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Posts written by Ilaria.

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    Io ammiro e stimo Leonardo come attore... ma, vi prego, ditemi che è un pesce d'Aprile! XD
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    pensavo si fosse toccato abbastanza il fondo con il libro.
    Che le prende, a Natalie?
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    CITAZIONE (marcleo26 @ 1/6/2009, 23:23)
    il più ricco sceicco del dubai farà un offerta per una quota del milan,vedremo cosa succederà

    ... ma è da gennaio (se non prima) che girano voci simili. Mi sono anche un pò rotta.

    E comunque son proprio curiosa di vedere Leonardo all'opera...
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    CITAZIONE (neverlando @ 1/6/2009, 16:14)
    "Io sono un sadico porco, un verme e uno stupratore."

    Io non riesco proprio a capire perchè questa frase venga continuamente usata per rimandare alla locandina o al film stesso.
    Non è certo l'anima del libro e, anzi, la trovo inutile ai fini di presentare il succo del film a chi i libri non li ha letti.
    Ma vabhè.

    Prima di vedere 'sto film ho sentito di gente che l'ha amato perchè completamente fedele al libro.
    Allora. O il libro non l'avevano letto e facevano finta di essere fighi, oppure son dei celebrolesi e chissà che si son fumati mentre lo leggevano e mentre guardavano il film.
    Ok, film bello, fatto bene, eccetera eccetera. Però.
    In questi film tanto attesi c'è sempre un però.
    Chiariamo subito che non è fedele quanto si possa sperare.
    Ma vabhè, non viene tolto nulla alla trama e alla storia.
    Mikael m'è anche piaciuto.
    Film ben fatto ed avvincente.
    Però. GRANDE difetto del cinema svedese sono le inquadrature °__° luuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuunghe. E completamente inutili. E noiose. Basti vedere la scena iniziale: lamacchina da presa si sofferma tre ore sul quadretto e sul fiore nel quadretto. Poi si sposta sul vecchio. Sta lì mezz'ora e torna sul fiore. Come se nel frattempo un fiore rinsecchito possa essersene andato, stufo di venir inutilmente ripreso.
    Ma vabhè, si resiste comunque.
    Ma la cosa peggiore di 'sto film è Lisbeth Salander.
    Nel libro è una vera psicopatica che tenta di vivere una vita normale, come chiunque altro, per sfuggire al controllo di chichessia.
    Nel film è una ragazzina in crisi ormonale che gioca a fare la dura e si veste con le prime cose che pesca dall'armadio.
    Nel suo sguardo non c'è quella scintilla di pura pazzia che spaventa Bjurman e che fa venire il dubbio che effettivamente ci sia qualcosa di pazzo in quella ragazza.
    Non a dire che il lavoro di Noomi sia da buttar via, perchè non lo è. Ma non è completo. Noomi riesce ad essere Lisbeth solo nell'apparire. Ma le manca l'anima, la scintilla giusta.
    Però, considerazioni da appassionata a parte, il film è molto godibile e apprezzabile.
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    da marzo all'autunno, sino a gennaio del prossimo anno?
    Uffo :(
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    No.
    Vi prego.
    Zac Efron no.
    Boicottateli, vi prego.
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    Film che attenderò con MOOOOOOOOLTA ansia.



    ;_____;
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    Il libro mi ha sempre incuriosita, ed ho ancora la voglia di leggerlo.
    Ma ho sentito parecchi commenti negativi che evidenziavano la noia del film.
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    massì, è una commedia spensierata.
    E' dolce. Divertente. Spensierato. (Parlo come una che ama più il proprio gatto del proprio prossimo).
    A tratti si ride a crepapelle, a tratti ci si commuove.
    Insomma, a me è piaciuto. Ci ho passato una bella serata.
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    CITAZIONE (anais @ 26/2/2009, 22:17)
    x me the millionaire è stato il migliore del 2008, bellissimo, e sono contento che abbia stravinto.
    non ho visto né the reader né the wrestler

