Una Vita Tranquilla

di Claudio Cupellini

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    CITAZIONE (Kurtz @ 8/11/2010, 15:36) 
    CITAZIONE (Revu @ 7/11/2010, 18:37) 
    Pellicola intensa che mescola melodramma e noir e lo fà attraverso un'attore che nel panorama italiano è senz'altro uno degli attori di riferimento: Toni Servillo. Un'uomo, una maschera, una fucina di sentimenti, emozioni, contraddizioni, movenze e atteggiamenti che trasmette allo spettatore come pochi sanno fare. Dall'altra parte un regista che personalmente non conosco ma che sà adagiarsi bene alla storia e al genere. In definitiva una buona pellicola anche se forse risente di altre opere per elevarla dove molti ne parlano e alludono.

    Voto: 7/7,5

    P.S. @Kurtz - Sei alto col voto a mio parere, se penso ad un 8,5 a questo, dò minimo 9,5/10 alle Conseguenze Dell'Amore e non sò quanto a Gorbaciof dove a mio parere Servillo, se è possibile, lì si supera rispetto a questo, non sò cosa ne pensi in merito :)

    be' magari c ho messo un mezzo o un voto in più solo per Servillo :D
    cmq anche per me Le conseguenze viaggia mooolto più alto capiamoci.
    Per dire, per me è uno dei più bei film del decennio passato. E intendo a livello mondiale!

    p.s.

    ragazzi (mi rivolgo soprattutto ai moderatori)

    Sto scrivendo per un giornale online di cinema e tv e telefilm. In pratico fo le recensioni. Non potendole poi riportare qui mi chiedevo se posso postare il link delle mie recensioni nei post dei singoli film.
    se no, fa niente
    non vorrei spammare diciamo. :P

    Blù ho provato a mandarti un PM ma come al solito la casella è piena!!!! :D

    Si si immaginavo che l'esaltazione per Servillo ti avesso fatto salire di un bel pò il voto ;)

    Completamente d'accordo su Le Conseguenze Dell'Amore :wub:

    Avevo il sentore di tutto ciò colonnello, infatti mi chiedevo perchè le tue sempre ottime recensioni latitavano da un pò di tempo a questa parte sul forum... :rolleyes: :D
     
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  2. Kurtz
     
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    CITAZIONE (MrBlù @ 9/11/2010, 11:41) 
    CITAZIONE (Kurtz @ 8/11/2010, 15:36) 
    Sto scrivendo per un giornale online di cinema e tv e telefilm. In pratico fo le recensioni. Non potendole poi riportare qui mi chiedevo se posso postare il link delle mie recensioni nei post dei singoli film.
    se no, fa niente
    non vorrei spammare diciamo. :P

    Blù ho provato a mandarti un PM ma come al solito la casella è piena!!!! :D

    Hai-ragione-son-sempre-intasato :lol:
    Puoi-mettere-i-link-colonnè,ma-noi-per-risponderti-possiamo-almeno-quotarti?
    Bisogna-vedere-gli-accordi-che-hai-coi-propietari-del-portale...solitamente-dopo-tot-tempo
    puoi-pubblicarle-anche-dove-vuoi. Dare-l'esclusiva-secondo-me-è-sempre-controproducente :unsure:

    penso possiate quotare tranquillamente, tanto comunque il link rimanda al sito e fa pubblicità, che è poi la cosa che loro desiderano ;)

    per quanto riguarda Cupellini però ho già la recensione personale:

    L’apertura, prima ancora dei titoli, un pugno di fotogrammi su una caccia a un cinghiale, ci immerge perfettamente nell’humus narrativo ed emotivo del film. Una storia che galleggia in quell’atmosfera rarefatta, che sembra preannunciare il peggio ma centellinando con sapienza, e al momento più adatto, le informazioni per farci completare il quadro. Eccetto l’ultimo tratto del film, l'intreccio si dipana in una sorta di limbo semiminaccioso le cui premesse vengono però sempre rinviate.
    Più che di tensione si deve parlare di sospensione, servita dai primi e primissimi piani, che sarebbero l’antitesi di un racconto concitato e dimostrano la volontà del regista di raccontare l’interiorità dei personaggi, l’evoluzione dei loro (non)rapporti, la risoluzione edipica che sfocia ineluttabilmente dentro le grinfie del noir. Sono entrato in sala soprattutto spinto dalla curiosità (confermata a pieno titolo) di assistere all’ennesima prova magistrale di Servillo (non a caso premiato a Roma proprio ieri sera), ma temevo anche un film più derivativo di quanto si potesse accettare, e invece Cupellini riesce a smarcarsi perfino dalle similitudini più evidenti (anche a pre-visione), dalle atmosfere sospese de Le conseguenze dell’amore, film che condivide non poco con Una vita tranquilla, anche se in fondo parliamo di due personaggi dai caratteri praticamente opposti (o quasi). Il film raffigura con rapide pennellate, senza moralismi, la manovalanza della camorra, attraverso una buona direzione degli attori, dimostrando di aver digerito la freddezza d’analisi di Gomorra. Ma Una vita tranquilla ha poi il coraggio di andare per la sua strada. È subito chiaro che al di là del riferimento all’immondizia, come aggancio realistico alla narrativa del film, a Cupellini interessa soprattutto il rapporto tra padri e figli, il dramma interiore che sfocia in tragedia più che la registrazione della cronaca. Centro di questo arazzo è il volto e l’espressività di Toni Servillo, le cui performance d’attore ormai sembrano fatte apposta per mettere a dura prova l’umile aspirante recensore. Non c’è aggettivo o locuzione che possa sintetizzare fino in fondo il lavoro di quella maschera perfetta, di quello specchio di sofferenza tirata e sottaciuta, servita da una recitazione volutamente di sottrazione. Prendete la sequenza a tavola, piazzata verso il denouement del film: tutti i personaggi seduti uno di fronte all’altro, le coperture ormai saltate eppure la finzione mandata ancora avanti come un nastro. Gli basta passarsi le mani sul viso, stendere e tendere i muscoli della faccia, la carne barbuta delle gunce per evocare lo sconforto, il turbamento e insieme la maturazione di un’idea che prende forma nella mente del personaggio. Sembra di vederlo strapparsi la maschera dal volto mentre tenta disperatamente (ancora) di restare in equilibrio tra la sua nuova vita e i metodi di quella che s’è lasciato alle spalle e che rischia di trascinarlo di nuovo dentro; una bara, per la precisione.
    Il finale è in puro stile noir. L’eterno ritorno dell’oscurità sommersa non porta che a un'eterna partenza, un nomadismo continuo, espressione di una fame di vita, di un istinto di sopravvivenza che incolla l’ultima creazione-fotogramma di Servillo alle maschere mostruosamente umane di cui sono popolati i rulli del cinema italiano.
     
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  3. badòands
     
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    visto qualche giorno fa,una piacevolissima sorpresa. personalmente avevo gradito anche il primo lavoro di cupellini,lezioni di cioccolato(una commedia diversa da quelle solite nostre,che sapeva sorridere dei nostri tanti problemi),ma qua va decisamente oltre,girando un film che è manna rarissima per la nostra cinematografia.un noir puro e semplice,in cui la fotografia cupa ci immerge sempre più in questa lenta discesa fìverso un finale tragico e ineluttabile.servillo sempre eccellente,magari c'è il rischio che faccia fin troppo se stesso(un pò come de niro),ma lo fa sempre con gran classe e sguardi che vanno a fondo.
    unico piccolo neo,il finale di troppo(oltre che poco plausibile).è un'idea anche quella di ricominciare una nuova fuga(lasciando però al loro destino moglie e figlio),ma avrei preferito la chiusura nell'incidente stradale.
     
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    Film favoloso, orgoglio del cinema italiano, una delle pellicole tricolore più intense e ben fatte degli ultimi anni.

    Qui c'è anche il topic in Recensioni:
    https://dvd.forumcommunity.net/?t=45315512
     
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18 replies since 4/11/2010, 11:59   248 views
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