo qualcosa che, con ogni probabilità, aveva già investito completamente il nostro incoscio.
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    CITAZIONE (mickes2 @ 20/12/2012, 19:44) 
    J'ai tué ma mère, Xavier Dolan

    opera d'esordio del ventenne Dolan. "ho ucciso mia madre", ma è una morte inflitta con le parole che spesso fanno più male dei gesti, ma è anche un amore donato tramite il silenzio. è la storia di un rapporto conflittuale tra madre e figlio, fra isterismi, verità non dette, ripensamenti, accuse reciproche, sentimenti conflittuali o non corrisposti, alternando sprazi di vita quotidiana e indovinati monologhi-resoconto. linguaggio ricercato e ammiccante (forse troppo) con echi da nouvelle vague, che alla lunga può sfiancare per la massiccia dose verbosa iperattiva che alimenta la sceneggiatura ma tuttavia stupisce per la clamorosa aderenza attoriale, e per la potenza della messinscena. si astengano gli omofobi.

    7/7,5

    Io sono più generoso con questo film, anche se poi di questa "trilogia" è quello che meno mi piace. E' vero che l'età del regista non deve influire sul giudizio, ma sinceramente mi sono parse assai ingenerose tutte quelle critiche che spingevano sui vezzi di Dolan (come se gli inserti in B/N fossero un peccato capitale, mentre una scrittura intelligente fosse cosa che si trova in ogni film) che il film l'ha scritto a 16 anni e l'ha diretto a 19. Anche perché poi nel film sembrano proprio libertà e vanità (vanità del cinema, narcisismo di sè stesso) di un ragazzino che parla d'amore (platonico, romantico, ideale, sessuale, dovuto... non specificatamente in questo film, ma in tutta la trilogia) fuori dai denti, e lo fa con la profondità e la rabbia di chi ha vissuto e non solo visto ciò di cui parla, racconta, filma.

    Volevo parlarne, poi tra il fatto che ho molto meno tempo di quanto pensassi di avere, e avendo deciso di dare priorità a film più chiacchierati avevo deciso di rimandare. Comunque nel complesso trilogia bellissima, assolutamente da vedere, con personale preferenza per l'ultimo capitolo (mi rifiuto di dire "quello della maturità"). Non facendosi influenzare ma ricordando che dietro (e nei primi due film davanti) alla macchina da presa c'è un ragazzo che ha girato la prima scena a 19 anni e l'ultima a 22, e ora a 23 anni, chiusa la sua prima trilogia, ha finito il suo quarto film.

    In italia ovviamente il nulla cosmico, ho recuperato in altri modi, ma non ho trovato sub nel nostro idioma, francese+ sub eng in questo caso si segue bene, tranne qualche momento dove ho fatto fatica
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    CITAZIONE (Alexeleven83 @ 17/12/2012, 17:10) 
    CITAZIONE (MrBlù @ 17/12/2012, 13:42) 
    non-ti-si-puo-leggere, fai-in-modo-di-recuperarla-e-tatuatela-sul-culo-cosi-ogni-volta-che-un-bel-grassone-ti-sculaccierà
    ti-chiederà-spiegazioni, tra-godimento-e-dolore-vedrai-la-ricorderai-a-lungo.

    La-procedura-la-conosci, falla!

    :wub:

    Voi fate così per ricordarla? Personalmente, senza giudicare eh, capisco che efficace deve essere efficace come metodo, ma preferisco il vecchio foglio di carta, a costo di riperderla :D

    Comunque ora cerco di recuperare tutto. Prima fatemi recuperare un po' di vecchi commenti che è 6 mesi che non entro ma è almeno uno che non leggo nulla
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    Fetor non ti lascio solo e anche per me è l'Anderson "migliore", via per non esagerare lo metto con i Tenenbaum e invece che migliore dico "preferito". Ma se non fosse per un certo schematismo nel finale che impedisce al film di moltiplicare fino alla fine il miracolo della prima ora di lasciare l'Adulto fuori, completamente fuori dal Film, non avrei dubbi e userei migliore. In ogni caso rimane la storia d'amore più bella vista in sala da non so quanto tempo (qui senza ricadere nelle noiosissime questioni tra visioni, dico che donnie ha almeno ragione sul doppiaggio, per Kurtz buono per me pessimo, nessuno ne ha colpe, ma i bambini in Italia hanno tutti la stessa voce di quella manciata di doppiatori infanti, e le sfumature dei due protagonist,i e non solo, non meritavano questo appiattimento) di sicuro la più inattuale e quindi già classica, senza tempo, in mezzo a mille storie d'amore "attuali" e quindi uscite già morte, Moonrise kingdom ha il battito del film che si da una volta per tutte. Bellissimo.