    ma come si fa a dire che un film è migliore di quelli in gara, se ne hai visti alla fin fine solo la metà?
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    CITAZIONE (Willy Wonka @ 23/2/2009, 02:48)
    ma fuck!!! è la peggiore intepretazione tra le nominate..secondo me... bha

    idem.
    Però me l'aspettavo, la sua vittoria -_-
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    CITAZIONE (bragut @ 19/2/2009, 13:30)
    L'interpretazione di Ledger è senza dubbio di spessore, ma è innegabile che questa edizione degli oscar sarà falsata dalla fine tragica che ha fatto l'attore. E' un elemento di non poco conto. Se Ledger fosse vivo e vegeto, il clamore intorno alla sua interpretazione sarebbe di molto inferiore, senza contare la mitizzazione "forzata" che ha subito suo malgrado (manco fosse stato un james dean nella vita privata). Non valutare questi elementi significa miopia o, nel migliore dei casi, partigianeria nei confronti di Ledger.

    Non posso che essere d'accordo.
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    CITAZIONE (hellboy1 @ 15/2/2009, 13:16)
    CITAZIONE (bragut @ 15/2/2009, 12:58)
    visto ieri sera Benjamin Button, sala piena di coppiette che dopo la cenetta cercavano il filmettino d'amore per coronare con tanto love-love la festa di San Valentino. E invece si sono beccati quasi tre ore di Benjamin Button. Piccola parentesi, alla fine del film molti hanno esultato perché era finalmente finito, i caduti per sonno più di una decina, sms a go-go per restare svegli, orge bulimiche di popcorn, patatine e dolcetti... insomma, solo io me lo sono realmente goduto. Ah, non ero in un multisala e non c'erano ragazzini, solo adulti over 30. Quindi c'è poco da ridere.

    le sale ormai sono tutte così, una volta (parlo di quando ero piccolo) e si andava nei piccoli cinema vigeva un silenzio da oltretomba, ricordo che non fiatava nessuno. Ora come hai detto succede di tutto, discussioni e chiacchere durante la proiezione piuttosto che intere sessioni di sms queste poi fastidiosissime per coloro che hanno i posti intorno risultano all'ordine del giorno. E' tutta una questione di rispetto che aimè non c'è, oltretutto questa gente ha pagato la bellezza di 5-7 € per guardarsi un film, se proprio vogliono parlare o commentare ogni scena lo facciano a casa loro (risparmiando qualche euro) senza guastare la visione altrui.

    Io di fianco avevo una che continuava a sbuffare e a rompermi le balle perchè le dava fastidio il fatto che prendevo appunti durante la visione -_-
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    My name is Benjamin Button, and I was born under unusual circumstances”.
    Tutto parte da qui, da questa frase.
    Dopo un’introduzione pesantemente lunga inizia la storia di questo personaggio, nato nella contraddizione e cresciuto nell’amore. Quello vero, quello puro, che non accetta compromessi né pregiudizi, non ha paraocchi e non guarda in faccia nessuno. Quello totale.
    E’ una storia d’amore, la storia di una vita vissuta nella solitudine più cupa e vera, ma comunque vissuta intensamente e degnamente. Un inno al vivere come ci è dato e concesso di fare, al meglio delle nostre possibilità, cercando di non rimpiangere alcunché.

