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Come Un Tuono
USCITA CINEMA: 04/04/2013
GENERE: Drammatico, Poliziesco
REGIA: Derek Cianfrance
SCENEGGIATURA: Derek Cianfrance, Ben Coccio, Darius Marder
ATTORI: Ryan Gosling, Bradley Cooper, Rose Byrne, Eva Mendes, Ray Liotta, Bruce Greenwood, Dane DeHaan, Ben Mendelsohn, Harris Yulin
FOTOGRAFIA: Sean Bobbitt
MONTAGGIO: Jim Helton, Ron Patane
MUSICHE: Mike Patton
PRODUZIONE: Electric City Entertainment, Hunting Lane Films, Pines Productions
DISTRIBUZIONE: Lucky Red
PAESE: USA 2013
FORMATO: Colore
TRAMA: Luke (Rayn Gosling) è uno stuntman motociclista la cui vita viene sconvolta quando incontra la sua ex, Romina (Eva Mendes), e scopre di essere diventato padre. Luke decide di prendersi le sue responsabilità di genitore, ma per affrontare le difficoltà economiche a cui deve far fronte, inizia a rapinare banche. Questo lo porta a scontrarsi con Avery Cross (Bradley Cooper), ex poliziotto pronto a tutto pur di incastrarlo.
Edited by hellboy1 - 15/3/2013, 11:26. -
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Come Un Tuono: una nuova clip con Bradley Cooper
Trailer:
Video
Dopo Il Lato Positivo che gli ha regalato la sua prima nomination all'Oscar, Bradley Cooper, a cui Robert De Niro ha fatto addirittura da mentore, si trova a incarnare un altro personaggio dalle mille sfumature in Come Un Tuono (The place beyond the pines), il nuovo film che lo vede protagonista insieme a Ryan Cosling ed Eva Mendes che arriverà nelle sale italiane il 4 aprile distribuito da Lucky Red.
In questa clip, che pubblichiamo subito sotto la notizia, Cooper è un poliziotto da strada, uno sbirro: figura di confine su cui la società americana da sempre proietta la sua paura di non riuscire a preservare la propria integrità morale. E Cross è un eroe suo malgrado, dalla parte del bene per definizione, nonostante sia colpevole e nonostante sia l'ingranaggio di una società sempre più borderline, in cui la corruzione s'infiltra insidiosa come un virus.
Messo di fronte alle sue pulsioni e alle sue colpe, che hanno il colore acido di sette mila dollari, Cross dovrà riuscire a salvarsi, iniziando una via crucis che lo condurrà fatalmente di fronte al suo rivale-fuorilegge Ryan Gosling.
Video
Fonte: Voto10. -
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mi intrippa parecchio!!! poi ryan gosling è sempre una garanzia.. . -
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tonight! . -
marsellus wallace.
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film strepitoso, con bivi di trama superbi. consigliatissimo . -
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Lo vedrò sicuramente. . -
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Bella pellicola questa di Cianfrance, non priva di difetti ma coinvolgente e che descrive le anime di famiglie e di padri che con le loro scelte e i loro gesti si ripercuotono inesorabilmente sui figli. La descrizione che ne viene fuori divisa nettamente in tre storie collegatissime tra loro è forte, e mette in risalto come le responsabilità possono far cambiare un uomo, che sia malavitoso o di legge non ha importanza perchè tutti vengono fagocitati nel vortice delle circostanze che non hanno pietà ne benevolenza. La sceneggiatura è coraggiosa, perchè si divide in fasi temporali che possono annoiare lo spettatore ma invece sono funzionali al modo in cui vuole raccontare il tutto Cianfrance, costruendo quasi un'epopea che si ricollega con punti di contatto per generazioni, forse la parte centrale è la meno riuscita con alcune divagazioni e con minor ritmo, ma il resto è ben strutturato e impreziosito da buonissime interpretazioni, una buona regia e un'altrettanto valida fotografia e montaggio. Il regista pone diversi spunti di riflessione indagando l'animo umano e mettendo nell'obbiettivo il ruolo delicatissimo del padre di famiglia.
