Carlo Lizzani

1922-2013

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    Ha deciso di andarsene Carlo Lizzani. Grande uomo di cinema.

    y6s7



    Aria del giardino froda
    il tempo che ombra
    ha lasciato.
    Non oro e rose
    il mio mattino non ha
    più
    la bocca


    Edited by phoenix74 - 13/11/2013, 11:49
     
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  2. Riki333
     
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    Un grandissimo, mi è dispiaciuto molto :(
     
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    Non ho visto nulla di Lizzani, sebbene ne abbia sentito parlare spesso, soprattutto come sceneggiatore. Leggo diversi titoli interessanti tra cui Banditi a Milano, Il gobbo, Cronache di poveri amanti, Il processo di Verona... avete visto qualcosa?
     
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    Addio ad un altro grande regista italiano Carlo Lizzani, finito tragicamente, ma che spero ora riposi in pace. :(

    Io ho visto moli dei film di Lizzani si possono anche trovare in streaming. Se vuoi qualche titoli ti consiglio Processo a Verona, Banditi a Milano, Torino Nera, San Babila ora 20, Ai margini della metropoli, La casa del tappeto giallo, Achtung Banditi.
     
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    Un grande regista a dispetto del poco parlare che ha fatto la sua scomparsa. Non è stato un regista cool, non è stato un maledetto, non ha mai fatto dichiarazioni shock o polemiche da rotocalco, ha fatto parte di quella schiera di registi fuori dal "canone" e per questo poco ricordati (in bella compagnia assieme a Zurlini, Pietrangeli, Castellani, Montaldo eccetera...). Un regista che ha dato molto al cinema italiano e che merita di essere omaggiato, perché è stato un signore normale, sobrio, colto e raffinato, mai sopra le righe e con una filmografia che molti registi più ricordati e celebrati di lui si sognano!!

    Riesumo pertanto uno stralcio di un mio intervento in seno ad una discussione fatta col Mr e con Macina su di lui l'anno scorso a partire da un suo film, Storie di vita e malavita:

    Carlo Lizzani è regista che mi è stato caro e di cui ho visto e gradito (e in alcuni casi amato), diversi film: personalità di spessore all'interno del cinema italiano, non solo come regista e sceneggiatore, ma anche come critico, saggista illuminato e direttore della Mostra del Cinema di Venezia a cavallo tra gli anni '70 e '80, Lizzani si è dimostrato abile nell'istant-movie, suo campo privilegiato nella seconda parte della sua carriera, con acuti, amari e puntuali ritratti sociali, spesso sgradevoli e borderline, colti nel loro manifestarsi e nel loro evolversi con rigore e profondità (Banditi a Milano, Roma bene, Torino nera, San Babila ore 20: un delitto inutile), ma abile soprattutto nelle riflessioni socio-storiche (Il processo di Verona, L'oro di Roma, Achtung Banditi!, Cronache di poveri amanti) e di radiografie sull'evoluzione del costume attraverso il filtro satirico (La vita agra con Tognazzi o Il carabiniere a Cavallo, con un divertente Manfredi), suo campo privilegiato dagli esordi fino agli anni '70. Al contempo Lizzani è stato un regista bravo nel coniugare queste sue esigenze storico-sociali col cinema di genere (vedi lo stesso Banditi a Milano), mantenendo in quasi tutti i suoi film un taglio semi-documentaristico e una propensione alla coralità del racconto.

    Venendo più nel dettaglio ai suoi film migliori, non si può non soffermarsi sulla intensa ed epica rievocazione delle lotte partigiane in Liguria del bellissimo Achtung Banditi! affrontata con taglio neorealista ed elementi documentaristici, finanziato da una cooperativa di produttori e spettatori!!! Né sulla bellissima, emozionante storia di amori, amicizie e lotte antifasciste nella Firenze degli anni '20 di Cronache di poveri amanti, tratta dall'omonimo e bellissimo romanzo di Vasco Pratolini e interpretata da una pletora di grandi attori e caratteristi (dei suoi il mio preferito, nonostante sia forse più bello e importante Achtung Banditi!), Premio della Giuria a Cannes nel 1954. Né si può dimenticare l'intenso dramma antifascista de Il processo di Verona con una grande Mangano o la rievocazione di un momento tragico per l'Italia con L'oro di Roma, altro film vibrante e rigoroso seppur inferiore agli altri citati!

    E ancora il piglio satirico con cui affronta il boom economico ne La vita agra, tratto dall'omonimo e più graffiante romanzo di Bianciardi, la veemenza di Banditi a Milano, vigorosa radiografia della malavita milanese condotta con stile incalzante e spettacolare da poliziesco, pur non essendolo, e con interpreti grandiosi, per finire con un altro importante instant-movie, condito di passione civile, sulle violenze neofasciste che imperversarono nella Milano degli anni '70, San Babila ore 20: un delitto inutile.

    Sempre elegante, sobrio e profondo, si ricorda questa sua frase che gli vale come epitaffio: "Così come in letteratura ci sono i minori, anche io vorrei essere ricordato nella storia del cinema italiano come un minore del novecento".

    :wub:

    Edited by michibaldi - 7/10/2013, 22:41
     
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    Io ho visto solo Cronache di poveri amanti, Banditi a Milano, l'oro di roma e Lo svitato, se dovessi dire non ne ho amato nessuno ma ho apprezzato i primi 2 (lo svitato no, per niente, l'oro di roma ricordo più le sensazione non positive che il film)

    Ho scritto grande uomo di cinema perché al di là del suo lavoro di regista (che conosco parzialmente come si vede) ha collaborato a tantissimi capolavori italiani ed è stato l'uomo della svolta per il festival di venezia, l'ultimo e forse il più grande curatore, di sicuro uno dei più fini e sensibili ai cambiamenti (e non sempre i grandi registi hanno questa sensibilità) basta vedere l'edizioni che ha curato dal 79 al 82 (l'ultimo grande periodo del festival)

    E devo ammettere che mi ci sono avvicinato proprio per questa ragione, non tanto per venezia che mi frega nulla ,ma proprio per la curiosità del trovare una sensibilità che non avrei immaginato potesse avere un personaggio che per me si portava dietro l'aurea del regista neorealista didascalico impegnato (nonostante avessi apprezzato film di cui aveva curato la sceneggiatura che non rispondevano a questa descrizione ingenerosa)
     
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5 replies since 6/10/2013, 19:26   290 views
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