    La prima scena, quella che apre le porte alla storia, è emblematica nel suo svolgersi: un padre a cui scoppia nel petto il dolore per la morte della moglie e per un figlio nato mostruoso che vaga, accecato dalla furia, tra la folla che riempie le strade, in festa.
    E questo film, effettivamente, sembra essere il concetto stesso della contraddizione e dell’apparire. A partire dal personaggio, che cresce giovane ed ingenuo in un corpo da vecchio, ed invecchia in un corpo giovane. Ed i continui rapporti che questo bambino ha con i personaggi che ne costellano l’esistenza: da Elizabeth Abbott, che dichiara “tu mi fai sentire più giovane” carico di significato. Dal padre, Mr. Button, e quello strano rapporto d’amicizia. Entrambi vecchi, uno nel corpo, l’altro nello spirito. Uno porta nel cuore la certezza della morte, l’altro la speranza della vita.
    Sino ad arrivare a Daisy, l’unica persona che per età gli è veramente vicina. Un incontro a metà strada atteso tutt’una vita. Due anime che vivono per incontrarsi. Il tutto scandito dai ritmi del tempo che passa, e non necessariamente avanza. Scandito dal tempo, dal cambiamento e dalla solitudine.

    Un personaggio, quello di Benjamin, alla continua ricerca di una guida sicura, che lo accompagni in un mondo che non conosce e che, inizialmente, gli è precluso dalla protettiva madre. E così l’inizio della sua vita è costellato da personaggi totalmente diversi fra loro, a cui lui si appoggia, donando completa e cieca fiducia. E sono questi personaggi che aiutano Benjamin a scoprire la vita. Ognuno gli dona qualcosa in cui credere, un modo di vedere la vita diverso da tutti gli altri. Da bambino vecchio e impaurito dall’idea di ciò che gli è sconosciuto, grazie a loro diventa un giovane uomo cosciente delle proprie possibilità, capace di comprendere quali siano i propri obbiettivi e trovare un modo per raggiungerli. Dopotutto, Benjamin non è poi così diverso da noi tutti altri.
    Brad Pitt meraviglia in questo ruolo. Un’interpretazione basata sugli sguardi, sulle movenze del corpo. La comunicazione è riservata soprattutto agli occhi, al loro modo di comunicare e vedere il mondo, gli altri, sé stesso.
    Cate Blanchett non l’ho mai vista tanto bella. Era folgorante in tutta la sua algida e perfetta bellezza. Un personaggio che basa tutto sull’impressione, ma che dentro di sé cova una grande incertezza: verso sé stessa, verso la vita che la circonda e che non sa come vivere appieno. Solo con l’arrivo di Benjamin e dell’amore che sino a quel momento non era ancora arrivata a provare la si vede diventare donna in modo completo.

    Avrei tralasciato il personaggio adulto della figlia di Daisy, mal caratterizzato e senza una reale importanza e necessità nei riguardi della storia. Una donna anonima, insipida ed apparentemente piagnucolosa, che non sa farsi ascoltare dagli altri, nonostante il suo bisogno di sfogarsi con qualcuno sia ben chiaro.

    Magnifica e spettacolare in tutta la sua crudeltà. La scena della guerra porta brutalmente una realtà dura nella vita di Benjamin. La regia è meravigliosa. Sembra, quel momento, di viverlo su quella nave, insieme a quei marinai che stanno per perdere tutto. Una ferocia disarmante che non dà possibilità di indietreggiare da tutto ciò.

    Il trucco e la fotografia sono curatissimi. Soprattutto la seconda, che segue fedelmente lo svolgersi delle scene ed il racconto, adattandosi ad essi. Ogni epoca ha i suoi colori, le sue inquadrature, la sua personale caratteristica che la differenzia dalle altre.
    Ciò che invece spicca in negativo è il doppiaggio: il sincrono audio-labiale è pessimo, e già dal trailer originale si capisce chiaramente che i traduttori NON sono nati per fare quel lavoro.

    Un film ricco e carico di significati, costellato di grandi interpretazioni e da una regia d’applausi.
    Consigliatissimo.

    Voto: 8.
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    CITAZIONE (Guido75 @ 12/11/2008, 15:35)
    Semplicemente non ha la faccia adatta (IMHO) per certi ruoli, sembra abbia 12 anni ancora oggi.

    Purtroppo ha il difetto di avere dei lineamenti da eterno bambino.
    Per evdere la sua bravura bisogna andare oltre le apparenze.
281 replies since 12/12/2003
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