Voto: 7,5/8. -
marsellus wallace.
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lenzuolo pernicioso , ma il film lo merita tutto
voto per chi non ha tempo 8 di 10
Luke Glanton è un motociclista estremo, esegue il numero del "globo della morte" per guadagnare qualche soldo, ma è uno spostato sempre in cerca di una identità che non trova. Un giorno torna dopo un anno nel paese dove aveva avuto un incontro con una bella donna del luogo, che gli comunica che ha un figlio. La notizia lo scuote e lo turba, decide di cambiare tutto nella sua vita per il figlio, abbandona il numero itinerante e con l'aiuto di uno strano personaggio esperto di meccanica inizia ad eseguire delle rapine per trovare i soldi necessari a convincere la madre di suo figlio a lasciare l'attuale compagno (che ha accettato un figlio non suo) e stare con lui. Ma violenza chiama violenza e Luke si troverà sempre più nei guai con i suoi buoni intenti distorti.
"Se vai veloce come un fulmine ti schianti come un tuono" dice l'amico meccanico a Luke Glanton, un motociclista abilissimo in un numero dentro a un globo di ferro che gli permette di vivere, migrando di paese in paese. Ed è nel paese dove torna dopo un anno che Luke (un tatuatissimo ed intrigante Ryan Gosling, ormai certezza senza bisogno di conferme) scopre di avere un figlio dalla bella Romina (Eva Mendes, in una versione meno sofisticata del solito). Un figlio di cui lui non immaginava neppure l'esistenza, la notizia lo turba, lo scuote e lo responsabilizza, desidera smettere con la vita itinerante per aiutare Romina e il figlio; la donna però si è rifatta un'esistenza con il colored Kofi (Mahershalalhashbaz Ali, qualcuno lo ricorderà per il serial 4400) e non accetta la sua presenza direttamente al suo fianco pur essendo ancora affascinata da Luke, troppo violento e irresponsabile per offrirle una sponda sicura. Luke a quel punto decide con l'aiuto di un meccanico che vive ai margini della società e della città di rapinare le banche in motocicletta, i furti saranno appannaggio della famiglia di lei.
Ma la sua strada si incrocierà con il poliziotto Avery Cross (Bradley Cooper, sempre più bravo ed intenso) che è fortemente motivato a diventare un personaggio politico di spicco, il confronto si spingerà nel corso degli anni anche ai loro figli.
Film crudo ed intenso, che si dipana con entusiasmanti ed inaspettati bivi narrativi, segna il ritorno della collaborazione tra il regista Derek Cianfrance e Ryan Gosling dopo Blue Valentine; Cianfrance non è regista incline a lavori seriali a puro scopo alimentare, e la lunga gestione di Blue Valentine e la durata extra-long di questo (140 minuti) lo dimostra tutto. Tra l'altro il trailer che avete visto è totalmente ingannatore, la trama non riguarda la vita dannata di un motociclista estremo che sembra estratto da Rollerball, ma prende pieghe multiple sulla responsabilità, la corruzione e la vendetta, le difficoltà dei nostri giovani figli che si perdono nelle droghe, con lo stato che sembra non volersi guardare dentro come fa invece, seppure in modo violento e distorto, Luke. Tra bassifondi e alte sfere dirigenziali, umanità inquieta ed arrivista il film regge perfettamente la sua durata senza mai stancare un solo secondo, Cianfrance è abile nel manovrare le pedine aiutato dai suoi attori in piena forma, tra l'altro la profondità temporale del racconto (che si dipana su 15 anni) entusiasma a più riprese perché la fa sembrare un'epopea che raggruppa le generazioni, i grandi ritratti sono due e non uno solo, ogni azione ha una reazione, ogni sasso lanciato in uno stagno forma cerchi nell'acqua che non è neanche detto si fermino alla prima propaggine tellurica, come il comportamento illegale dei poliziotti corrotti che usano il distintivo per delinquere, capitanati da un brutale Ray Liotta che arriverebbero a uccidere i colleghi onesti. Ma non solo approfondimento di emotività in questo film, ci sono grandi inseguimenti in motocicletta, sparatorie e rapine eseguite in un tempo dove gli schermi dei computer non erano ultrapiatti e i cellulari avevano senso solo se desideravi avere un mattone in tasca, prima che la comunicazione troppo facile uccidesse quella volenterosa e motivata seppur complicata. Se volete un film multistrato a grande raggio non perdetevi "Come un tuono", vi colpirà come un fulmine senza farvi male ed arricchendo le vostre cine-visioni.. -
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Come un tuono è roboante e imponente. Buca lo schermo, fino a penetrare nella mente dello spettatore, suscitando non poche emozioni per tutta la sua durata.