    Ah chi non sopporta Anderson e trova il suo cinema falsamente ingenuo ne stia alla larga, perché questo, in tal senso, è il suo film più radicale (almeno per la prima ora)
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    Holy motors è decisamente uno dei film più spiazzanti degli ultimi anni, per una serie di ragioni che andrebbero dette -ma ora vado a vedere la samp- certo è che se hai visto gli altri film di Carax prima -che comunque non possono e non devono "preparare" alla visione di questo film- sai cosa non ti puoi aspettare. Quel che è certo è che c'è un qualcosa di avvolgente e che val al di là dello schermo nel vedere Lavant -attore/avatar/corpo dei suoi film migliori- diventare oggetto di riflessione sull'uomo e sul cinema e più in generale sulla rappresentazione.

    Ma fermo subito questo incomprensibile vomito di pensieri e ci torno con ordine.

    Ha pure purgato Enzino
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    Holy Motors è Capolavoro, ed è, almeno per me, il terzo di Carax, gli altri 2 sono Gli amanti del Pont neuf -in assoluto il suo film migliore- e Rosso Sangue - che forse Capolavoro non è, ma poco mi importa, è senz'altro un mondofilm dal battito potente, affascinanate-. Senza dimenticare Boys meet Girls e Pola X che sono grandissimi film.
    Carax è senza dubbio il regista francese contemporaneo che preferisco (non che non conosca bene tanti, anzi) la sua è una storia assurda, è una decina d'anni più giovane del più conosciuto Audiard ma il suo cinema "migliore", prima di Holy motors, si concentrava quasi tutto negli anni 80, e per una volta, quindi, Enfat Prodige sembra un termine azzeccato. Dopo il disastro degli amanti del pont neuf - disastro economico, non so i dettagli e manco mi interessano, ma è stato un fallimento- è stato ostracizzato ed è rimasto ai margini per 20 anni, ha girato Pola X -credo ne esistano più versioni, io devo aver visto quella tagliata- e poi di fatto solo questo Holy Motors.
    Sul film prometto che tornerò presto, mi è rivenuta voglia di scrivere qualcosa. Sì, sono il fu nicbaker, dopo credo 6 mesi di lontananza ho dimentica la password, che tu possa bruciare all'inferno password alfanumerica.

    Comprate gli amanti del pont neuf e godete.

    Ah il mickes ci ha preso tirando fuori Cosmopolis dopo il ballo tra vita e morte dello scorso anno tra Tree of Life e melancholia da cannes sono usciti altri due film che sembrano dialogare a distanza in un'incontro cinematografico virtuale.

    CITAZIONE (Fedor Lynch @ 16/12/2012, 15:03) 
    Io oltre a "Holy Motors" ho recentemente visto "Mauvais Sang" ("rosso sangue"), datato 1986 e suo terzo film... Carax si prende i suoi tempi, li dilata quando e quanto vuole, eccede con i suoi temi che sono comunque affascinanti anche se a tratti possono anche irritare.. Tuttavia ha dalla sua una messa in scena che è straordinaria, una costruzione visiva e una maniera di dirigere che non si possono non apprezzare.. E questo lo reputo al momento il suo più grande punto di forza. In "Mauvais Sang" è ritratto un mondo futuro in cui un virus mortale si trasmette tra chi fa l'amore senza amarsi.. Film saturo di parole, dialoghi che qua e là sono anche di bassa qualità.. Ma l'universo è affascinante, i personaggi ben costruiti.. Insomma Carax non ho ancora capito se lo amo o se lo odio.. Tuttavia non lascia indifferenti, su questo puoi essere tranquillo :lol:

    Cazzo di Fetor.... Carax o si ama o si odia, ma si deve capire dopo 5 minuti di film -_-

    Ah visto che mi mancano gli insulti se trovo l'ispirazione presto butterò giù due pareri tragicamente negativi su Argo e su Amour di Haneke

    Edited by nic_baker - 16/12/2012, 15:18
549 replies since 16/12/2012
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