Derek Cianfrance dirige un cast stellare, come pochi se ne vedono per un film indipendente come questo, con un parco attori in forma smagliante. Ryan Gosling è insuperabile nella parte del protagonista Luke Glanton, un ragazzo di strada che si guadagna da vivere con uno spettacolo itinerante, grazie al suo talento unico nel guidare le moto. Un giorno però rincontra Romina, con cui ha avuto una breve storia un anno prima, e scopre così che da quella scappatella ne è nato un figlio, cambiandogli per sempre la vita. Il ragazzo di strada, Luke il bello lo chiamano, deve fare i conti per la prima volta con le responsabilità e decide per questo di lasciare tutto per dedicarsi a suo figlio. Ormai però Romina, la madre di suo figlio (Eva Mendez), si è fidanzata con un brav'uomo che si prende cura sia di lei che del figlio Jason. Luke prova quindi la strada della vita onesta, ma capisce ben presto che con i pochi soldi che guadagna non riuscirà a mantenere una famiglia e decide suo malgrado di darsi alle rapine.
"Se corri come un fulmine, ti schianti come un tuono". Ed è così che la storia prende una piega inaspettata che condurrà lo spettatore in una serie avvincente di colpi di scena fino alla fine.
Una storia che percorre un lasso temporale di ben 15 anni, con il coinvolgimento di due generazioni. Un confronto tra padri e figli che è l'anima vera di questo film. Uno scontro generazionale che mette in luce come ogni scelta fatta nella propria vita dia luogo prima o poi ad una conseguenza che si ripercuote direttamente su chi l'ha perseguita o indirettamente sulle persone a noi vicine.
Una sceneggiatura davvero intensa, diretta magistralmente, che non può che appassionare ed emozionare per tutto l'arco della sua durata.
140 minuti intrisi di malinconia, in cui non si può che restare attaccati allo schermo, rapiti da questa pellicola, da una sceneggiatura eccellente e una colonna sonora da brividi.. -
Fedor Lynch.
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Complimenti a tutti per le recensioni!
Il film pare davvero interessante e faccio già che segnarmelo per un recupero in home video, che al cinema non penso di riuscire ad andare... -
marsellus wallace.
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fedor, merita tutto il cinema questo film. è arioso e imponente nel suo scorrere. . -
thekingofbronx.
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Pensavo ad un film molto pesante visra anche la durata ed invece si è rivelato particolarmente sciolto.... 140 miniti che sono scivolati via in feetra. Con calma poi ritornerò sui contenuti.
Un peccaro vedere una sala da 400 posti con 40 persone ma d'altronde Trento è quesra.. -
Fedor Lynch.
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fedor, merita tutto il cinema questo film. è arioso e imponente nel suo scorrere.
non lo metto in dubbio.. ma purtroppo il tempo in sto periodo scarseggia e non avendo un cinema sotto casa mi limito a visioni su dvd..
(bentornato!). -
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Bello, bello.
Dubito che avrò mai voglia di scriverne ma bello.
7.5 con possibilità di crescita in originale. -
poison78.
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Film bellissimo anche per me anche se vado controcorrente perché alcune scelte proprio non le ho condivise.
Quattro uomini, due generazioni vittime di un passato sanguinoso. Derek Cianfrance si conferma sedotto dalle vicende familiare tormentate, così dopo i fratelli di “Brother Tied” e gli amanti “Blue Valantine” punta il suo obbiettivo sui padri e i figli in questa pellicola che conferma quanto di buono in lui già visto, pur presentando palesemente dei problemi e forzature di sceneggiatura agghiacciati. Ma andiamo con ordine.
Al singolo rapporto narrato nella sua pellicola precedente, il regista americano sceglie un respiro più ampio in un percosso temporale che tocca ben 15 anni di vita dei protagonisti, divisi in un percorso narrativo di tre atti. Nel primo prendiamo contatto con la vita catastrofica di Luke (Ryan Gosling) un ragazzo sbandato dal grande carisma, che usa i tatuaggi al posto delle cicatrici come testamento alla sua vita. Un personaggio vittima della sua vita corrotta che spinto dall’amore paterno scopre finalmente di avere uno scopo nella vita.
La sua storia è interrotta bruscamente da Arvey (Bradley Coooper) giovane poliziotto laureato in legge, un bravo ragazzo onesto e sincero che per un insopportabile e indescrivibile senso di confusione e vergogna personale, dovuto al suo primo tragico errore, decide di non occuparsi delle proprie ferite intime ma di pensare ai mali del mondo. Un conflitto psicologico che creerà una voragine nel rapporto tra lui e suo figlio. Così arriviamo al terzo atto i figli, eredi dal passato dei padri e delle tristi conseguenze dei loro gesti . Il vero è unico significato di una pellicola che ha tante altre piccole sfumature come la vendetta, la redenzione, la perdita che terminano in un unico significato: il passato ci segna fin dalla nascita perché le scelte che facciamo si riflettono nelle generazioni seguenti.
Da questo punto di vista il lavoro svolto sulla narrazione degli eventi e delle sue conseguenze è esemplare. Le prove degli attori sono di tutto rispetto. Glosing buca come al solito lo schermo con il suo carisma, la sua presenza scenica. Una prova convincente che lo vede persino sfrecciare ad una velocità pazzesca attraverso un incrocio in un unico piano sequenza da urlo. Non è da meno Copper che dona al suo personaggio un intensa profondità caratteriale con l’uso di un ottima mimica faciale. Convincente anche una sorprendente Eva Mendez, poco truccata e finalmente fuori dal contesto di “oggetto sessuale” come non gli capitava dalla divertente commedia “I poliziotti di riserva”. Brava anche a rimettersi in gioco visto che ha dovuto interpretare una scena intima con il suo ex compagno Glosing.
Tecnicamente parlando non c’è nulla da rimproverare al bravo Cianfrance, piani sequenza stupendi, azione realistica quasi senza stacchi, fotografia di alto livello tutto creato per donare alla pellicola il più profondo grado di realtà ed è qui che in parte casca l’asino. Perché tutta questa magnificenza viene rovinata! Tanto lavoro per simulare la realtà, dove si è deciso di girare tutto in esterni, utilizzando come controfigure non professionisti alle quali è stato chiesto di non guardare mai in camera. Ci si è documentati sulle rapine, sul reale comportamento dei poliziotti in azione. Mi chiedo perché?? Perché diavolo caro il mio CianFranco hai deciso di costellare la sceneggiatura di una serie di forzature incredibili!?
Moto utilizzate per rapinare e girare indisturbati in città, scelte dei protagonisti irrazionali da ebeti (preferisco non fare spoiler), incontri improbabili dopo 15 anni. L’elenco poterebbe continuare. Ci sarebbe veramente da prenderti a schiaffi caro il mio GianFranco perché hai fatto diventare un film che colpisce intimamente al cuore anche un film dagli espedienti narrativi scolastici e deludenti. Troppo spesso chi analizza le pellicole si ritrova a fare le pulci a tanti film anche solo per il gusto di farlo. Chi mi legge spesso sa bene che a me capita di rado ma il momento giunge solerte nei film che mi sono piaciuti ma mi deludono per altri aspetti. Per questo caro Cianfrance te due pizze le meriti così in simpatia, ti tirerei proprio un bel pugno sul naso. Oggettivamente un film splendido che pecca di sciatteria. Spaziale la colonna sonora ad opera di Mike Patton.
7/7,5.